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1 italiano su 2 ignora gli effetti dell’ipoacusia non trattata sullo sviluppo del bambino

In occasione della Giornata mondiale dei genitori, che si celebra il 1° giugno, MED-EL, leader globale nelle soluzioni uditive, lancia la nuova campagna di sensibilizzazione “Una vita piena di possibilità”, dedicata ai genitori di bambini con perdita uditiva. La campagna intende informare sulla centralità dell’impianto precoce per offrire ai bambini affetti da ipoacusia la possibilità di sentire ed esprimere così il proprio potenziale.

L’udito ha un ruolo fondamentale nello sviluppo infantile: aiuta lo sviluppo cognitivo e supporta il bambino nel parlare, nell’apprendere e nel costruire relazioni sociali. Nonostante la perdita uditiva rappresenti la disabilità più comune alla nascita, nonché il disturbo sensoriale più diffuso, una recente indagine globale condotta da MED-EL rivela che circa la metà degli adulti in Italia non è consapevole delle conseguenze che una perdita uditiva non trattata può avere sul futuro del bambino.

La ricerca mira a conoscere la percezione dell’impatto della perdita dell’udito non trattata su specifici aspetti della vita di un bambino.

I dati emersi mostrano come in Italia ci sia un livello di consapevolezza generalmente basso.

Le interazioni sociali: questa area rappresenta la preoccupazione principale per gli intervistati italiani, con il 55% che ritiene che la perdita dell’udito non trattata precocemente possa incidere sulle interazioni sociali del bambino. Tuttavia, questa preoccupazione risulta maggiore a livello globale.

Nonostante l’impatto della sordità sulle capacità linguistiche e comunicative sia l’area di maggiore apprensione a livello globale, tra gli intervistati italiani solo il 41% esprime preoccupazione a riguardo.

1 italiano su 3 esprime preoccupazione per l’impatto della ipoacusia non trattata tempestivamente sull’apprendimento e sul successo scolastico. A livello globale la percentuale sale al 63%, risultando la seconda preoccupazione più significativa.

Solo per il 15% degli italiani la perdita dell’udito non trattata sembra avere un potenziale impatto sulle future opportunità di lavoro. A livello globale invece questa preoccupazione è espressa dal 25% del campione.

Il 41% degli italiani ritiene che la perdita uditiva possa ostacolare il godimento della musica. Un dato decisamente più basso rispetto alla media globale.

In Italia, il 40% si è detto preoccupato per il benessere emotivo e la fiducia in sé stessi dei bambini con ipoacusia non trattata. Il dato globale è del 53%.

Solo il 39% degli intervistati italiani, contro ben il 53% a livello globale, riconosce nella perdita uditiva non trattata un rischio per la sicurezza personale.

La percezione di eventuali conseguenze date da ipoacusia non trattata in Italia è minore rispetto agli altri paesi, con il 17% preoccupato, rispetto al dato globale del 27%.

Il 6% degli intervistati ritiene che la perdita dell’udito non trattata non abbia alcun impatto sulla vita di un bambino.

Nel complesso, il livello di consapevolezza e preoccupazione aumenta con l’età degli intervistati, in particolare relativamente al tema delle interazioni sociali e dell’ascolto della musica, mentre la preoccupazione per l’impatto sulle abilità verbali e linguistiche e sul benessere emotivo rimane relativamente costante tra i diversi gruppi di età. È interessante la differente prospettiva espressa sul tema delle conseguenze sulla sicurezza personale, preoccupazione espressa dal 30% dei partecipanti della fascia 18-24 anni, e dal 47% dagli intervistati di età pari o superiore a 55 anni.

Analizzando i dati, le donne mostrano una percezione delle conseguenze maggiore rispetto agli uomini, nella maggior parte delle dimensioni indagate. Ad esempio, rispetto al tema del benessere emotivo e della fiducia in sé stessi, la preoccupazione è stata espressa dal 45% delle donne, rispetto al 35% degli uomini.

La campagna “Una vita piena di possibilità” mira a sensibilizzare sulla ipoacusia non trattata, mettendo a disposizione informazioni e supporto ed evidenziando come l’intervento tempestivo sia cruciale in caso di perdita dell’udito infantile. Il trattamento precoce con impianto cocleare, infatti, permette l’accesso al mondo dei suoni, risulta decisivo per preservare aspetti significativi come la comunicazione, il successo scolastico e le interazioni sociali, e consente la partecipazione ad attività e interessi, allo stesso ritmo dei coetanei normo-udenti.

“I genitori sognano spesso i traguardi “memorabili” dei loro figli come, ad esempio, il primo giorno di scuola o i primi passi nello sport. Tuttavia, per i genitori di bambini nati con una perdita uditiva o che hanno appena ricevuto una diagnosi di ipoacusia progressiva, queste gioie quotidiane possono sembrare inarrivabili. La campagna “Una vita piena di possibilità” mostra invece i brillanti risultati che è possibile ottenere quando la perdita dell’udito viene affrontata tempestivamente,” spiega Gionata Conni, Marketing Manager di MED-EL Italia. “Attraverso la nostra nuova campagna informativa, vogliamo ‘accompagnare’ i genitori che si trovano ad affrontare una diagnosi di perdita dell’udito, fornendo loro tutto il supporto e le conoscenze di cui hanno bisogno per vivere al meglio questo momento emotivamente impegnativo. Sappiamo che per un genitore è fondamentale fare di tutto per aiutare il proprio bambino a prepararsi per il futuro. Desideriamo quindi rassicurarli sul fatto che, grazie a tecnologie altamente avanzate e affidabili, come gli impianti cocleari, il loro bambino potrà vivere tutte le sue tappe indimenticabili senza limitazioni, proprio come i suoi coetanei”.

Un impianto cocleare precoce può fare la differenza, soprattutto in bambini impiantati entro i 12 mesi di vita. È in questo contesto che si inserisce anche il risultato dello studio “Early auditory development in children after cochlear implantation” condotto dal Prof. Artur Lorens e dalla Dott.ssa Anita Obrycka, in collaborazione con un gruppo di scienziati diretto dal luminare Prof. Henryk Skarżyński, che ha coinvolto 800 bambini fra i 0 e i 24 mesi.

Presentato in occasione del Congresso Nazionale SIOP 2024 tenutosi a Trieste, lo studio ha analizzato lo sviluppo uditivo dei piccoli pazienti con sordità profonde, impiantati entro i 12 mesi di vita, e quello dei bambini con sordità parziali impiantati fra i 12 ed i 24 mesi, valutando se un impianto precoce fornisca loro uno sviluppo uditivo equiparabile a quello dei bambini normo-udenti.

Il risultato più gratificante emerso dallo studio è che sia i bambini del primo gruppo, sia quelli del secondo, raggiunta l’età di 5 anni, riescono ad avere uno sviluppo sensoriale e performance uditive paragonabili ai bambini normo-udenti.

Il trattamento di impianto cocleare precoce si dimostra dunque estremamente efficace: di conseguenza, in caso di sordità totali, rimandare l’impianto potrebbe causare ritardi nello sviluppo sensoriale e avere impatti negativi su molti aspetti legati alla crescita del bambino.

Lo studio mira ad aprire la strada a una nuova sistematizzazione delle linee guida in fatto di impianti cocleari pediatrici anche nel nostro Paese. Un primo passo verso l’implantologia pediatrica precoce che potrebbe migliorare nettamente molti aspetti della vita di bambini nati con sordità profonda e parziale.

Questa risorsa offre informazioni essenziali sulla perdita dell’udito e sul trattamento con impianto cocleare e fornisce inoltre i termini chiave da conoscere e le domande fondamentali da porre agli esperti per chiarire ogni dubbio. La campagna offre inoltre la possibilità di entrare in contatto con i mentori locali dell’iniziativa globale Hearpeers, genitori di bambini con ipoacusia che hanno attraversato un percorso simile e che dopo l’impianto hanno deciso di supportare altri genitori, condividendo la propria esperienza positiva e le informazioni sul percorso intrapreso.

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