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Il nostro cuore è unico, insostituibile motore di vita ma anche fonte di disfunzioni e patologie che la scienza è quotidianamente impegnata ad affrontare. Per questo bisogna ascoltarlo, tutelarlo, curarlo, ricorrendo alle migliori competenze mediche e alle tecnologie più evolute che la medicina moderna mette oggi a disposizione.

Se ne è parlatoalla Poliambulanza di Brescia, nel corso del convegno “Il Nostro Cuore è unico – L’arte della Cura tra tecnologia e umanizzazione”, promosso in occasione della Giornata Mondiale del Cuore. Fondazione Poliambulanza è un ospedale multispecialistico privato no profit, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, autorevole centro di riferimento nell’area cardiovascolare, oncologica e ortopedica. Terzo Pronto Soccorso lombardo per numero di accessi e per complessità di casi.  Basti ricordare che in Poliambulanza vengono effettuati, ogni anno, 30.000 ricoveri, 450.000 accessi per attività ambulatoriale e nascono circa 2.700 bambini.

Al convegno-tavola-rotonda, in collaborazione con Boston Scientific e aperto dal Presidente della Fondazione Poliambulanza Mario Taccolini che ha ricordato l’insostituibile contributo della cultura anche nei processi di “cura” hanno portato la propria testimonianza l’artista italo-argentino Raul Gabriel; Domenico Pecora, Responsabile Unità specialistica di elettrofisiologia di Poliambulanza; Andrea Scotti, Business Unit Director di Boston Scientific ; Giulia Levrero di Aisc-Associazione Italiana Scompenso Cardiaco; Roberto Mazza in rappresentanza dell’Associazione Salute Donna. La tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore Barbara Gobbi, ha consentitodi approfondire temi di grande attualità in materia di cardiologia. Come le soluzioni terapeutiche più efficaci e meno invasive, il ruolo strategico del cardiologo – elettrofisiologo, chiamato a confrontarsi con le patologie e le cure ma, ugualmente, con le aspettative dei pazienti e la necessità di umanizzare sempre più la relazione fra ospedale-medico-paziente. Le Associazioni di pazienti AISC e Salute Donna hanno testimoniato che i pazienti non devono essere lasciati soli ricordando , fra l’altro la insostituibile figura del caregiver, così come i programmi di screening e prevenzione cardiaca destinati alle pazienti oncologiche.

Ma non è tutto: i misteri e i moti del cuore, la sua formidabile alternanza di tumulto e quiete, di salute e malattia, sono stati celebrati dall’artista italo-argentino Raul Gabriel che proprio in occasione della Giornata Mondiale del cuore ha presentato la sua ultima spettacolare creazione che integra e completa la Mostra già in corso sui “Seven acts of medicine”. L’opera, tecnologica e visionaria, si chiama “EtherHeal”, è stata realizzata con il supporto di Boston Scientific, e rappresenta un inedito tributo al “cuore” visto attraverso gli occhi e il linguaggio di un artista.

Con questa opera, che stimola i visitatori a “interagire”, Raul Gabriel testimonia che l’arte, ormai entrata nelle corsie ospedaliere, svolge una funzione formidabile sul corpo e sulla mente. Senza nulla togliere al rigore della medicina e delle innovazioni terapeutiche ma lasciando spazio a quella “umanizzazione delle cure” cui è stata dedicata l’intera giornata . Linguaggio e obiettivi “condivisi” da un protagonista del settore biomedicale come Boston Scientific che dedica ogni anno consistenti investimenti in Ricerca & Sviluppo, collabora con istituzioni accademiche e organizzazioni pubbliche e private per mettere a punto soluzioni terapeutiche sempre più evolute che pongano “al centro” il paziente e le sue esigenze. E non è certamente un caso che le “celebrazioni del cuore”, attraverso molteplici interpretazioni, trovino adeguata collocazione in un Ospedale del futuro come Poliambulanza, umanizzato e visionario e, anche per questo, in primissimo piano nel Progetto Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.