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Storie parallele: due bambine, nate entrambe all’Ospedale del Ponte 8 mesi fa, entrambe con una patologia dal nome sinistro diagnosticata in gravidanza dai ginecologi: sequestro polmonare intralobare.
Si tratta di una malformazione polmonare piuttosto rara che spesso non dà sintomi particolari ma che, se non viene trattata, può degenerare negli anni in patologie terribili e mortali.
Venerdì scorso le due bambine sono state operate in toracoscopia dall’equipe della Chirurgia Pediatrica all’Ospedale Del Ponte e già lunedì hanno potuto fare ritorno nelle loro case, tra le braccia di genitori letteralmente risorti dalla felicità.
“Questo tipo di interventi, – spiega il prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento della Mamma e del Bambino dell’ASSt dei Sette Laghi, che ha seguito il decorso post operatorio delle due piccoline, ricoverate nella sua Terapia Intensiva Neonatale – eseguiti con le tecniche mini-invasive, pongono la neonata Chirurgia Pediatrica varesina al livello delle maggiori chirurgie pediatriche italiane. E, tengo a sottolineare, sono davvero poche quelle in grado di fare interventi di questo tipo in toracoscopia!”.
L’intervento consiste nella rimozione del lobo polmonare che presenta la malformazione. Si va ad operare un organo vitale, il polmone appunto, e si interviene in prossimità del cuore e dell’arteria aorta: il rischio intraoperatorio è quindi altissimo, così come elevata è la complessità dell’intervento, tanto più perché viene eseguito in toracoscopia, cioè praticando solo tre fori, due di 3 millimetri e uno di 5 millimetri per inserire gli strumenti chirurgici e la telecamera endoscopica. Grazie a questa tecnica mini-invasiva si favorisce una ripresa più rapida, riducendo la degenza a pochi giorni ed evitando le complicanze di tipo ortopedico che si possono presentare dopo una toracotomia, e si ottengono risultati estetici di gran lunga migliori.
“La complessità di questo tipo di intervento, unita all’elevatissimo rischio intraoperatorio, richiedono delle professionalità molto qualificate, non solo dal punto di vista chirurgico, ma anche per quanto riguarda gli anestesisti e tutto il personale della sala operatoria, senza dimenticare il personale della TIN che accoglie il paziente dopo l’intervento – spiega il dott. Valerio Gentilino, Direttore della Chirurgia Pediatrica – C’è stato un lavoro d’equipe intenso e ispirato da grande entusiasmo. Ci siamo coordinati benissimo e abbiamo studiato a fondo i casi. Il risultato è stato un successo: non solo i due interventi sono perfettamente riusciti, ma le due bimbe hanno avuto un decorso post operatorio che in gergo tecnico si definisce ‘unremarkable’ e hanno così potuto essere dimesse in terza giornata. “Le abbiamo risvegliate entrambe in sala operatorie – racconta Gentilino – e la sera stessa erano in braccio alle loro mamme”.

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