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Si è svolto nei giorni scorsi all’ospedale Brotzu di Cagliari grazie all’equipe del Prof. Mauro Frongia, che dirige la struttura di urologia robotica, uno dei primi interventi a livello europeo per complessità e numero di tumori asportati con l’ausilio del robot chirurgico “Da Vinci”. Con un unico intervento sono stati asportati al paziente 5 tumori localizzati nella vescica, nel surrene sinistro, nel rene sinistro, nell’uretere sinistro e nella prostata. La decisione di utilizzare la chirurgia robotica, anziché procedere a un’operazione svolta secondo i canoni e il protocollo della chirurgia tradizionale, è stata presa, come ha sottolineato il Dott. Mauro Frongia, proprio in considerazione della patologia e dello stato del paziente. Un unico intervento utilizzando la chirurgia tradizionale a cielo aperto per la rimozione di neoplasie che interessavano un multi organo avrebbe comportato un impatto molto invasivo per i tessuti, con una conseguente lunga, dolorosa e più rischiosa riabilitazione per il paziente. L’intervento svolto con l’ausilio della chirurgia robotica, ha consentito al paziente di 67 anni di rimettersi in piedi dopo una sola giornata dall’operazione e con un’unica ferita di 6 centimetri. Il robot chirurgico “Da Vinci” è già in funzione da diversi anni nell’azienda ospedaliera di Cagliari, dove il Prof Frongia lo utilizza anche per il trapianto del rene, avendo ad oggi eseguito già 13 trapianti. . Il “Da Vinci” è stato costruito con un nucleo centrale da cui partono bracci chirurgici, che si comandano in remoto attraverso una consolle dove entrano le mani del chirurgo. L’utilizzo di questo robot consente al chirurgo di operare il paziente anche non essendo presente fisicamente nella camera operatoria. Grazie al “Da Vinci”il chirurgo si avvale della tecnologia della telemedicina, che gli restituisce una visione completa e in 3D di tutti gli organi interni, consentendogli movimenti precisi e il meno possibile invasivi tra gli stessi organi. Attualmente sono 60 i robot chirurgici utilizzati per la chirurgia addominale negli ospedali italiani, la diffusione della chirurgia robotica è legata anche e soprattutto agli altri costi che le aziende ospedaliere devono affrontare per dotarsi di questi strumenti tecnologici e per supportarne la manutenzione.