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La cura parte dalla ricerca. Per questo è fondamentale dare agli studenti di medicina la possibilità di prepararsi in maniera specifica alla ricerca biomedica coniugata con la pratica clinica, diventando così il collegamento tra laboratorio e letto del paziente. Questo è l’obiettivo di Virgilio, il primo programma congiunto dell’Università Bicocca e di Humanitas Università, insieme all’Università degli Studi di Milano, dedicato alla formazione degli studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia interessati alla ricerca biomedica.
L’iniziativa nasce dall’esperienza triennale di Humanitas University, che aveva sviluppato un percorso di formazione specifico per i giovani che manifestavano particolare attitudine e interesse verso questo percorso professionale. Per migliorare il programma, Humanitas University ha coinvolto gli altri due Atenei milanesi e, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, è nato Virgilio.
I medici ricercatori, pur rappresentando una minoranza, sono figure professionali che interpretano al meglio il ruolo di ponte tra l’attività di laboratorio e quella clinica. Trovano impiego in istituzioni di ricerca accademiche e private, ricoprono incarichi di responsabilità nelle più importanti case farmaceutiche mondiali e concentrano la loro attività su pazienti principalmente affetti da malattie genetiche o forme tumorali.
Il programma Virgilio è dedicato a un numero selezionato di studenti del terzo anno di medicina che per tre anni integrano il normale percorso di studio con seminari interdisciplinari, attività di insegnamento interattivo e esperienze di laboratorio che consentiranno loro la partecipazione attiva alla ricerca scientifica.
Ogni studente viene affidato a un mentor che per l’intera durata del programma lo assiste per orientarlo nella scelta delle attività, degli eventuali stage all’estero e del progetto di tesi. Lo studente viene, inoltre, affiancato da tutor specificamente preparati durante le esperienze di laboratorio. La collaborazione tra i tre atenei e la creazione di un team di tutor e mentor condiviso permetterà ai partecipanti di muoversi liberamente tra i tre poli di ricerca in modo da individuare il contesto più adatto allo sviluppo del proprio progetto di tesi.
Il programma interamente in lingua inglese permette l’acquisizione di 20 crediti formativi per l’attività didattica frontale e 40 per l’esperienza di stage presso i laboratori, 60 crediti in tutto che vanno ad aggiungersi ai 360 richiesti per il conseguimento della laurea in Medicina e chirurgia.
«Promuovere e migliorare l’educazione alla ricerca medica – spiega Andrea Biondi, prorettore all’internazionalizzazione di Milano-Bicocca –  è fondamentale per la la biomedicina e per il trattamento clinico del paziente. L’educazione medica in Italia, e più in generale in Europa, ancora oggi non integra sufficientemente le competenze relative alla ricerca nei suoi programmi e le opportunità di multidisciplinarietà sono scarse. Il programma Virgilio tenta di colmare questa lacuna formando medici dotati di capacità analitiche e menti critiche in grado di contribuire allo sviluppo di nuove e più efficaci diagnosi e di migliorare le cure mediche e la qualità della vita dei pazienti».
«Oggi più che mai è necessaria la formazione del “physician-scientist”, il medico ricercatore, – sostiene Gianluigi Condorelli, Direttore del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas e docente di Humanitas University – una figura che possa contribuire al progresso della medicina portando avanti progetti “bench to bedside”, dal laboratorio alla clinica.  L’obiettivo del progetto Virgilio è quindi quello di far avvicinare gli studenti di medicina, selezionati sulla base del merito, alla ricerca di base e clinica. Il programma Virgilio, finanziato dalla Fondazione Cariplo, ci permette di condividere con gli altri due Atenei, Bicocca e Statale, questo sforzo formativo, costruendo un percorso unico per i tre atenei».
«La formazione di giovani medici che siano competenti nel campo della ricerca di laboratorio e della clinica – afferma Paolo Corradini, direttore del dipartimento di Oncologia dell’Università Statale di Milano – è una esigenza fondamentale per la medicina moderna. L’attuale formazione universitaria non aveva un corso ad hoc come quello del Programma Virgilio».