Nell’ambito dell’oncologia di precisione, la terapia con radioligandi è uno degli esempi innovativi per la cura di alcune forme di patologie tumorali. Attualmente approvato nell’ambito del tumore neuroendocrino, la piattaforma RLT vedrà nel prossimo futuro ulteriori indicazioni terapeutiche, come ad esempio alcune tipologie di carcinoma prostatico, comportando un aumento nel numero dei pazienti che potrebbe beneficiare di queste terapie.

In Italia ci sono complessivamente 106 Medicine Nucleari ospedaliere, di cui 47 attrezzate con stanze schermate con la degenza protetta. Di queste solo 35 sono attive per la somministrazione della terapia con radioligandi e sono distribuite il 49% al nord, il 24% al Centro, il 18% al sud, e il 9% nelle isole.

Ad oggi la regione Liguria dispone di due centri accreditati e autorizzati per la somministrazione di questa terapia innovativa: l’Ospedale Sant’Andrea di La Spezia e l’Ospedale Galliera di Genova, cui si aggiungerà anche l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova che ha avviato l’iter per essere accreditato a livello regionale come centro erogatore.

Nel territorio regionale si evidenzia la carenza di risorse umane, ma anche di strumentazioni diagnostiche in alcune medicine nucleari ospedaliere, questo sta creando un problema di accesso alla terapia e la conseguente scelta di molti pazienti di essere curati fuori regione.

Rimane importante stabilire nella Regione Liguria la capacità potenziale di trattamento dei Centri erogatori per la terapia con radioligandi, e, soprattutto, definire delle linee univoche sulla modalità di erogazione: in degenza ospedaliera ordinaria o in Day Hospital. A chiederlo è un gruppo di esperti, tra medici nucleari e oncologi, che si è riunito a Genova in occasione del tavolo Liguria di “Make RLT reality”, il progetto realizzato da Advanced Accelerator Applications – AdAcAp, azienda parte del gruppo Gruppo Novartis, in collaborazione con Edra S.p.A.

All’incontro hanno partecipato: Sabrina Beltramini, Direttore dell’U.O.C. Farmacia, Ospedale Policlinico San Marino, Genova; Diego Ferone, Direttore Clinica Endocrinologica, Ospedale Policlinico San Marino, Genova; Francesca Filauro, Responsabile S.S.D. Farmacia, Ente Ospedaliero Ospedali Galliera, Genova; Giuseppe Fornarini, Oncologia Medica, Ospedale Policlinico San Marino, Genova; Gabriella Paoli, Responsabile Gestione dei processi ospedalieri e dell’assistenza specialistica, ricerca, innovazione e HTA, Sistema Sanitario Regione Liguria; Arnoldo Piccardo, Direttore S. C. Medicina Nucleare, Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova; Paolo Pronzato, Coordinatore Dipartimenti Interaziendali Regionali Oncoematologico, Sistema Sanitario Regione Liguria; Barbara Rebesco, Direttore S.C. Politiche del Farmaco, Dispositivi Medici, Protesica ed Integrativa, Sistema Sanitario Regione Liguria; Gianmario Sambuceti, Direttore Dipartimento Medicina Nucleare, Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

“Allo stato attuale vi è molta attenzione da parte del Sistema riguardo alla mobilità sanitaria extraregionale che viene considerata la criticità principale da fronteggiare da parte di una regione – ha spiegato nel suo intervento Paolo Pronzato, Coordinatore Dipartimenti interaziendali Regionali (DIAR) Oncoematologico, Sistema Sanitario Regione Liguria – L’aspetto su cui è importante lavorare è l’ottimizzazione del percorso assistenziale che, dal sospetto diagnostico al luogo finale di cura della malattia, deve essere chiaro e tempestivo. Sarebbe interessante implementare una rete di patologia, individuando un centro cui affidare il ruolo di coordinamento di tutti i gruppi multidisciplinari delle diverse Aziende sanitarie. Inoltre l’auspicio è che le decisioni sulle modalità erogative della RLT vengano prese in base, soprattutto, a un modello di value-based healthcare E quindi a considerazioni che riguardano il costo di tutto il percorso di malattia”.

Per Arnoldo Picardo, Direttore S.C. Medicina Nucleare, Ente Ospedalieri Ospedali Galliera di Genova: “Occorre stabilire il numero di posti letto dei centri erogatori di RLT e, soprattutto, definire delle linee univoche sulla modalità di erogazione, come ad esempio la degenza ospedaliera ordinaria, il Day Hospital della RLT da parte dei centri. Inoltre è fondamentale promuovere la multidisciplinarità nell’approccio alla radioligand therapy”.

Infine, Barbara Rebesco, Direttore S.C. Politiche del Farmaco, Dispositivi Medici, Protesica ed integrativa, Sistema Sanitario Regione Liguria, ha sottolineato: “Come evidenziato nel rapporto Osmed, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2022 la spesa procapite nazionale per i farmaci oncologici è più che raddoppiata, passando da un valore di 34,8 euro a 74,1 euro, con un aumento medio annuo del 9,9%. Tale trend si registra anche in Regione Liguria. Dagli stessi dati emerge che la Regione Liguria, rispetto all’Italia, offre farmaci oncologi innovativi in misura percentualmente maggiore. In particolare, la terapia con radioligandi può essere erogata da centri autorizzati dal Ministero della Salute in quanto in possesso degli specifici requisiti stabiliti dalla norma. In Regione Liguria, per assicurare equità e uniformità dell’accesso, con la delibera Alisa n.220/2019 è stata definita una specifica procedura che prevede la condivisione dei criteri di eleggibilità con il DIAR regionale propedeutica all’accesso alla terapia.Il monitoraggio dei dati relativi all’unica terapia con radioligandi ad oggi rimborsata a carico del SSN evidenzia in Regione Liguria una elevata mobilità passiva, questo nonostante l’esistenza di due Centri autorizzati e alla specifica procedura per l’accesso. A partire dell’inserimento del nuovo Centro autorizzato , il trend della mobilità passiva si è ridotto. In ogni caso, questi dati non possono essere trascurati, perché, quando un paziente ligure viene trattato in un’altra Regione, la Liguria paga sia il DRG sia il farmaco”.

Il gruppo di esperti che ha preso parte al progetto “Make RLT Reality”, tavolo Liguria, ha anche evidenziato una serie di azioni da implementare da parte della Regione e delle aziende sanitarie per rendere la terapia con radioligandi un’opportunità per tutti i pazienti eleggibili. In primo luogo, la creazione di un gruppo multidisciplinare di malattia interaziendale costituito da professionisti con elevata expertise sulla patologia prostatica e certificato dalla Regione. Tale team sarà responsabile per la gestione dell’impiego dei radiofarmaci in Oncologia con la finalità di incidere sull’appropriatezza mediante la condivisione delle scelte terapeutiche e del posizionamento della RLT nel percorso del paziente. Questo approccio consentirà di raccogliere tutte le criticità del sistema favorendo il flusso da un Centro all’altro.

Il potenziamento del lavoro in rete con il confronto tra diversi stakeholder, sia clinici che istituzionali consentirebbe alla Regione Liguria di garantire un accesso efficiente ed equo alla terapia con radioligandi al punto tale da renderla attrattiva per altre Regioni italiane.