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Disturbi del sonno è un’espressione piuttosto generica all’interno della quale rientrano problematiche più o meno gravi, da quelle più comuni a quelle di più raro riscontro nella pratica clinica.

Uno dei più frequenti è sicuramente l’insonnia, disturbo che colpisce moltissime persone, in ogni fascia d’età. Si tratta di una condizione in cui il soggetto sperimenta un sonno di scarsa qualità o scarsa quantità. In altri termini, chi soffre d’insonnia dorme male o comunque un numero di ore non sufficienti per un riposo adeguato, cosa che ha un impatto sicuramente negativo sulla qualità della vita.

Uno dei motivi per cui si instaura una condizione di insonnia è la riduzione dei livelli ematici di melatonina, ormone prodotto dalla ghiandola pineale e che regola il ciclo sonno-veglia. Ecco perché in molti casi di insonnia si suggerisce l’assunzione di melatonina per dormire.

In che modo la melatonina regola il ciclo sonno-veglia?

Il rilascio della melatonina nell’organismo è regolato dalla luce. La sua concentrazione aumenta quando ci si trova in condizioni di buio e si riduce in modo graduale man mano che ci si avvicina al sorgere del sole. La concentrazione massima nel sangue viene raggiunta tra l’una e le tre della notte. In sostanza quando gli stimoli luminosi si riducono, la ghiandola pineale inizia a secernere l’ormone e “informa” l’organismo che arrivato il momento di predisporsi a riposare. La luce solare, invece, ne inibisce il rilascio e quindi l’organismo si prepara ad attivarsi.

Riduzione dei livelli ematici di melatonina: quali sono le cause?

Sono varie le cause alla base della riduzione dei livelli di melatonina nel sangue con conseguenti interferenze sulla qualità e sulla quantità di sonno; in particolare si ricordano le seguenti:

  • stress (le situazioni stressanti tendono ad aumentare i livelli ematici di cortisolo, un ormone antagonista della melatonina)
  • lavoro turnista (l’organismo è “ingannato” dai diversi orari di riposo di chi svolge una professione di questo tipo)
  • età avanzata (con l’avanzare dell’età la ghiandola pineale va incontro a un processo di calcificazione che causa una riduzione della secrezione di melatonina: per questo gli anziani dormono meno dei giovani)
  • jet-lag (i viaggi intercontinentali, a causa delle variazioni del fuso orario, disturbano l’orologio biologico causando generalmente una riduzione dei livelli di melatonina nel sangue)
  • scorrette abitudini alimentari (la secrezione di melatonina si riduce qualora si assumano eccessive dosi di caffeina e superalcolici)
  • terapie farmacologiche (alcuni trattamenti cronici, per esempio quelli con beta-bloccanti, interferiscono con la produzione di melatonina).

La supplementazione di melatonina può aiutare in caso di insonnia?

La risposta è sì, l’assunzione di integratori a base di melatonina aiuta a ripristinare i corretti livelli dell’ormone nel sangue e ciò fa sì che venga a essere ripristinato un corretto ciclo sonno-veglia. Con l’assunzione di questa sostanza si osserva una riduzione dei tempi di addormentamento e un riposo più prolungato. A tale sostanza vengono spesso associati alcuni estratti vegetali che hanno proprietà rilassanti e che quindi migliorano la qualità del sonno.

Il pregio di questa soluzione è che la melatonina è una sostanza naturale prodotta dal nostro organismo e, a differenza dei farmaci che vengono solitamente utilizzati per contrastare l’insonnia, non causa dipendenza psicofisica, un effetto avverso comune nei medicinali come per esempio le benzodiazepine.

Dosaggio e periodo di assunzione

Per quanto riguarda il dosaggio, in genere viene consigliata una quantità pari a 1 mg al giorno, da assumersi dai 30 ai 60 minuti prima di coricarsi. Il periodo d’assunzione dovrebbe essere di circa due settimane. In caso di necessità si può ripetere un ciclo.