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L’esperienza del Covid 19 ha segnato un punto di non ritorno: la salute è più che mai una priorità e una preoccupazione per ognuno di noi. Preoccupazione che si traduce in un 54% della popolazione che sente il bisogno di “riorganizzare le proprie priorità” e un 46% che manifesta una crescente percezione di vulnerabilità. Vulnerabilità che si trasforma in un 26% di senso di ansia e stress in più rispetto al passato; ben il 43% si sente più stanco mentre per il 38% peggiorano le malattie croniche e la forma fisica.

È prendendo spunto da questi dati IPSOS che a Palazzo Soragna, sede della Unione Parmense degli Industriali, rappresentanti delle Istituzioni locali, del mondo del commercio, dell’imprenditoria, dello sport e della diplomazia estera hanno raccolto l’occasione di confronto voluta da Sanofi e dalla Camera di Commercio francese, per tracciare un percorso virtuoso in cui ciascun elemento della vita economica e politica del territorio possa esprimere al meglio la sua vocazione e il suo impegno per il benessere del cittadino, della collettività e del territorio.

Oggi come non mai il dibattito sulla Sanità e sulla salute dei cittadini è entrato a far parte dell’agenda politicaemediatica del Paese. Sempre di più si va verso un approccio trasversale ai vari aspetti della vita dei cittadini. E se da una parte quasi 3 cittadini su 4 promuovono il Servizio Sanitario Nazionale, dall’altra è forte il senso di frattura territoriale come elemento di rischio potenziale per la coesione sociale del Paese. Inoltre, i temi della missione 6 salute del PNRR, al centro dell’agenda politica, non sono chiari al 70% della popolazione. Popolazione che mette in cima alle sue priorità il tema della salute, propria e dei famigliari.

Per questo è necessario perseguire un approccio «OneHealth» che riconosca la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema legate indissolubilmente e che chiami a raccolta discipline, saperie competenze diverse per promuovere esostenere la diffusione di stili di vita responsabili verso sé stessi e verso la collettività, e produrre ricaduterilevantiperlacrescita sociale edeconomicadel Paese e dei singoli territori. In questo senso, le imprese sul territorio giocano un ruolo strategico perchéoltre a determinare un impatto economico sono in grado di incidere sempre più, con le loro politiche aziendali, sul tessuto socio-ambientale di riferimento.

In particolare, quello di Parma, è un territorio caratterizzato da un tessuto imprenditoriale particolarmente ricco e dinamico grazie alle eccellenze che lo caratterizzano. A partire dalle aziende medio piccole, che costituiscono la base del tessuto imprenditoriale parmense, fino alle grandi realtà leader nei mercati di riferimento come quelli alimentare e sportivo ma anche finanziario. Aziende che, oltre a far crescere l’economia del Paese e del territorio sono da sempre sensibili alle ricadute dei loro piani industriali sulla collettività e quindi anche al tema della salute come volano di crescita economica oltre che sociale.

“Il capitale umano è uno dei fattori prioritari per il buon funzionamento di un’azienda. Puntare quindi al miglioramento delle condizioni di vita, salute e benessere delle persone deve essere un obiettivo fondamentale non solo di ogni comunità ma anche di un tessuto economico dinamico, evoluto e focalizzato sull’alta qualità come quello parmense. Per questo siamo grati agli organizzatori per aver voluto sviluppare qui a Parma una riflessione approfondita su questi temi, attingendo anche dalle esperienze locali e portando spunti per possibili evoluzioni future”, sottolinea Gabriele Buia, Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali.

I territori, quindi, giocano un ruolo fondamentale in questo contesto: da un lato è necessario che le istituzioni locali possano creare un framework di riferimento per il benessere della popolazione, dall’altro va sottolineato il ruolo imprescindibile delle aziende sul territorio che creano un impatto economico, sociale ed ambientale sempre più connesso con la vita dei cittadini.

“Come Sanofi ho voluto stimolare questo confronto in un territorio che conosco bene e che mi sta particolarmente a cuore. L’ho fatto innanzitutto per ribadire quanto il settore farmaceutico abbia un ruolo strategico per la sicurezza, lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Investimenti in ricerca, innovazione e crescita professionale non costituiscono mai un costo ma un investimento che genera valore per il futuro dei nostri territori. Un valore di filiera, che copre dall’R&D al manufacturing, alla distribuzione, all’indotto. Ma l’ho fatto anche per incoraggiare un approccio olistico alla salute che sappia integrare cura, alimentazione, sport e benessere. Perché si possa affrontare le sfide della salute di domani facendo interagire esperienze, conoscenze e discipline diverse. Sfide, per altro, che tutti gli Stati europei si trovano oggi ad affrontare e che, come nel caso di Francia e Italia, può trovare importanti sinergie in un’ottica non solo di collaborazione ma anche di competitività tra gli Stati”, dichiara Marcello Cattani Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi, Italia e Malta,che aggiunge: “In particolare Italia e Francia possono, insieme, guidare la centralità del settore Life-science, perché l’Europa non perda competitività verso altri continenti”.

Responsabilità delle imprese quindi, come sottolineato nel recente Trattato del Quirinale che ha tra i suoi obiettivi quello di rilanciare la competitività soprattutto in materia di Life Science grazie anche al ruolo delle aziende in tema di responsabilità sociale. Proprio a questo proposito la Camera di Commercio Francese ha dato vita a un Club dedicato alla responsabilità sociale d’impresa.

“Il Club CSR della Chambre è stato lanciato nel 2020 con l’obiettivo di creare una piattaforma di dialogo, scambio e riflessione sui temi legati allo sviluppo sostenibile che, oggi più che mai, non può prescindere dalle aziende” afferma Denis Delespaul, Presidente della Camera di Commercio francese. “Le aziende che fanno parte di questo Club, come Sanofi, si impegnano nel loro quotidiano, ognuna secondo le proprie linee guida, per la diffusione di una cultura aziendale responsabile, etica e sostenibile. Ma il Club CSR ha un valore aggiunto, le azioni coordinate che un pool di aziende si impegna a concretizzare: programmi di formazione, sostegno, sviluppo e reinserimento che coinvolgono in maniera diretta le persone e i territori. Le problematiche infatti sono trasversali e ognuna di queste aziende, nel suo specifico settore di attività, contribuisce alla ricerca di soluzioni con knowhow diversi. Inoltre, l’eccezionale complementarità tra Francia e Italia crea un’alchimia unica; insieme siamo più forti”.

Ma se le aziende giocano un ruolo strategico per il benessere della cittadinanza, le Istituzioni locali hanno il compito di creare, e contribuire a mantenere con politiche mirate, un ambiente fertile volto a promuovere sinergie e collaborazioni tra i diversi attori economici e sociali del territorio come dichiarato  dall’Assessore allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla: “La tutela del benessere fisico, psichico e sociale della persona è uno degli obiettivi del programma di mandato di questa Giunta, così come lo è del Patto per il Lavoro e per il Clima, collegato in particolare allo sviluppo della Sport Valley. E anche nella nuova Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027, il documento che individua gli ambiti strategici per la competitività del nostro territorio e a cui destineremo le risorse europee, abbiamo ribadito fra gli obiettivi prioritari trasversali il benessere, la nutrizione e la qualità della vita, anche attraverso l’innovazione tecnologica e la ricerca nelle life-science. Da poco, ad esempio, è stato rinnovato il Protocollo di Intesa tra Regione, Wellness Foundation e Università di Bologna, che prevede interventi in diversi ambiti: salute e prevenzione, educazione, promozione del territorio, ricerca, ma anche sviluppo economico sostenibile. Vogliamo infatti sostenere azioni per la promozione e diffusione di progetti, buone pratiche e iniziative pilota anche presso le imprese, che favoriscano l’adozione di stili di vita sani e attivi sui luoghi di lavoro, per contrastare le patologie croniche e migliorare il benessere dei lavoratori. Sono convinto che un tessuto imprenditoriale attento e dinamico come quello di Parma, in sinergia i soggetti istituzionali, accademici, sociali e di ricerca del territorio, potrà portare un contributo importante anche in tal senso”.

Una squadra per la salute quindi che mette a servizio dei cittadini le proprie competenze, esperienze e tecnologie supportate da una vocazione comune per il benessere delle persone e dell’ambiente, in altre parole del territorio da dove tutto nasce e tutto deve trovare risposte.