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0005970 Di fronte all’esplosione, sia in termini numerici sia economici, delle cause per malpractice medica, il sistema sanitario nazionale non può ricorrere a soluzioni difensive, ma è opportuno un maggior dialogo e l’adozione di soluzioni tecnologiche che permettano di erogare un servizio di qualità, efficiente e nella massima trasparenza.
Nel 2010 la spesa sanitaria pubblica italiana è stata pari a 113.457 milioni di euro con un’incidenza sul PIL del 7,3%. Secondo le proiezioni, la spesa sanitaria pubblica al 2050 si attesterà su un valore prossimo a 281,5 miliardi di euro, pari al 9,7% del PIL nel 2050.
In questo contesto, pertanto, è necessario scoraggiare il ricorso alla c.c. Medicina difensiva, quale conseguenza dell’incremento spropositato dei risarcimenti per danno da attività medico-sanitaria, il cui effetto è l’incremento della spesa per il bilancio della Sanità Pubblica. Le assicurazioni sono ormai un onere elevatissimo ed inevitabile per le strutture e per gli stessi medici. Circa 500 milioni di Euro vengono spesi ogni anno dalle Regioni per assicurare ospedali e medici contro gli errori.

In questo scenario occorre quindi sviluppare una cultura professionale che porti all’adozione di un maggior ricorso all’ ICT (Information and communication technology) nella sanità cui, secondo stime, conseguirebbe un risparmio complessivo stimato in 12,4 miliardi di euro (pari all’11,7% dell’intera spesa del Servizio Sanitario Nazionale, fonte Confindustria), oltre ad un notevole miglioramento delle prestazioni.

E’ questo lo scenario di cui si è discusso oggi a Roma nel corso del convegno “Verso una sanità sostenibile: quale ruolo per l’informatizzazione della salute? Profili giuridici, economici ed organizzativi” promosso in occasione della pubblicazione del volume “Cartella clinica e responsabilità medica” a cura di Vittorio Occorsio e con il contributo non condizionato di NephroCare, società del Gruppo Fresenius Medical Care, provider di dialisi in tutto il territorio italiano.

Il miglioramento dell’efficienza del Sistema sanitario è possibile grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche: la telemedicina, la dematerializzazione della documentazione sanitaria, la refertazione a distanza, la prenotazione e la ricettazione via canali digitali, tutto questo significa per il sistema sanitario rapidità, efficacia, ed efficienza.

“Le cause promosse per risarcimento da responsabilità medica ammontano oggi a oltre 3,5 miliardi di euro. Cifra cui deve aggiungersi quella di oltre12 miliardi di euro relativa alla c.d. medicina difensiva. Non è più tollerabile questa situazione, è necessario riportare al centro dell’attenzione il paziente, la terapia e il rapporto con la struttura di cura cui è demandata la fondamentale funzione di erogare un servizio davvero essenziale” ha dichiarato il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la promozione del Diritto alla Prevenzione.

“L’Italia è in un drammatico ritardo se pensiamo che solo l’1% della spesa sanitaria è destinato ad investimento in ITC. Inoltre, questa spesa è disomogenea sul territorio, con il 64% investito al nord, il 17% al centro Italia e il 19% al Sud. Occorre quindi ridurre le spese inutili, come quelle dei ricoveri pre operatori, per liberare risorse necessarie per finanziare anche la digitalizzazione della Sanità” ha dichiarato il Sen. Ignazio Marino, Presidente della commissione d’inchiesta sull’efficacia ed efficienza del sistema sanitario nazionale.
La cartella clinica digitale può essere un primo obiettivo con vantaggi sia in termini di sicurezza sia di miglior trattamento del paziente. “Un passo concreto – ha concluso Marino – per una migliore sanità i cui effetti ricadrebbero anche sulle fasce più deboli”.

Un settore che ha sperimentato con successo progetti di informatizzazione è quello della malattia renale – che solo in Italia interessa oltre 45 mila persone in dialisi. Di primario interesse l’esperienza presentata da Emanuele Gatti, CEO EMAELA Fresenius Medical Care AG, il quale ha ricordato come già oggi “un provider privato raccoglie i dati di oltre 220 mila pazienti al mondo, 1500 dei quali sono in Italia, consentendo una verifica sulla qualità, efficienza e sostenibilità della terapia somministrata”.

Per stimolare con passi concreti la promozione della cultura manageriale, giuridica e medica favorevole alla digitalizzazione della sanità è stato presentato il Centro Italiano per la Sanità Digitale da parte del neo presidente, Vittorio Occorsio, autore del libro. Il Centro Italiano per la Sanità Digitale (CISD) è un centro studi dedicato al diritto sanitario, con particolare riguardo ai problemi giuridici e gestionali, e alle grandi opportunità connesse con la digitalizzazione della sanità, con la dematerializzazione della documentazione clinica, con l’elaborazione di strumenti per prevenire e ridurre il contenzioso in ambito medico-sanitario, con la telemedicina.

Il Centro coinvolge e mette in relazione alcuni tra i migliori specialisti italiani del diritto della sanità ma anche significativi rappresentanti degli ambiti pubblici e privati che lavorano quotidianamente con la sanità digitale. Operando come think tank, il CISD intende consolidarsi quale punto di riferimento per gli esperti italiani del “nuovo diritto” e per i diversi player dei mercati sanitario e tecnologico.

Il Centro, ente associativo non profit, guidato da un Consiglio di Amministrazione con funzioni di gestione e indirizzo, è coadiuvato da un Comitato Scientifico, composto da studiosi e consulenti in materia di sanità digitale, con funzioni di controllo della qualità scientifica e di selezione dei lavori di ricerca, e da un Comitato dei Sostenitori, composto in massima parte da aziende, con funzioni di finanziamento diretto e di fund-raising.

Il primo progetto su cui lavorerà il CISD riguarda le conseguenze giuridiche, mediche e amministrative di due ddl che si occupano di sanità digitale, il ddl Saccomanno sulla responsabilità medica e il ddl Rizzoli sul Fascicolo Sanitario Elettronico. Per fare ciò, il Centro, con il sostegno di alcune aziende private, effettuerà studi ed ipotesi applicative avendo ad esempio alcune strutture ospedaliere che hanno dato già disponibilità. Inoltre, sarà raccolto il parere di insigni giuristi e medici per analizzare le modalità ottimali di introduzione di queste novità normative, e dei regolamenti attuativi che andranno adottati.