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Una combo vincente e di facile intuizione: da un lato il nome di un progetto che già definisce un work-in-progress sul dolore e dall’altro la piattaforma Telegram conosciuta per la discrezione e capacità di memoria. Se poi a studiarla c’è la mente di esperti nel settore healthcare nella comunicazione come PKE Group e il contributo non condizionante di un’azienda pharma come Bayer, il gioco è fatto.

La risposta dei Medici di Medicina Generale non ha certo deluso le aspettative, vista l’adesione degli oltre 1800 iscritti che, nelle 3 regioni campione in cui è stato proposto gratuitamente, sta interagendo con i servizi offerti da Dolor-Lab“Siamo molto soddisfatti di questo progetto lanciato a ottobre dello scorso anno che ha già raccolto l’adesione di migliaia di medici. Prevediamo di triplicare il numero di iscritti già nel prossimo mese – interviene Marco MORANDI, General Manager di PKE Group, una tra le aziende leader nel settore della comunicazione healthcare – e puntiamo a perfezionare le potenzialità che solo questa piattaforma così versatile ci offre, forti degli incoraggianti risultati ottenuti”.“Offrire formazione utile ai professionisti della salute e al tempo stesso sperimentare nuovi strumenti di comunicazione sono obiettivi di grande importanza per noi. Dolor-Lab – continua Luca ZAPPATERRA, Pain & Digestive Health Category Lead di Bayer – ci offre l’opportunità di testare per la prima volta uno strumento come Telegram in modo autorevole e sicuro”.

La sintomatologia legata al dolore è molto più diffusa di quanto si pensi e molto trattata all’interno di un ambulatorio del medico di Medicina Generale. Si stima che l’8-10% degli assistiti nell’arco di un anno si rivolge al proprio medico di famiglia per problemi legati al dolore acuto o cronico di grado moderato-severo. In un’indagine condotta in ambulatori di Medicina di gruppo, su 579 accessi per prestazioni considerate non differibili, il 42% presentava sintomi dolorosi . “Per questo progetto abbiamo voluto privilegiare la formazione del Medico di Medicina Generale, per il quale si conferma fondamentale un’adeguata formazione sull’inquadramento clinico non solo rispetto alla sintomatologia dolorosa ma anche alla tipizzazione del dolore – neuropatico, nocicettivo, o misto – continua MORANDI – da cui dipenderà l’efficacia dell’intervento terapeutico aumentando il livello di compliance del medico stesso”.

Ciascun medico che riceve la DEM con il link, può accedere direttamente alla landing page di DolorLab sia sul PC sia sullo smartphne. Una volta iscritto, riceverà periodicamente dei post che rimandano a un sito web, dove si trovano pubblicati i contenuti organizzati in diverse aree di approfondimento. La rubrica dedicata al dolore e dolore neuropatico, raccoglie articoli scientifici riguardanti la sintomatologia dolorosa, fattori di rischio e trattamenti, oltre a dati e statistiche epidemiologiche sulla diffusione di condizioni che si associano al dolore. La sezione semplice e intuitiva Diagnosi e Cura è stata sviluppata per aiutare il medico ad avere un occhio sempre attento sulle diverse patologie e su come svolgere una corretta diagnosi differenziale. Ad oggi sono disponibili schede di patologia e approfondimenti per diverse aree anatomiche. Le schede di patologia sono continuamente aggiornate con approfondimenti svolti dalle diverse figure professionali che partecipano al progetto. Sono infatti quattro le figure specialistiche che propongono diversi argomenti di discussione in tema di dolore e li affrontano attraverso video o podcast con un approccio multidisciplinare. Non solo: gli utenti di DolorLab hanno la possibilità di porre domande e casi clinici in quello che si è rivelato il format di maggiore successo. Si tratta di una sezione intitolata “Dottore ho dolore quando…” nella quale il terapista occupazionale fornisce utili indicazioni sui dolori associati alle varie attività della vita quotidiana, anche le più semplici.

PKE Group è stata in grado di estendere le proprie attività fino a diventare una delle realtà più affermate nel panorama della comunicazione healthcare del nostro Paese, forte del consolidato Atlante Sanità e della più grande community italiana di operatori sanitari in rete che comprende oltre 460mila operatori. “Quando si parla di formazione in ambito medico non si possono trascurare le tecnologie digitali, che hanno mostrato tutte le loro potenzialità nel periodo pandemico. Approfittando di questo incremento “forzato” dal lockdown senza precedenti che ha coinvolto anche la classe medica, abbiamo progettato questo servizio unico nel suo genere – prosegue MORANDI – con l’obiettivo di comunicare e formare medici specialisti nel massimo comfort”.

Sono molti i motivi per cui Telegram è stato selezionato per bypassare le comuni chat di WhatApp. Innanzitutto la discrezione, visto che Telegram si basa su canali unidirezionali a cui si può accedere senza una scheda SIM associata. Lo si può fare da diversi dispositivi senza identificarsi ma utilizzando la propria username. Anche il livello di privacy è decisamente superiore visto che raccoglie solo un numero molto limitato di dati personali dei suoi utenti e utilizza un doppio sistema di crittografia. Con questa piattaforma è possibile condividere una grossa mole di file, usufruendo quindi a contenuti medico-scientifici in forma di articoli, video e podcast. “La peculiarità e la somma di tutte queste caratteristiche ci hanno invogliati a studiare prima e a testare dopo, questa piattaforma che ci sta restituendo ottimi risultati dopo solo 8 mesi. Un investimento – conclude MORANDI- che stiamo valutando per altri specialisti del settore che, oltre al vantaggio formativo possono creare gruppi e supergruppi facendo anche community su temi di interesse comune legati alla propria professione”.