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In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, che si celebra sabato 4 febbraio, promossa da UICC – Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la ricerca condotta dall’Istituto Ipsos, su un campione rappresentativo della popolazione adulta, e promossa da Janssen Italia, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, evidenzia che quasi un 1 italiano su 2 pensa che in 24 anni si potrà sconfiggere il cancro, la seconda causa di morte al mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“Si tratta di un dato interessante che conferma una grande fiducia nei progressi della ricerca e nei nuovi trattamenti in fase di sviluppo in ambito onco-ematologico” – commenta Alessandra Baldini, Direttore medico di Janssen Italia.

Sempre secondo il campione intervistato, oggi solo il 45 per cento delle persone con tumore sopravvive in media a 5 anni dalla diagnosi. Dato che sottolinea ancora un’elevata paura nei confronti di questa patologia se si tiene conto che, nella realtà, grazie alla disponibilità di terapie sempre più avanzate ed efficaci, il dato in termini di sopravvivenza a 5 anni è del 65%.

Il timore per la propria salute e quella dei propri cari, con gli inevitabili effetti economici, risente anche dell’attuale complessa situazione economica che il Paese vive. Infatti, l’indagine mostra che il carovita e l’inflazione sono considerati preoccupanti quanto un eventuale peggioramento del proprio stato di salute: quasi 4 italiani su 10 hanno più paura rispetto a qualche anno fa di potersi ammalare di tumore e al contempo la stessa percentuale teme maggiormente l’eventualità di dover fronteggiare una spesa imprevista e, quindi, di non potersi permettere le cure mediche necessarie per sé o per un proprio famigliare.

Come ricorda il tema ricorrente della Giornata Mondiale contro il cancro “Close the Care Gap“, tutti meritano di aver accesso ai programmi di prevenzione, assistenza e di cura del cancro e per questo motivo è fondamentale insistere su iniziative e progetti di sensibilizzazione e sull’importanza della prevenzione, parlando anche ai giovani, come si propone di fare il progetto Fattore J, promosso da Janssen Italia e Fondazione Mondo Digitale e rivolto alle scuole superiori di tutta Italia.

“Creare un futuro migliore in cui le malattie siano un ricordo del passato è la missione di Janssen: una direzione ambiziosa verso traguardi eccezionali che i progressi scientifici sanno raggiungere. Pensiamo ad esempio allo sviluppo nelle terapie avanzate e innovative, come le CAR-T o la terapia genica”. continua Alessandra Baldini. “Il nostro impegno nella ricerca di farmaci innovativi per il trattamento dei tumori solidi e del sangue va avanti da oltre 30 anni con l’obiettivo di arrivare a processi di intercettazione precoce della malattia e a poter avere in campo oncologico terapie sempre più mirate ed efficaci”.

Benché il 69% del campione analizzato da Ipsos sia consapevole che il 40% dei casi e il 50% delle morti per tumore potrebbero essere evitati intervenendo sulla riduzione all’esposizione a fattori di rischio, l’adozione di stili di vita sani e l’adesione a programmi per la diagnosi precoce, la maggioranza delle persone intervistate si rivolge ai medici solo in presenza di sintomi e non aderisce alle campagne di screening.

In particolare, sono le persone nella fascia di età dai 46 ai 59 anni che risultano in proporzione meno attenti alla propria salute: solo il 46% contro una media nazionale del 52%, si è sottoposto ad un check up medico negli ultimi 12 mesi. 

“Leggendo questi dati, solo un italiano su 2 si è sottoposto a un controllo medico nel corso degli ultimi 12 mesi, e ancora in minor misura nel caso di screening oncologico (14%).  Si rende necessario, pertanto, un percorso in stretta collaborazione con partner scientifici di eccellenza, le Istituzioni, le Associazioni dei pazienti e i mezzi di informazione per promuovere, oltre il 4 febbraio, nuovi programmi di screening oncologici e campagne di informazione sull’importanza della prevenzione.” aggiunge Baldini.

La fotografia Ipsos sugli italiani delinea una classifica sugli aspetti prioritari della vita: rimane al primo posto la salute, intesa sia fisica per l’86% che mentale per l’87%, seguono gli altri aspetti quali la famiglia (83%), il lavoro e il benessere economico, il divertimento e il successo, importante solo per il 27% degli intervistati.

La pandemia è stata sicuramente complice nel rafforzare la centralità del sistema salute e delle tematiche correlate negli aspetti della vita delle persone: l’82% delle persone esprime di avere piena fiducia nella scienza e nella sua applicazione in campo medico, seppure riscontrino carenze e aree da migliorare tra cui la riduzione dei tempi di attesa per sottoporsi alle visite ed esami a livello regionale.

“In Janssen riteniamo fondamentale la cooperazione con le istituzioni, a livello nazionale e regionale,  per favorire un accesso sempre più equo alle cure su tutto il territorio italiano e per questo ci adoperiamo con tutti gli interlocutori del sistema, dagli enti pubblici a quelli privati, per mantenere alti gli investimenti nel settore e nel Paese, in ricerca e in innovazione tecnologica, per porre le basi per un futuro migliore e sostenibile per le nuove generazioni” conclude Alessandra Baldini.