Gedeon Richter misura l’indice di benessere femminile nel post-Covid
Gedeon Richter da oltre 100 anni è al fianco delle donne con un portfolio completo di farmaci e prodotti innovativi e accessibili per tutelare la loro salute e il benessere in ogni fase della vita, dall’adolescenza alla maturità. La nuova edizione del Gedeon Richter Women Wellbeing Index, indagine affidata a Kantar Hoffmann e condotta su 7.000 donne di età compresa tra i 16 e i 59 anni in Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito nell’agosto 2022, intende fornire una panoramica di tutti gli aspetti che influenzano il benessere delle donne, con un focus su temi centrali della salute femminile come contraccezione, patologie benigne uterine, fertilità, infezioni vaginali e menopausa.
Dalla ricerca è emerso che il benessere delle donne italiane è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2017, nonostante il Covid-19 abbia complicato la vita quotidiana delle famiglie, il cui peso grava principalmente sulle spalle delle donne.
La famiglia si conferma il fattore più importante per la felicità delle donne italiane, che spesso antepongono i loro cari ai propri interessi e persino alla propria salute. Sentirsi equilibrate nella propria vita è rimasto un fattore cruciale nel determinare il benessere delle donne, anche se solo un terzo di loro ritiene di riuscire a bilanciare agilmente il proprio tempo tra lavoro, famiglia e “tempo da dedicare a sé stesse”.
Per quanto riguarda la sfera professionale, rispetto alla media dei Paesi dell’UE, le donne italiane dedicano maggiore tempo alle mansioni domestiche e meno tempo al lavoro retribuito: la quota di donne italiane con lavoro full time è inferiore a quella dell’UE, mentre la quota di casalinghe e di studenti è maggiore nel nostro Paese. Dalla ricerca emerge chiaramente come sul fronte dell’inclusione e della parità di opportunità nel mercato del lavoro ci sia ancora molta strada da fare.
In merito all’ambito sanitario, il 59% delle italiane si sottopone a regolari controlli medici e la percentuale cresce con l’avanzare dell’età. Il 67% dichiara di prestare attenzione ai segnali del proprio corpo e, in caso di dubbi sulla propria salute, ricerca immediatamente informazioni e soluzioni. In Italia l’attenzione al proprio peso è maggiore, al di sopra della media europea, in linea con l’importanza a cui le donne italiane attribuiscono al sentirsi attraenti.
La scelta di una contraccezione sicura è un tema fondamentale per le donne intervistate. Gli anticoncezionali più conosciuti e utilizzati sono la pillola contraccettiva (23%) e il preservativo (37%). Il principale motivo che spinge all’uso della pillola è la protezione affidabile ed efficace contro la gravidanza, ma anche la regolazione del ciclo mestruale e la non interferenza con la libido sono particolarmente apprezzati dalle donne italiane, che rispetto alla media dei Paesi Europei si affidano maggiormente al consiglio del loro ginecologo.
Un altro tema d’interesse sulla salute femminile riguarda le problematiche legate al ciclo mestruale. Più di una donna su due tra i 25 e i 50 anni soffre regolarmente di dolori mestruali e il 22% si lamenta di un forte sanguinamento. Il numero di donne che non si curano è inferiore alla media degli altri Paesi e il trattamento principale è rappresentato dagli antidolorifici. Il ricorso alle cure mediche è aumentato significativamente rispetto al 2017 e la consapevolezza su fibromi uterini o sui disturbi da mioma uterino è maggiore rispetto alla media europea.
Il tema dell’infertilità ha un grosso impatto emotivo: la metà delle donne colpite teme che possa mettere in pericolo il loro progetto futuro e il loro sogno più grande, di diventare madri. A cui si aggiungono le preoccupazioni per i costi dei trattamenti. La maggior parte delle donne non utilizza metodi per favorire il concepimento o si avvale di quelli più “leggeri”, come il rilevamento dell’ovulazione o la temporizzazione dei rapporti sessuali.
Per quanto riguarda la menopausa, le donne tra i 40 e i 59 anni temono più i rischi per la salute piuttosto che il raggiungimento di questa età o il suo impatto sulla vita sessuale. I maggiori timori riguardano il sovrappeso, seguito da problemi di sonno, depressione e osteoporosi.
La maggior parte delle intervistate ha sperimentato almeno un sintomo di infezione vaginale. Il trattamento più comune è quello non orale/vaginale consigliato da un medico. Un ciclo di trattamento è solitamente sufficiente per le donne italiane e il 73% ha dichiarato che è stato completamente efficace: i sintomi sono scomparsi.
“Grazie a un portafoglio prodotti in ambito ginecologico tra i più ampi nel panorama delle aziende farmaceutiche, da oltre 10 anni offriamo alle donne italiane soluzioni terapeutiche di alta qualità e alla portata di tutte, ma il nostro impegno non si ferma qui” – spiega Maria Giovanna Labbate, Managing Director di Gedeon Richter Italia – “In linea con la nostra missione di assicurare alle donne una vita piena di possibilità, abbiamo avviato un percorso di responsabilità sociale, GRITness4ALL, volto a sostenere la culture & education e l’empowerment femminile. Dai dati italiani emerge che sotto questi aspetti c’è ancora tanta strada da percorrere e noi vogliamo dare il nostro contributo alla realizzazione di una società più equa e inclusiva, in cui le ragazze e le giovani donne possano crescere nella consapevolezza dei propri talenti e sviluppare in ambito lavorativo le proprie potenzialità.”