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ChirurgicoIn Italia le procedure chirurgiche col robot, nell’ultimo anno, sono state 4.000. Il suo utilizzo è sempre più diffuso, in particolare fra le nuove generazioni di chirurghi e il maggior vantaggio consiste nell’offrire una visione tridimensionale, con immagini ad altissima qualità.

A rivelarlo è un documentato articolo pubblicato domenica 28 febbraio dal Corriere della Sera, interamente dedicato al robot Da Vinci e alle sue applicazioni.
All’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, il robot chirurgico è attivo da marzo 2007, grazie a una generosa donazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. In questi anni, il suo utilizzo è cresciuto sia per numero di interventi sia per specialità che ne fanno uso. Oltre all’U.O. di Chirurgia Generale Gastroenterologica, endocrina e mini-invasiva (Gem), la prima a servirsene e capofila del protocollo di ricerca sulla chirurgia robotica del colon previsto nell’ambito dei progetti del programma di ricerca Università-Regione Emilia-Romagna, l’apparecchio è oggi al servizio dell’U.O. di Otorinolaringoiatria, che detiene la leadership internazionale nella terapia chirurgica robotica delle apnee ostruttive, dell’U.O. di Urologia, prima in Emilia-Romagna ad aver impiegato il robot chirurgico in campo urologico, dell’U.O. di Chirurgia Toracica, che vanta già una trentina di operazioni di chirurgia toracica ed esofagea con tecnica robotica, e, da dicembre 2009, anche dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia, in collaborazione con la Chirurgia Gem.

Complessivamente, dal 2007 a oggi, sono stati eseguiti 226 interventi. In chirurgia generale ne sono stati effettuati 94, di cui 81 di chirurgia colo-rettale; l’U.O. di Chirurgia toracica ne ha compiuti 25, l’U.O. Otorinolaringoiatria 56, di cui 40 di riduzione base lingua in pazienti affetti da sindrome delle apnee notturne, singola casistica italiana più numerosa in ambito ORL, e l’U.O. di Urologia 51.
Scomponendo i dati, nel 2007 sono state eseguite 33 operazioni chirurgiche in 31 sedute, per un totale di 380 ore di attività. Nel 2008, si è arrivati a quota 77, mentre il 2009 si è chiuso con ben 103 interventi, effettuati nel corso di 100 sedute operatorie, per 750 ore complessive di utilizzo dell’attrezzatura. In particolare, nell’ultimo anno, l’U.O. di Chirurgia Gem ha praticato 33 sedute col robot, per 34 interventi, l’U.O. di Chirurgia toracica ha eseguito 11 operazioni, l’U.O. Orl 37, di cui 27 di riduzione base lingua in pazienti affetti da sindrome delle apnee notturne, e l’U.O. di Urologia 31.

Va infine sottolineato come l’approccio chirurgico con il robot sia indicato in tipologie molto selezionate di interventi e di pazienti: in tali casi si registra un favorevole rapporto costi-benefici, con costi paragonabili agli interventi in laparoscopia e con una significativa riduzione della durata della degenza post-operatoria.

Il robot chirurgico, così come altre tecnologie utilizzate nell’ospedale di Forlì, è stato peraltro inserito in questi giorni anche in “Winning Italy”, l’almanacco delle eccellenze italiane, redatto dal Ministero degli Esteri e distribuito a tutti i senatori della Repubblica e ai deputati del Parlamento italiano. Il nuovo Almanacco ha dedicato una pagina intera all’ospedale Morgagni di Forlì, definito “ospedale del futuro”, di cui sono sono state apprezzate le tecnologie, i successi scientifici internazionali e la grande informatizzazione, recentemente confermata anche dalla visita del console generale degli Stati Uniti d’America, Miss Mary Ellen Countryman. L’autorità americana l’ha definita una “struttura sanitaria d’eccellenza”, grazie anche alle tante collaborazioni di altissimo livello scientifico avviate con le cliniche americane dai professionisti forlivesi