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L’ autorevole rivista scientifica “Journal Of Clinical Oncology” ha pubblicato i risultati di uno studio internazionale – coordinato dall’ Istituto Europeo di Oncologia – che aprono un nuovo spiraglio di speranza per la cura dei tumori ovarici avanzati e resistenti al platino. I dati della fase 2 della ricerca, condotta su 178 pazienti, confermano infatti che il farmaco Relacorilant somministrato per bocca prima durante e dopo l’infusione del chemioterapico Nab-paclitaxel, aumenta di circa un anno la sopravvivenza libera da malattia e migliora la durata della risposta alla terapia rispetto al trattamento con Nab paclitaxel come monoterapia, senza peraltro aumentare gli effetti collaterali avversi.

“I benefici che le pazienti hanno avuto dalla terapia combinata sono molto significativi soprattutto se consideriamo che Relacorilant è un farmaco sicuro e facile da assumere. Purtroppo le opzioni terapeutiche per le donne con tumore ovarico resistente al platino al momento sono limitate, ma siamo sul punto di sviluppare un modo completamente nuovo di curare questa difficile malattia. Dunque ogni passo verso l’obiettivo conta. Ora, come sempre avviene nella ricerca medica, i risultati che abbiamo ottenuto nella fase 2, vanno confermati su un gruppo più ampio di pazienti” dichiara Nicoletta Colombo, primo autore del lavoro, Direttore dell’Ovarian Cancer Center e Direttore del Programma Ginecologia IEO.

La fase 3 dello studio prevede l’arruolamento di 360 pazienti ed è già in corso all’ Istituto Europeo di Oncologia e in diversi centri a livello internazionale.

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