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VASCOVID è uno dei 23 progetti sostenuti dall’Unione Europea nell’ambito della call emergenziale indetta per fronteggiare la pandemia COVID-19 e ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma in grado di utilizzare la luce nel vicino infrarosso per monitorare la salute microvascolare in pazienti affetti da COVID-19, permettendo inoltre ai medici di nella somministrazione di cure mirate.

Una delle caratteristiche della patologia COVID-19 è quella di danneggiare i vasi sanguigni, non solo a livello polmonare, ma anche in altre parti dell’organismo portando all’insorgere di gravi forme di disfunzioni multiorgano; VASCOVID punta a progettare un dispositivo non-invasivo, portatile, low-cost e in grado di operare in tempo reale che possa portare a un sensibile miglioramento nel monitoraggio del flusso sanguigno e dell’ossigenazione dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, fornendo inoltre ai medici gli strumenti per fornire ai pazienti cure personalizzate.

Oltre che per la cura dei pazienti affetti da COVID-19 la nuova tecnologia potrà essere utile anche per una gamma più ampia di pazienti, come quelli affetti da sepsi e sindrome da distress respiratorio acuto.

Il progetto, che avrà durata biennale, coinvolge 7 partner europei tra cui il Politecnico di Milano, che contribuisce tramite il gruppo di ricerca del prof. Davide Contini. “Completare questo progetto in un tempo così breve è una sfida – afferma Contini – ma siamo certi di farcela. Sappiamo che COVID-19 verrà fermato grazie ai sorprendenti progressi fatti nel campo dei vaccini, ma questa tecnologia sarà applicabile a molte tipologie di pazienti ricoverati in terapia intensiva e ci permetterà di essere più preparati nel caso in cui, in futuro, dovessero svilupparsi nuove pandemie di questo genere”.

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