Print Friendly, PDF & Email

275mila dollari nel 2023 e 300mila dollari nel 2024 a undici università in tutto il mondo: è la cifra complessiva assegnata da Align Technology in borse di ricerca nell’ambito dell’Annual Research Awards Program.

Di questi undici atenei che si sono distintinel 2023, due sono italiani: l’Università Medica Internazionale UniCamillus di Roma e l’Università degli Studi di Milano.

I progetti di ricerca finanziati esplorano un’ampia gamma di tematiche che mirano a comprendere meglio i trattamenti in Ortodonzia e Odontoiatria, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la prevalenza e l’estensione delle white spots negli adolescenti trattati con allineatori rispetto ad apparecchi fissi, la valutazione dei risultati del trattamento con la terapia con allineatori trasparenti  in dentizione  mista sul piano trasversale e verticale, il cambiamento della  Curva di Wilson  utilizzando gli allineatori versus apparecchi fissi e i cambiamenti ortopedici  e del sorriso ottenuti con la feature di avanzamento mandibolare e quelli cranio facciali indotti dall’espansione mascellare.

Dichiara la Prof.ssa Roberta Leone, odontoiatra e docente del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso UniCamillus – Università Medica Internazionale di Roma: “La nostra ricerca mira a raccogliere dati in modo scientificamente valido per sviluppare delle linee guida basate sull’evidenza scientifica e durerà circa 12 mesi. L’obiettivo è standardizzare una procedura clinica per appiattire la curva di Wilson, che insieme alla Curva di Spee, costituisce uno dei sei elementi cruciali per l’occlusione dentale ideale. Spesso, il paziente pensa che il primo e unico obiettivo di un trattamento ortodontico sia raddrizzare i denti. In realtà l’obiettivo della terapia è quello di avere un’occlusione ideale, che è fatta di molti altri aspetti tra i quali anche l’allineamento, ma bisogna considerare che i fattori rilevanti sono tanti altri. Proprio per questo motivo, il progetto di indagine di quest’anno si incentra su come ottenere una delle sei chiavi dell’occlusione ideale, controllando e gestendo le curve di compenso e arrivando a pubblicare i risultati su una rivista scientifica. Il nostro team di ricerca è costituito dalla Prof.ssa Paola Cozza, Ordinario di Malattie Odontostomatologiche all’UniCamillus – Università Medica Internazionale di Roma, dalle colleghe ricercatrici Chiara Pavoni, Gazzani Francesca e da Elisabetta Lombardo.”.

Afferma la Dott.ssa Elisabetta Brotto, Professore a contratto per A.A. 2023-24 presso l’Università degli Studi di Milano: “Questo progetto di ricerca è stato motivato dalla diffusa condizione del deficit trasversale del mascellare superiore, uno dei problemi più comuni in ortodonzia. L’espansione palatale è un obiettivo primario nella terapia ortodontica funzionale poiché crea le condizioni ottimali per correggere le malocclusioni, prevenendone il peggioramento nel tempo. Un palato stretto, se trascurato, può significativamente influenzare la salute orale, causando affollamento dentale e problemi di eruzione dentaria. Le malocclusioni, inoltre, complicano l’igiene orale e la crescita mascellare. Vogliamo esaminare attentamente i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo di trattamento con allineatori per i pazienti più giovani. I primi risultati saranno pubblicati non prima di un anno e mezzo o due, quando il campione esaminato avrà terminato il trattamento e potremo diffondere un’analisi statistica accurata”.

Aggiunge la Dott.ssa Francesca Gaffuri, Dottoranda in Ricerca Clinica – XXXVII Ciclo, Università degli Studi di Milano: “Da molti anni, con la Scuola di Specialità di Ortognatodonzia dell’Università degli Studi di Milano, utilizziamo apparecchiature fisse per l’espansione del palato, che possono essere attivate in modo lento o veloce, a seconda delle caratteristiche scheletriche del singolo paziente. Con il progetto di ricerca vogliamo confrontare gli apparecchi fissi e gli allineatori trasparenti, sempre più richiesti dai genitori e dai ragazzi per la loro estetica e comodità. È importante capire quando sia preferibile optare per una tradizionale apparecchiatura fissa e quando, invece, è possibile proporre al paziente l’allineatore trasparente. Il nostro obiettivo è mettere a confronto queste metodiche attraverso delle misurazioni concrete. Utilizzeremo scansioni digitali 3D per valutare le variazioni lineari del palato prima e dopo il trattamento, confrontando i risultati delle tre soluzioni terapeutiche. Esamineremo, inoltre, i cambiamenti nei volumi delle vie aeree, considerando l’importanza dell’espansione palatale sulla salute respiratoria del bambino. Un altro aspetto che analizzeremo è l’effetto degli allineatori sulla velocità di esfoliazione dei denti, tramite una serie di radiografie per controllare i cambiamenti nel tempo. Questo ci fornirà dati dettagliati per un’analisi statistica approfondita. Grazie alla Scuola di Specialità di Ortognatodonzia dell’Università degli Studi di Milano, guidata dal Prof. Alberto Caprioglio, possiamo contare sull’esperienza di specializzandi di eccellenza e su una vasta casistica, data dalla capacità di trattamento del reparto e dal suo elevato numero di pazienti. Saremo in grado di selezionare facilmente un gruppo di pazienti per ciascuna delle tre tipologie di trattamento. Questo ci permetterà di condurre un confronto accurato tra i risultati ottenuti”. 

Fausto Grossi, Sr. General Manager Italia di Align Technology, ha commentato: “Questo programma rappresenta per i ricercatori universitari in Italia un’entusiasmante opportunità perampliare le conoscenze scientifiche e cliniche e per migliorare la cura dei pazienti. Inoltre, il loro lavoro puòmigliorare i risultati del trattamento e la qualità della vita di un maggior numero di pazienti in tutto il mondo. Come azienda, siamo orgogliosi di finanziare questo programma di ricerca con l’obiettivo di migliorare le cure dentali. In Italia, Align Technology è orgogliosa di collaborare con 18 università a livello nazionale con l’obiettivo di promuovere progetti di formazione continua e incoraggiare la formazione specialistica degli ortodontisti che utilizzano i clear aligner nella loro pratica clinica”.

Da tredici anni, Align Technology grazie a questo programma internazionale premia le facoltà universitarie che sviluppano progetti di ricerca scientifica e tecnologica nel campo dell’ortodonzia e dell’odontoiatria per migliorare la cura dei pazienti.

Le domande ricevute da ogni parte del mondo sono state esaminate da un comitato accademico indipendente. I destinatari finali sono stati poi scelti direttamente da un comitato speciale Align Technology.

Le università e i ricercatori premiati dall’Annual Research Awards Program 2023 sono: Università Medica Internazionale UniCamillus di Roma – Dott.ssa Roberta Lione; Università degli Studi di Milano – Dott.ssa Francesca Gaffuri; Università Mohammed Bin Rashid – Dott. Sabarinath Prasad; Università di Francoforte Johann Wolfgang Goethe – Dott. Babak Sayahpour.

Align Technology ha annunciato, inoltre, l’apertura del programma per il 2024, con l’obiettivo di sostenere la ricerca clinica e scientifica in campo dentale nelle università di tutto il mondo.

Durante l’anno verranno assegnati fino a 300mila dollari agli atenei che presenteranno iniziative di ricerca scientifica e tecnologica volte a far progredire la cura dei pazienti nei settori dell’ortodonzia e dell’odontoiatria.

I candidati idonei comprendono docenti a tempo pieno e parziale impegnati nella ricerca odontoiatrica o scientifica presso gli atenei in cui è disponibile il trattamento Invisalign o lo scanner inTero.

Le borse di ricerca disponibili sono: nelle Americhe quattro premi annuali fino a 25mila dollari ciascuno; in Europa: quattro premi di un anno fino a 25mila dollari ciascuno; in Asia-Pacifico: quattro premi annuali fino a 25mila dollari ciascuno.