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Ottenere il materiale di partenza per il trattamento è relativamente semplice, non c’è il rischio di ritrovarsi alle prese con antiestetiche cicatrici e i tempi di recupero si accorciano notevolmente: quando si tratta di rimodellare il seno o di aumentarne le dimensioni i buoni motivi per cui pensare di ricorrere al lipofilling non mancano. Purtroppo, però, i primi approcci all’uso di questa tecnica hanno svelato una forte limitazione: l’elevato tasso di riassorbimento del grasso iniettato, con la conseguente riduzione del volume raggiunto dopo l’intervento. Oggi una nuova metodica basata sulle cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo permette invece di ottenere risultati duraturi, presentandosi come valida alternativa all’impianto di protesi: ad anni di distanza dall’intervento il volume raggiunto dopo l’iniezione delle cellule staminali non diminuisce, anzi, può addirittura aumentare.
Le prime prove dei vantaggi derivanti dall’uso delle ADSC arrivano dal 16mo Convegno Annuale IFATS, organizzato a Las Vegas dall’International Federation for Adipose Therapeutics and Science, durante la quale Bioscience Institute ha presentato i dati raccolti durante il follow-up di pazienti sottoposte a un intervento di aumento del seno mediante iniezione di ADSC autologhe espanse.
Il monitoraggio dei risultati ha previsto l’esecuzione di risonanze magnetiche per valutare il volume del seno delle pazienti prima e 4 anni dopo l’iniezione delle ADSC. I dati, raccolti e analizzati con la supervisione del direttore medico di Bioscience Institute, Roberto Viel, dimostrano che il volume raggiunto con questa procedura di trapianto di staminali del grasso viene mantenuto al 100%. Nelle pazienti in cui l’indice di massa corporea è aumentato nel corso del follow-up, anche il volume totale del seno è aumentato, raggiungendo dimensioni variabili tra il 109 e il 135% del volume ottenuto con l’iniezione, a dimostrazione del fatto che le cellule di grasso trapiantate si comportano esattamente come quelle presenti in altre parti dell’organismo.
A rendere possibili questi risultati è stato Liposkill Plus, un approccio al rimodellamento corporeo basato sull’espansione di ADSC autologhe per raggiungere un duplice obiettivo: migliorare il volume del seno senza l’uso di protesi e, eventualmente, eliminare depositi di grasso indesiderati. L’espansione delle ADSC è fondamentale per poter ottenere risultati a lungo termine in quanto permette di ottenere le giuste quantità di cellule necessarie per un’iniezione efficace. Come spiegato durante il convegno da Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute, «l’espansione delle cellule è l’unica tecnologia disponibile per ottenere la corretta proporzione tra cellule e grasso». In più l’uso di ADSC isolate, espanse e caratterizzate permette di standardizzare la metodica, svincolando i risultati da fattori come il sito da cui è stato prelevato il grasso e l’età della paziente. 
«Il risultato è totalmente naturale sia alla vista sia al tatto, e lo stesso approccio può essere utilizzato per rimodellare anche altre parti del corpo, come i glutei. Per di più le ADSC possono anche essere crioconservate contestualmente al lipofilling per poi essere utilizzate ad altri scopi, per esempio per trattamenti contro l’invecchiamento della pelle. Con queste caratteristiche», conclude Mucci, «Liposkill Plus rappresenta una valida alternativa al tradizionale approccio chirurgico all’aumento del seno».