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Viviamo in un’epoca in cui il tempo è prezioso. Più volte il nostro sguardo è in cerca di orologi per scandire le ore durante la giornata e le diverse attività da portare a termine. Ciò non accade, almeno con la stessa frequenza, per quanto riguarda le lancette fisiologiche di ciascuno di noi.

Possiamo immaginare, infatti, che il tempo all’interno del corpo è scandito da un orologio detto ritmo circadiano che regola il dispendio energetico, l’appetito e il sonno. Questo ritmo influenza anche la composizione del microbiota intestinale, i cui miliardi di microrganismi – differenti e dinamici – sono essenziali per la regolazione dei pathway circadiani dell’ospite.

Le alterazioni e cambiamenti tra ritmi circadiani, microbiota e cervello possono influenzare il nostro stato di salute e benessere come ripreso da uno studio condotto in Irlanda riguardo la conoscenza dell’asse microbiota-intestino-cervello.

Oggi, dunque, diventa sempre più importante non solo riconoscere i ritmi esterni,  ma anche quelli interni al nostro organismo e YOVIS supporta, mediante la campagna educazionale dedicata alla preservazione dell’unicità e diversità del microbiota intestinale, una corretta informazione sull’importanza di proteggere il microbiota.

La ricchezza e diversità del microbiota cambia non solo in base all’età, alla dieta o allo stile di vita del soggetto, ma anche in risposta a determinate ore del giorno o della notte e alle ore del pasto. Non a caso situazioni di jet lag, turni di lavoro intensi, cambiamento di temperature e di luce naturale – basti pensare al variare delle stagioni- sono state associate a una composizione microbica alterata, nonché a diverse malattie metaboliche, infiammatorie e legate allo stress​​.

L’interazione tra l’orologio circadiano dell’ospite e le oscillazioni del microbiota influenza molti processi fisiologici, tra cui il metabolismo, la regolazione del sistema endocrino e la funzione del sistema immunitario e nervoso.

La professoressa Patrizia Brigidi, Docente di Biotecnologia delle Fermentazioni presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna spiega: “Pensiamo al microbiota come entità dinamica e unica che impatta su tante attività fisiologiche e tra queste quelle che riguardano il sistema endocrino, immunitario e anche lo sviluppo della sinaptogenesi, processo che si verifica quando viene creata una nuova sinapsi all’interno del sistema nervoso centrale. Il microbiota intestinale, infatti,produce dei metaboliti che possono passare la barriera ematoencefalica e possono avere un impatto sullo sviluppo neuronale. Questi possono avere un’influenza importante per quello che riguarda comportamenti tipo di stress, tipo di sonno, tipo di ansia e questo sia nei più piccoli che negli adulti. C’è da tener presente una grande interindividualità del profilo del microbiota tra i soggetti e questa dipende dall’ età, la dieta, lo stile di vita e altri fattori ambientali, tra cui il ritmo circadiano o orologio biologico.”