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Il Bilancio di Missione della Fondazione Don Gnocchi – in distribuzione agli stakeholders e in tutti i Centri in Italia – raccoglie i risultati raggiunti, i progetti realizzati e i momenti più significativi che hanno caratterizzato l’esercizio 2017. Ne emerge la fotografia dettagliata di una realtà vasta e complessa, oggi leader nel Paese nel settore della riabilitazione, con 70 anni di storia alle spalle ma sempre attenta a rispondere sempre più e meglio ai bisogni di salute delle persone più fragili.
A sostegno della missione istituzionale, spiccano i numeri che fanno della Fondazione una straordinaria comunità di persone: 5.849 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali, 794 volontari in servizio nei Centri insieme a una sessantina fra sacerdoti e suore per accogliere, curare e assistere oltre 9 mila persone al giorno.
Spigolando tra i numeri più significativi, vanno sottolineati gli 11.774 pazienti ricoverati nel 2017 in regime di degenza ospedaliera; le 7.573 persone accolte nei ricoveri riabilitativi per pazienti cronici; i 2.064 anziani assistiti nelle RSA; le 586 persone seguite nelle strutture socio-assistenziali per disabili; i 661 pazienti accompagnati con i propri familiari negli hospice per malati terminali; le 2.682 persone beneficiarie di servizi realizzati nei progetti di solidarietà internazionale.
Importanti anche i numeri che misurano l’attività di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica della Fondazione, riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico: nel 2017 sono stati condotti 174 progetti di ricerca, che hanno dato luogo a 222 pubblicazioni su riviste specializzate, raggiungendo un Impact Factor Normalizzato pari a 868,7.
Per quanto riguarda la formazione, 275 sono stati gli eventi realizzati, con oltre 40 mila ore di formazione erogate a più di 5 mila partecipanti; 521 sono invece gli studenti iscritti ai sette corsi di laurea triennale con sede di didattica e tirocinio in Fondazione.
Il valore della produzione si è attestato attorno ai 273 milioni di euro, con quasi 5 milioni di euro derivanti da donazioni, lasciti ed eredità.
«La narrazione che possiamo cogliere in queste pagine – spiega il presidente, don Vincenzo Barbante – ci presenta una Fondazione che non ha giocato in difesa, ma che continua ogni giorno a raccogliere la sfida di portare avanti l’opera del Beato don Gnocchi con intraprendenza, coraggio e professionalità, ancorata a quei valori propri della tradizione cristiana che ci spingono, di fronte alle ferite di un uomo, a non andare oltre, ma a fermarci e a prenderci cura di lui. Questo spirito di prossimità, di apertura costante ai bisogni dell’altro chiede di tradursi in scelte gestionali capaci di garantire una continuità e una loro sostenibilità nel tempo. Riuscire in questo compito rappresenta il messaggio, la testimonianza, il contributo più belli che possiamo offrire al nostro tempo».
«La Fondazione, fedele alla propria vocazione – aggiunge il direttore generale Francesco Converti – vuole continuare a giocare una sfida impegnativa, ma non impossibile: garantire servizi di qualità, all’altezza delle aspettative dei pazienti e delle loro famiglie, dove la competenza tecnica non è mai disgiunta dall’etica e dall’aspetto umano delle cure, in maniera accessibile ed economicamente sostenibile, anche attraverso forme di “privato sociale”».

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