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L’istituto Europeo di Oncologia e il Centro Cardiologico Monzino hanno pubblicato i Bilanci di Sostenibilità 2021, in cui per la prima volta misurano la loro capacità di mantenere il più alto standard di cura tenendo conto non solo dell’impatto sociale sulla comunità contemporanea, ma anche dell’impronta ambientale e degli impatti prodotti per le generazioni future.

I dati confermano che è rimasto sostanzialmente invariato, rispetto al 2019 e al 2020, l’elevato valore economico delle prestazioni extrabudget, che i due centri sostengono con risorse proprie, per accogliere e curare al meglio i pazienti al di là dei tetti regionali, pari a 8.7 milioni per IEO e 1,2 milioni per Monzino. In più risulta, ad esempio che IEO, rispetto all’anno precedente, ha ridotto del 3,33 % i consumi energetici e dell’1,46 % il totale delle emissioni di GHG ed ha riforestato 3,5 ettari di terreno all’interno del parco Ticinello per compensare l’impatto ambientale degli edifici. Il Monzino in un triennio ha ridotto i consumi idrici del 17,68% e ha evitato che 286.650 bottiglie di plastica venissero scaricate nell’ambiente.

“Costruire e applicare delle strategie operative che ottengano obiettivi di sostenibilità è un tema inedito nel settore della sanità. Con il nostro bilancio vogliamo contribuire al dibattito su come i servizi sanitari, a cominciare dagli ospedali, possano migliorare in maniera significativa la transizione ecologica, aiutando a far fronte alle sfide ambientali poste a livello italiano ed europeo, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. – Scrive Carlo Cimbri, Presidente IEO, nella lettera agli stakeholder – Abbiamo capito che possiamo essere un ospedale non solo presente e integrato nel proprio ambiente, ma anche in grado di rinnovarsi per seguire le traiettorie del mondo che puntano tutte alla sostenibilità. Del resto l’innovazione è nel nostro DNA: non soltanto nella scienza e nella clinica, ma anche nella gestione e nei valori. Già vent’anni fa, anticipando i tempi, abbiamo lanciato l’idea e il modello dell’ospedale prima di tutto “umano”; oggi il nostro modello di ospedale è anche “green” e la sfida è ancora più difficile.”

“Per la sua storia speciale, il Monzino ha una predisposizione naturale alla sostenibilità – scrive per il Monzino, di cui è Presidente, Carlo Buora – In oltre 40 anni il Monzino, pur posizionandosi fra i primi centri al mondo nella sua specialità, non ha mai tradito la missione originaria di rispetto per l’ambiente in cui opera. Il “pensare sostenibile”, che per la maggioranza degli ospedali richiede un salto culturale, per il Monzino è un ‘evoluzione della cultura di responsabilità nei confronti del territorio, che gli appartiene da sempre. Anzi, nel tempo l’ospedale ha contribuito alla riqualificazione del suo quartiere, educando gli abitanti a comportamenti responsabili a tutela della salute e dell’ambiente: dalla difesa e l’utilizzo delle aree verdi ai comportamenti “smart” all’interno delle mura domestiche”.

“La sostenibilità è senza dubbio prima di tutto un valore da condividere, creando una nuova cultura istituzionale; ma il progetto culturale è destinato a fallire se non è accompagnato da scelte gestionali e organizzative mirate. Per questo con i medici, i ricercatori e il personale amministrativo abbiamo iniziato a riesaminare tutti i nostri processi per intervenire, ove possibile, con soluzioni che migliorino la nostra impronta ambientale. I primi esempi tangibili del nostro impegno sono già presenti nei due Bilanci di Sostenibilità 2021. Tuttavia è soprattutto nei nuovi progetti, molto innovativi ma a potenziale alto impatto ambientale, come lo IEO Proton Center o il Monzino 3, che è riconoscibile una svolta culturale, perché tutte le scelte sono state orientate, oltre che all’efficienza, alla sostenibilità presente e futura” sottolinea nel suo messaggio Mauro Melis, Amministratore Delegato delle due strutture.