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Uno dei problemi di salute che si riscontrano maggiormente in relazione all’aumento di peso è sicuramente l’obesità. Questa è una condizione che può indurre a gravi conseguenze sulla salute e la qualità della vita delle persone.

Per coloro che lottano contro un’eccessiva massa corporea e le patologie ad essa associate, la chirurgia bariatrica, con soluzioni palloncino gastrico senza intervento, spesso rappresenta spesso l’unica soluzione per migliorare la loro situazione.

Tuttavia, prima di esaminare gli interventi chirurgici, è importante comprendere cosa sia l’obesità e come influenzi la salute delle persone.

Quando l’obesità richiede un intervento

L’obesità è una patologia causata dall’accumulo eccessivo di tessuto adiposo nel corpo. Questo accumulo comporta non solo una diminuzione della speranza di vita, ma anche un peggioramento generale della qualità della stessa, poiché l’obesità è associata a diverse malattie metaboliche, come il diabete di tipo 2 e livelli elevati di colesterolo e trigliceridi.

Inoltre, l’obesità aumenta il rischio di sviluppare patologie tumorali e colpisce negativamente il sistema cardiovascolare e respiratorio.

Per affrontare l’obesità grave, di secondo o terzo grado, la chirurgia bariatrica rappresenta una soluzione vitale. Questi interventi chirurgici mirati si concentrano sulla riduzione del peso corporeo e sulla cura delle patologie associate all’obesità.

Sono eseguiti attraverso tecniche mininvasive, come la laparoscopia, che permettono una ripresa più rapida, una degenza ospedaliera più breve e una riduzione del dolore post-operatorio.

Tuttavia, l’intervento chirurgico rappresenta solo una parte del percorso per il paziente affetto da obesità. Dopo l’operazione, è fondamentale seguire un lungo follow-up per garantire il successo dell’intervento e ridurre i possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche.

I pazienti dovranno impegnarsi nel mantenimento del peso e seguire le indicazioni dei medici per assicurarsi che l’effetto positivo dell’intervento si mantenga nel tempo.

La chirurgia bariatrica può portare a un calo ponderale significativo, con una media di circa il 70% dei chili in eccesso persi. Tuttavia, è importante sottolineare che i risultati possono variare da paziente a paziente in base a diversi fattori, come l’età, l’altezza, il genere e la storia clinica individuale.

Quando scegliere di fare l’intervento bariatrico

Per chi si trova ad affrontare una lotta contro il sovrappeso estremo e le patologie connesse, la chirurgia bariatrica rappresenta spesso l’ultima risorsa per ottenere una trasformazione radicale. Ma quali sono i momenti giusti per considerare questo tipo di intervento?

La chirurgia bariatrica offre una soluzione vitale per coloro che affrontano l’obesità e le sue complesse implicazioni sulla salute.

Rivolta a un gruppo specifico di pazienti, questa procedura è raccomandata per individui tra i 18 e i 65 anni che soffrono di obesità di secondo grado, con un Indice di Massa Corporea (BMI) uguale o superiore a 35 e presentano patologie associate, come il diabete di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, le apnee notturne, la dislipidemia, l’osteoartrite o pregressi eventi cardiovascolari.

Inoltre, la chirurgia bariatrica è un’opzione appropriata anche per coloro che affrontano un’obesità di terzo grado, con un BMI uguale o superiore a 40, anche in assenza di malattie associate.

Per determinare se si rientra nei criteri per un intervento di chirurgia bariatrica, è possibile calcolare il proprio BMI, dividendo il peso in chili per l’altezza in metri elevata al quadrato. Ad esempio, un individuo che pesa 120 kg e ha un’altezza di 1,7 metri avrà un BMI di 41,5 (120 / 1,7^2).

Calcolatori automatici di BMI sono disponibili su Internet per semplificare questa valutazione. È importante sottolineare, tuttavia, che la chirurgia bariatrica non è adatta a tutti.

Gli interventi non possono essere applicati in assenza di precedenti tentativi conservativi, come diete seguite con l’assistenza di un professionista, e in caso di impossibilità a seguire un adeguato follow-up per garantire il successo dell’intervento.

Questo tipo di intervento chirurgico richiede una completa collaborazione da parte del paziente nel seguire il percorso post-operatorio e nel modificare lo stile di vita. Pertanto, la chirurgia bariatrica non è raccomandata per coloro che soffrono di alcolismo, tossicodipendenza, bulimia nervosa o psicosi scompensata.

Si tratta di una scelta delicata che richiede una valutazione attenta e consapevole da parte di un team medico specializzato in chirurgia bariatrica, per garantire i migliori risultati possibili e la salute a lungo termine.

La chirurgia bariatrica rappresenta un’importante opzione per coloro che affrontano l’obesità grave e le malattie associate. Tuttavia, è cruciale considerare attentamente i criteri di idoneità e le controindicazioni e cercare il supporto di una squadra medica esperta per garantire il successo dell’intervento e il benessere a lungo termine del paziente.

Come scegliere il giusto tipo di intervento

La chirurgia bariatrica rappresenta una risorsa fondamentale per affrontare l’obesità e le sue implicazioni sulla salute. Ogni anno, migliaia di interventi vengono eseguiti in Italia, con diverse tipologie di procedure disponibili, tra cui sleeve gastrectomy, by-pass gastrico e mini by-pass gastrico.

Tuttavia, il bendaggio gastrico ha visto una diminuzione del ricorso negli ultimi anni a causa dei risultati contrastanti. Questi interventi possono essere suddivisi in tre categorie: restrittivi, malassorbitivi e misti.

Prima di sottoporsi all’intervento, è essenziale una valutazione accurata da parte di un nutrizionista e una valutazione psicologica per verificare la capacità e la volontà del paziente di seguire il programma pre e post-operatorio. La collaborazione tra il chirurgo, lo psicologo e il nutrizionista è cruciale per il successo dell’intervento.

La scelta del tipo di intervento dipende dalle caratteristiche individuali del paziente, come lo stile di vita, il tipo di alimentazione e le condizioni psicologiche. Le opzioni chirurgiche possono essere restrittive, malassorbitive o miste, e la selezione avviene anche in base alle complicanze legate all’obesità, in particolare al diabete mellito.

Come per ogni intervento chirurgico, ci sono dei rischi da considerare. Le complicanze possono verificarsi indipendentemente dal tipo di intervento e si aggirano attorno al 4% dei casi. Esse possono includere emorragie post-operatorie, ascessi o fistole causate dalla mancata tenuta delle suture.

L’obiettivo della chirurgia bariatrica è quello di ottenere un calo ponderale efficace e mantenere un peso corporeo adeguato nel lungo termine, riducendo così i rischi correlati all’obesità.

Gli studi hanno dimostrato che nei pazienti che aderiscono in modo continuativo ad un programma nutrizionale e psicologico, solo il 10% riesce a mantenere un peso corporeo stabile,mentre nel restante 90% si verifica una ripresa del calo ponderale e un aumento del rischio di sviluppare malattie legate all’obesità.

Al contrario, nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico e seguiti da uno psicologo e un nutrizionista per almeno 5 anni, circa l’85% riesce a mantenere un peso corporeo ottimale e ridurre le complicanze associate all’obesità.

Questi dati dimostrano l’efficacia della chirurgia bariatrica, soprattutto negli interventi di sleeve e by-pass gastrico.

I principali interventi di chirurgia bariatrica

Il bendaggio gastrico regolabile è una soluzione offerta nell’ambito della chirurgia bariatrica, caratterizzata da una modalità di intervento unica rispetto agli altri approcci.

A differenza delle procedure tradizionali, il bendaggio gastrico regolabile non richiede la rimozione o la sezione di organi interni, né prevede la creazione di bypass.

Invece, si basa sul posizionamento di una protesi di silicone circolare, dotata di un sistema regolabile, intorno alla parte superiore dello stomaco, creando una piccola e funzionale “neo-stomaco” destinato a ricevere il cibo dall’esofago.

Uno degli elementi fondamentali del bendaggio gastrico regolabile è un sottile tubo connesso alla protesi, a sua volta collegato a un serbatoio impiantato sotto la pelle.

Questa configurazione permette di regolare in modo ambulatoriale il diametro del neo-stomaco, consentendo di aggiungere o ridurre piccole quantità di soluzione fisiologica tramite iniezione nel serbatoio.

Questa flessibilità nel regolare il bendaggio consente di adattarlo alle necessità individuali del paziente e ai cambiamenti che possono verificarsi nel percorso post-operatorio.

Un altro intervento disponibile nella chirurgia bariatrica è la plicatura gastrica, che comporta la riduzione di circa l’80% della capacità dello stomaco mediante suture eseguite in modo progressivo lungo la grande curva dello stesso.

Può essere combinata con il bendaggio gastrico o eseguita successivamente ad esso. Tuttavia, gli esiti di questa procedura sono oggetto di dibattito, poiché sembra che possa verificarsi una ripresa del peso dovuta alla lenta dilatazione dello stomaco nei mesi successivi.

Un’ulteriore opzione è la diversionebilio-pancreatica e il duodenal switch, che prevede la creazione di una tasca gastrica di dimensioni ridotte attraverso una parziale resezione dello stomaco.

Si realizzano anastomosi tra lo stomaco e l’ileo, e tra diverse sezioni dell’ileo stesso, determinando un tratto alimentare di 250 cm e un tratto comune di 50 cm. In alternativa, esiste una variante del duodenal switch che prevede la creazione di uno stomaco sezionato verticalmente.

Un’altra procedura nota è il bypass gastrico, che consiste nella formazione di una piccola tasca gastrica (20-30 ml) collegata all’intestino tenue attraverso una seconda anastomosi tra l’ansa alimentare e quella bilio-pancreatica. Questo tipo di intervento consente una riduzione dell’assorbimento a seconda della lunghezza dell’ansa alimentare.

Il mini gastric bypass (MGB) prevede invece la creazione di una piccola tasca gastrica isolata dallo stomaco principale, collegata all’intestino tenue tramite un’astomosi termino-laterale, solitamente a una distanza di circa 200 cm dal duodeno.

Poiché questa procedura è ancora in fase di studio, è necessario registrare i dati nel registro SICOB (Società Italiana Chirurgia dell’Obesità) per monitorarne gli esiti.

Infine, la sleeve gastrectomy è una procedura che prevede la resezione verticale di circa 4/5 della grande curvatura dello stomaco, rimuovendo completamente il fondo gastrico. Ciò determina la creazione di un tubulo gastrico più piccolo, limitando la capacità dello stomaco e riducendo l’assunzione di cibo.

È importante notare che questa procedura può anche influenzare la secrezione di ormoni responsabili dell’appetito.

Ogni tipo di intervento ha i suoi pro e contro e la scelta dipende dalle esigenze specifiche del paziente e dalle sue condizioni di salute.

Un’attenta valutazione e la consultazione con un medico specializzato sono fondamentali per prendere la decisione più adeguata e ottenere risultati positivi a lungo termine nel percorso di trattamento dell’obesità.