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Il Consiglio di Amministrazione di Diasorin S.p.A. ha esaminato ed approvato i risultati economici e finanziari consolidati dei primi 9 mesi del 2023.

I Ricavi sono stati pari a 846 milioni di euro, pari a -16% rispetto ai primi 9 mesi del 2022. A parità di perimetro di consolidamento, la variazione è pari a -14% mentre, al netto del business COVID, si registra una crescita del 2%. Il 3° trimestre, sempre a parità di perimetro di consolidamento ed al netto del business COVID, ha registrato un aumento del fatturato del 2% a tassi di cambio costanti rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
La linea di business Immunodiagnostica ex-COVID è pari a 530 milioni di euro, +5% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, principalmente grazie all’ottimo andamento delle vendite CLIA al netto della Vitamina D, pari al +12%, che si confermano un importante driver di crescita e che hanno più che compensato l’attesa riduzione delle vendite della Vitamina D e del pannello ELISA. L’andamento positivo di questa linea di business si conferma anche su base trimestrale, facendo registrare una crescita del +6% a tassi di cambio costanti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, guidata dalle vendite CLIA al netto della Vitamina D che, nel periodo, crescono del 13% a tassi di cambio costanti.
La Diagnostica molecolare ex-COVID ha totalizzato 141 milioni di euro, -6% rispetto ai primi 9 mesi del 2022. Le vendite dei pannelli non respiratori sono in calo del 9%, principalmente come conseguenza dell’attesa perdita di un importante contratto con un primario cliente statunitense per il test della fibrosi cistica e del decremento nelle vendite di strumenti che, nel 2022, avevano ancora beneficiato dell’effetto del COVID. Le vendite dei pannelli respiratori sono, infine, in aumento del +3% a tassi di cambio costanti.
Per quanto riguarda Licensed Technologies, a parità di perimetro di consolidamento, i ricavi sono in riduzione del 2% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, con un andamento negativo del 10% nel 3° trimestre 2023 come effetto dell’atteso fenomeno di destocking dei consumabili da parte di alcuni importanti partner. Il risultato complessivo, a seguito della cessione del business della Flow Cytometry, presenta nei primi 9 mesi del 2023 ricavi pari a 129 milioni di euro, in riduzione del 18% rispetto allo stesso periodo del 2022.
La linea di business COVID ha totalizzato 46 milioni di euro, in linea con le attese e pari a -77% rispetto ai primi 9 mesi del 2022.
Nel mercato Nord America i ricavi sono stati pari a 381 milioni di euro, -3% rispetto allo stesso periodo del 2022. La variazione è dovuta al cambio di perimetro di consolidamento1; al netto di questo effetto, la performance è positiva e pari a +2% a tassi di cambio costanti.
Il business di immunodiagnostica conferma nei primi 9 mesi dell’esercizio l’ottima performance registrata nei periodi precedenti, guidata dall’andamento dei test CLIA al netto della vitamina D, in crescita del 17%, come conseguenza del successo della strategia commerciale rivolta ad aumentare la penetrazione nel segmento ospedaliero anche attraverso l’ampliamento del menù di test di specialità destinati a questo mercato. In calo, come da attese, le vendite del test per la Vitamina D.
Il business della diagnostica molecolare registra una diminuzione del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le vendite dei pannelli respiratori sono in crescita del 2% a tassi di cambio costanti, mentre quelle dei pannelli non respiratori sono in riduzione del 7%, queste ultime dovute all’attesa perdita di un contratto sul test della fibrosi cistica con un primario laboratorio commerciale.
Il business delle Licensed Technologies a parità di perimetro di consolidamento è in riduzione rispetto ai primi 9 mesi del 2022 dell’8% principalmente a causa del destocking operato da alcuni importanti partner; includendo il business della Flow Cytometry, l’andamento è stato pari al -19%.
Il mercato Europa è stato pari a 279 milioni di euro, +5% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, come effetto del positivo andamento del business immunodiagnostico, in crescita dell’8% e in particolare dei test CLIA al netto della Vitamina D, guidati dalla performance dei test di specialità, in crescita del 13%.
Per quanto riguarda il Resto del mondo, i ricavi sono stati pari a 140 milioni di euro, -7% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, in larga parte a seguito della contrazione dei ricavi del mercato cinese e dalla performance negativa dei mercati in cui Diasorin opera attraverso distributori, in conseguenza del ritardo di alcune importanti spedizioni posticipate nel 4° trimestre 2023. Al netto di questi fenomeni, l’andamento è positivo rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, grazie alla performance nei mercati in cui Diasorin opera direttamente, quali il Brasile, il Messico, l’Australia e l’India.

Nel mese di settembre 2023, in linea con la strategia di integrazione dei prodotti e delle tecnologie tra Diasorin e Luminex e del relativo piano di sinergie di costi annunciata a valle dell’acquisizione di Luminex, è stato avviato il progetto di dismissione della linea di business di diagnostica molecolare ARIES e del consolidamento della relativa base clienti sulla piattaforma Diasorin LIAISON MDX. L’impatto economico una-tantum di tale dismissione è pari a 14 milioni di euro, di cui 1 milione di euro di natura monetaria e 13 milioni di euro sostanzialmente riconducibili a svalutazioni di attivo fisso e rimanenze.
Il Margine Lordo Adjusted è stato pari a 553 milioni di euro, -18% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, principalmente per effetto della riduzione delle vendite COVID. L’incidenza sui ricavi, pari al 65%, si mantiene sostanzialmente in linea con quanto registrato nello stesso periodo dell’esercizio precedente, grazie alle iniziative messe in atto per contenere le spinte inflazionistiche e alle sinergie derivanti
dall’integrazione di Luminex.
L’EBITDA Adjusted è stato pari a 278 milioni di euro, -29% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, con un’incidenza sui ricavi pari al 33%. La riduzione della marginalità rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente è principalmente dovuta ai minori ricavi COVID e alla conseguente diminuzione di leva operativa. L’EBIT Adjusied è invece pari a 209 milioni di euro, -34%; incidenza sui ricavi pari al 25%.
L’Utile Netto Adjusted è infine pari a 164 milioni di euro, -33%; incidenza sui ricavi pari al 19%.