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Si chiama Hologic Selenia Dimension, ed è uno dei sistemi di mammografia digitale e di Tomosintesi digitale più innovativi di cui si possa disporre. Genera immagini mammografiche digitali in “due dimensioni” per lo screening e la diagnosi del cancro mammario ma, se necessario al completamento dell’indagine diagnostica, può produrre anche immagini in “tre dimensioni”, con possibilità di analizzare la mammella in strati sottili fino ad un millimetro di spessore. Si tratta dell’apparecchiatura inaugurata stamane, acquisita grazie ad una serie di investimenti mirati dell’Ausl Romagna in virtù dei quali le apparecchiature mammografiche sono in corso di rinnovamento in tutti gli ambiti territoriali aziendali.

Lo strumento, del costo di 180mila euro, è collocato presso l’Ospedale “Cervesi” di Cattolica, nell’ambito del Servizio di Senologia di Rimini dell’Azienda USL della Romagna, diretto dal dottor Lorenzo Menghini, e sarà utilizzato per gli esami in clinica e, soprattutto, per lo screening mammografico. La tomosintesi sarà in particolare utilizzata nei secondi livelli dello screening, nelle urgenze e nelle pazienti in follow up.

Ogni anno in provincia di Rimini vengono diagnosticati circa 400 tumori della mammella, vengono effettuate circa 20mila ecografie, mille biopsie ecoguidate e 700 agoaspirati. Quella al seno è la neoplasia più frequentemente diagnosticata e rappresenta il 29% di tutte le diagnosi oncologiche nelle donne. Una donna ogni 8 corre il rischio di avere una diagnosi di tumore al seno nel corso della sua vita. Si tratta della principale causa di morte per patologie oncologiche nelle donne, ma va altresì sottolineato che la mortalità sta diminuendo in maniera sensibile e soprattutto tra le donne che si sottopongono alle campagne di screening che, da ormai oltre vent’anni, la Regione Emilia Romagna promuove.

In provincia di Rimini sono circa 72.500 le donne, in età tra i 45 e i 74 anni che periodicamente sono chiamate a svolgere, gratuitamente, le mammografie di screening. A partire dal terzo anno di attivazione dello screening in una determinata area, è dimostrata una riduzione stabile e significativa dei tumori in fase avanzata, fino al 30%. Attualmente in Romagna la sopravvicenza a cinque anni delle donne colpite da questa patologia è del 90%.