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Il 30% dei pazienti con diabete tipo 1 presi in carico dai centri diabetologici italiani raggiunge valori corretti di emoglobina glicata, quasi la metà è in regola con il colesterolo e oltre il 70% con la pressione; il 12% è obeso, più di 1 su 4 fuma, il 40% presenta retinopatia, ma nel complesso 1 su 2 ha accesso a buoni livelli di cura. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla nuova Monografia Annali AMD “Profili assistenziali nei pazienti adulti con diabete tipo 1”, realizzata con il contributo non condizionante di Sanofi. L’analisi ha preso in esame 28.538 soggetti con DM1, elaborando i dati raccolti da 222 servizi di diabetologia diffusi sul territorio italiano.

“Abbiamo analizzato qualità di cura, approcci terapeutici e outcome raggiunti nei pazienti con diabete di tipo 1, fornendo una fotografia accurata delle loro caratteristiche cliniche e dei loro bisogni insoddisfatti”, spiega Domenico Mannino, Presidente Associazione Medici Diabetologi. “Tra le novità introdotte rispetto alle edizioni precedenti degli Annali, focus specifici sulle singole Regioni e approfondimenti sulla popolazione stratificata per genere, fasce di età, durata di malattia, tipo di trattamento, presenza di complicanze. A questo proposito è emerso, ad esempio, che le donne presentano un peggior controllo metabolico, che la fascia di età 65-74 anni è quella più monitorata, che l’abitudine al fumo è maggiore tra i pazienti con una storia di malattia più breve, che la percentuale di chi raggiunge livelli adeguati di cura complessiva è più elevata nei pazienti che impiegano il microinfusore, rispetto a quelli in terapia multiniettiva”.

Dalla Monografia emerge come la quasi totalità dei pazienti riceva almeno una misurazione all’anno dell’HbA1c. Buona ma ancora non ottimale la registrazione annua della pressione arteriosa, che avviene nell’89% dei soggetti, così come quella del profilo lipidico. Abbastanza elevata l’attenzione del diabetologo verso la funzionalità renale: al 74% dei pazienti è stata misurata la creatininemia e il 57% ha ricevuto almeno una valutazione annuale dell’albuminuria. Ancora insoddisfacente il controllo del piede diabetico; in aumento rispetto al passato la percentuale di soggetti monitorati per la retinopatia.

Meno di 1 paziente su 3 ha valori di emoglobina glicata a target. È in regola con il colesterolo poco meno della metà del campione e con la pressione oltre il 70%. Per quanto riguarda la funzionalità renale, dei pazienti a cui è stata misurata l’albuminuria, il 26% è risultato avere valori indicativi di nefropatia. In linea con un fenomeno diffuso nella popolazione generale, anche tra i pazienti con diabete tipo 1, l’Indice di Massa Corporea medio è al limite del sovrappeso, con il 12% del campione obeso. Il dato mostra un gradiente Nord-Sud con la maggior percentuale di individui obesi concentrati nelle regioni meridionali. Solo il 9% dei soggetti è a target contemporaneamente per emoglobina glicata, colesterolo, pressione e BMI. Ancora troppi i diabetici di tipo 1 che fumano.

Registrando un incremento progressivo nel corso degli ultimi anni, oggi i pazienti che praticano la terapia insulinica con il microinfusore sono il 12.6%. A livello regionale si osserva un gradiente nord-sud a favore di quest’ultimo per quanto riguarda l’infusione sottocutanea continua di insulina, in particolare Lazio con il 26%, Campania 24% e Calabria 24%. Nella maggior parte delle Regioni si osserva un utilizzo variabile tra il 10 e il 15%; mentre Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana si attestano su percentuali inferiori al 10%; anomalo il dato della Sicilia.

Un paziente su 3 è in terapia con ipolipemizzanti; stessa percentuale per quelli in trattamento antiipertensivo. Tra i soggetti con livelli elevati di albuminuria, solo il 6% non risulta trattato con ACE-inibitori/Sartani. Di quelli con pregresso evento cardiovascolare, il 78% è in trattamento con antiaggreganti piastrinici, ad eccezione del Molise, che raggiunge il 100% di soggetti trattati, e della Campania, che arriva al 57%.

In base allo score Q, il 51% del campione presenta uno score Q > 25, la miglior fascia di punteggio.

La prevalenza delle principali complicanze micro/macrovascolari del diabete nei pazienti tipo 1 è contenuta, fatta eccezione per quanto riguarda la retinopatia che riguarda, con livelli di severità diversi, il 40% del campione.