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Boehringer Ingelheim offre una panoramica dei successi dell’anno d’esercizio 2017. Tutti i settori operativi hanno contribuito a far crescere il fatturato. Gli investimenti nella Ricerca&Sviluppo hanno superato la cifra di 3 miliardi di euro, di cui quasi 2,7 miliardi assegnati al solo segmento Human Pharma.
Lo scorso anno, Boehringer Ingelheim ha realizzato un fatturato di circa 18,1 miliardi di euro, equivalente a un incremento del 15,7%, al netto degli effetti di cambio. Decurtati gli effetti “una tantum” derivati dallo scambio di attività attuato con Sanofi, l’azienda ha registrato una crescita, al netto degli effetti di cambio, pari al 6,1%. Con un risultato operativo di circa 3,5 miliardi di euro, è stata registrata una redditività delle vendite del 19,3%. Nel 2017, l’azienda contava una media di circa 50.000 dipendenti a livello internazionale.
Lo scorso anno, Boehringer Ingelheim ha messo a segno una crescita organica in tutti i comparti. Lo scorso anno, nel settore della farmaceutica per uso umano Boehringer Ingelheim, con 6 prodotti, è riuscita a realizzare, per ciascuno di essi, un fatturato di oltre un miliardo di dollari statunitensi. I prodotti interessati sono SPIRIVA, farmaco per le vie respiratorie, PRADAXA, un anticoagulante, TRAJENTA e JARDIANCE farmaci per il diabete, OFEV per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica e MICARDIS per il trattamento dell’ipertensione. Complessivamente, il fatturato dei prodotti farmaceutici per uso umano è cresciuto del 6,9%, al netto degli effetti di cambio, attestandosi ad un valore superiore a 12,6 miliardi di euro. Ciò corrisponde ad una crescita oltre i valori di mercato. Il settore della farmaceutica per uso umano ha, così, contribuito per circa il 70% al fatturato complessivo.
Il 2017 è stato un anno straordinario anche per la Ricerca&Sviluppo di Boehringer Ingelheim: l’azienda è riuscita a trasferire 13 nuovi principi attivi in studi clinici, sotto forma delle cosiddette applicazioni “First in Man”, concentrandosi soprattutto sulle malattie cardiometaboliche, oncologiche, delle vie respiratorie, del sistema nervoso centrale e dell’immunologia.
Grazie alla transazione con Sanofi, il fatturato nell’industria farmaceutica veterinaria è più che raddoppiato, raggiungendo 3,9 miliardi di euro. La quota di fatturato più elevata è stata prodotta da due antiparassitari: il più venduto è stato NEXGARD, con 546 milioni di euro, seguito da FRONTLINE con 381 milioni di euro.
Il fatturato realizzato con il vaccino per suini INGELVAC CIRCOFLEX si è attestato intorno a 300 milioni di euro. Complessivamente, Boehringer Ingelheim ha realizzato nel segmento della medicina veterinaria circa il 22% del fatturato totale.
Lo scorso anno, il settore della produzione biofarmaceutica per conto terzi, al netto degli effetti di cambio, è cresciuta del 10,7%, raggiungendo 678 milioni di euro e contribuendo per il 4% al fatturato complessivo.
Un obiettivo strategico fondamentale di Boehringer Ingelheim è sviluppare approcci unitari a favore del paziente, sia nella salute umana, che animale. Ne è un esempio la promozione di progetti digitali che pongono il paziente al centro dell’attenzione. Recentemente, Boehringer Ingelheim ha, infatti, dato vita al Digital Lab BI X e ha accresciuto il Boehringer Ingelheim Venture Fund da 100 a 250 milioni di euro, di cui ben 50 milioni destinati a innovazioni digitali.
Per l’anno di esercizio in corso, Boehringer Ingelheim prevede una leggera crescita dei ricavi su basi confrontabili.
Per Boehringer Ingelheim Italia il 2017 è stato un anno particolarmente positivo, grazie alle ottime performance della Business Unit Human Pharma. Il fatturato complessivo dell’Italia si è attestato a altri 455 milioni di euro, rispetto ai 355 milioni dell’esercizio precedente. Segnali incoraggianti, determinati, come si diceva, dalle buone performance della Business Unit Human Pharma, soprattutto per quanto riguarda i farmaci dell’area cardiovascolare, respiratoria e metabolica.
Per quanto riguarda il settore Animal Health, alla luce anche della recente integrazione con Merial, che ha arricchito il portfolio con marchi storici per i pet, come la gamma Frontline, è stato un anno di assestamento con risultati non pienamente in linea con le attese in termini di fatturato, ma caratterizzato dall’integrazione delle due realtà.
Significativi gli investimenti nel sito di Bidachem, circa 10 milioni, che confermano il ruolo di sito strategico, per il Gruppo a livello mondiale, per la produzione di principi attivi per uso umano.