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ll mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue più diffuso. Per valutare lo stato evolutivo della malattia durante tutto il loro percorso clinico, i pazienti sono soggetti a ripetute e invasive biopsie del midollo osseo. Avere la disponibilità di approcci non invasivi e altrettanto informativi è quindi una vera e propria urgenza medica.

I pazienti con mieloma multiplo, gammopatia monoclonale di significato incerto e mieloma multiplo indolente, due condizioni che possono evolvere in mieloma multiplo, hanno un numero di CMMC nel sangue periferico maggiore rispetto alla popolazione sana. Il numero delle CMMC cresce progressivamente dalla gammopatia monoclonale, al mieloma indolente e al mieloma multiplo; in quest’ultimo la conta delle CMMC aumenta con la progressione mentre decresce con la remissione. La conta delle CMMC come misura della malattia minima residua e/o dell’eventuale recidiva potrebbe rappresentare nel prossimo futuro una valida alternativa alle biopsie midollari nella ricerca clinica.

Secondo Ana Slipicevic, direttore della ricerca traslazionale presso l’azienda farmaceutica Oncopeptides AB, “il test CMMC si è dimostrato affidabile e riproducibile per il monitoraggio della malattia e ci ha permesso in tempi rapidi di ottenere dati altamente informativi”. Grazie alla tecnologia CELLSEARCH, il test offre una significativa standardizzazione e un’alta sensibilità per monitorare e studiare il mieloma multiplo.

“Questo è un grande traguardo per la nostra azienda e i miei complimenti vanno ai team di Ricerca & Sviluppo e Marketing per aver sviluppato e finalizzato un progetto così importante. MSB dimostra di essere a fianco degli operatori sanitari nella ricerca e nelle soluzioni innovative per le applicazioni oncologiche. Siamo sicuri che il nostro servizio per la conta delle CMMC diventerà uno strumento utile per il monitoraggio non invasivo del mieloma multiplo”, ha affermato Fabio Piazzalunga, Presidente e CEO di Menarini Silicon Biosystems. “L’ulteriore isolamento delle cellule con la nostra piattaforma DEPArray e la loro caratterizzazione molecolare potrebbe inoltre fornire importanti indicazioni per guidare la terapia”.