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Il Centro per le malattie rare congenito-malformative dell’IRCCS Sant’Orsola di Bologna ha pubblicato sulla rivista “Frontiers in Endocrinology” i risultati di uno studio monocentrico condotto su 93 giovani pazienti affetti da queste malattie dello sviluppo. 

Le RASopatie sono un gruppo di malattie rare congenito-malformative a trasmissione genetica. Si manifestano in età pediatrica caratterizzandosi soprattutto per la presenza di dismorfismi facciali, bassa statura, cardiopatie, anomalie scheletriche, coinvolgimento cognitivo e suscettibilità tumorale. Tra le principali condizioni che rientrano in questo gruppo di malattie troviamo la Sindrome di Noonan, la Sindrome Cardio-facio-cutanea, la Sindrome di Costello e la Sindrome di Mazzanti. 

Nei giovani pazienti affetti da questa patologia il metabolismo energetico risulta costantemente sregolato. Nei primi anni di vita, inoltre, le difficoltà di alimentazione rappresentano una preoccupazione rilevante per le famiglie e per la salute del bambino nei primi anni di vita. Spesso i pazienti evidenziano anche una compromissione dell’indice di massa corporea, legata alla riduzione simultanea del tessuto adiposo, e della massa muscolare. 

Proprio queste ultime caratteristiche hanno indotto i ricercatori a sospettare l’associazione tra RASopatie e bassi livelli di colesterolo. 

Il colesterolo ha infatti un ruolo vitale per l’organismo: rappresenta una componente fondamentale della membrana delle cellule e, in quantità fisiologiche, è essenziale per la costruzione di cellule sane. I rischi legati alla sua concentrazione eccessiva nei vasi sanguigni sono ben noti, ma anche la sua carenza può causare diversi problemi. 

Per verificare l’ipotesi, i ricercatori hanno studiato la composizione corporea e il profilo lipidico di 93 pazienti con diagnosi molecolare confermata di RASopatia seguiti dal Centro diretto dalla dottoressa Emanuela Scarano. Risultato: nella coorte analizzata, circa la metà dei pazienti affetti da sindrome di Noonan presenta bassi livelli di colesterolo totale, mentre la concentrazione di colesterolo tende a diminuire durante la pubertà in maniera più evidente nei maschi rispetto alle femmine. Soprattutto, tutti i pazienti registrano bassi livelli di HDL, ossia delle lipoproteine ad alta densità che comunemente vengono identificate come “colesterolo buono” per la loro azione protettiva nei confronti del cuore e dei vasi sanguigni. 

Insomma, “risultati che documentano un profilo lipidico sfavorevole nei soggetti affetti da RASopatie”, spiega la dottoressa Federica Tamburrino, referente per l’azienda presso la rete di riferimento europea per le sindromi malformative rare ERN ITHACA. Il motivo di questa correlazione non è ancora chiaro: “Per capire la patogenesi dei livelli bassi di colesterolo serviranno ulteriori studi”. Ma saranno necessarie altre ricerche anche per comprendere gli effetti di questa carenza, anche se Tamburrino avanza alcune ipotesi in questo senso: “Livelli così bassi potrebbero spiegare la scarsa presenza di tessuto adiposo nei bambini affetti da RASopatie, ma anche il deficit di crescita, il ritardo puberale, il coinvolgimento neurocognitivo e le complicanze cardiovascolari”. 

“Di certo – conclude la dottoressa – adesso per la diagnosi delle RASopatie abbiamo un ulteriore strumento diagnostico. Nei casi dubbi potremo analizzare anche il profilo lipidico”.