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Con l’espressione integrazione vitaminica si fa riferimento all’assunzione di una o più vitamine tramite appositi preparati definiti integratori vitaminici (o supplementi vitaminici) in tutti quei casi in cui si registra una carenza più o meno marcata di tali sostanze, carenza che può essere dovuta a molteplici cause.

Classici esempi di utilizzo di integratori sono per esempio il ricorso all’acido folico e alla vitamina B6 in gravidanza, alla vitamina C in seguito all’assunzione di farmaci che possono limitarne l’assorbimento, alla vitamina D in caso di osteoporosi ecc.

In linea di massima, in un soggetto sano che conduce un buon stile di vita, un’alimentazione equilibrata (che fornisce cioè il giusto apporto di carboidrati, grassi e proteine e micronutrienti) è generalmente sufficiente ad assicurare il giusto quantitativo di vitamine e sali minerali.

Tuttavia, vi sono molte circostanze in cui si può registrare una carenza o un aumentato fabbisogno di una o più vitamine. In questi casi, un’integrazione vitaminica può risultare appropriata. Di seguito si analizzano le cause più comuni di carenze vitaminiche. 

Regimi alimentari particolari

Alcuni regimi alimentari che escludono determinate categorie di alimenti, come per esempio la dieta vegetariana e la dieta vegana, possono causare una carenza di alcune vitamine.

Chi segue un regime vegetariano esclude dalla dieta carne e pesce, mentre i vegani oltre a queste categorie di alimenti escludono anche tutti i cibi di derivazione animale (per esempio il latte, le uova e il miele). In questi casi, le vitamine di cui si può registrare una carenza sono la vitamina B12 e la vitamina D.

Gravidanza

La gravidanza è una condizione particolare in cui si può verificare un aumento del fabbisogno di alcune vitamine. Molto spesso sono consigliate alcune vitamine del gruppo B, in particolare la B12 (soprattutto nel caso di gestanti che seguono un regime vegano o vegetariano), la vitamina B6 e l’acido folico (vitamina B9); quest’ultimo è consigliato soprattutto quando si sta pianificando una gravidanza perché ha un’azione preventiva sui rischi di difetti del tubo neurale (come per esempio la spina bifida).

Talvolta, per favorire l’assorbimento del ferro (di cui in gravidanza si può registrare una carenza) si consiglia l’integrazione di vitamina C. L’assunzione di vitamina D potrebbe essere prescritta previo esame ematico che ne accerti la carenza.

Malattie a carattere cronico

Vi sono alcune malattie croniche, come per esempio la cirrosi epatica, il morbo di Crohn ecc. che causano un ridotto assorbimento di vitamine; per esempio: nel caso di cirrosi è di frequente riscontro una carenza della vitamina E.

Surmenage 

In periodi di intenso affaticamento fisico e mentale (surmenage) può essere opportuna un’integrazione multivitaminica e multimineraleche miri a prevenire o a supplire eventuali carenze di micronutrienti. A questo scopo si usano spesso gli integratori multivitaminici e multiminerali. Anche persone particolarmente attive come gli sportivi potrebbero trarre giovamento da un’integrazione alimentare.

Farmaci

Vi sono alcuni farmaci che possono determinare una carenza di alcune vitamine; i corticosteroidi per esempio possono causare la carenza delle vitamine C e D, gli anticoagulanti possono determinare carenze di vitamina K e vitamina E ecc.