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Nel Lazio nel 2020 sono stati registrati oltre 20.000 decessi provocati dalle malattie cardiovascolari, tra cui quelle ischemiche e cerebrovascolari, che rappresentano il 32% del totale dei decessi.
I cittadini laziali che soffrono di dislipidemie sono circa 1 milione di cui circa il 40% è trattato con terapie ipolipemizzanti e il 49% di questi sono pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto.
La colesterolemia LDL è il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato da decenni di esperienza di studi clinici che hanno inequivocabilmente evidenziato il suo ruolo causale nel determinare la malattia cardiovascolare aterosclerotica. L’aumento della colesterolemia LDL prolungato nel tempo, infatti, può determinare la formazione della placca ateromasica nelle arterie, aumentando così il rischio di eventi ischemici acuti, come l’infarto del miocardio e l’ictus.
Nei pazienti che hanno superato uno di questi eventi acuti, la prevenzione cardiovascolare diventa prioritaria per ridurre il rischio di recidive ischemiche, e quindi migliorare la loro qualità di vita. La corretta gestione di questi pazienti deve, quindi, necessariamente mirare a raggiungere i valori i di colesterolemia LDL raccomandato dalle Linee Guida congiunte della Società Europea di Cardiologia e della Società Europea di Aterosclerosi che sono quelli inferiori a 55 mg/dl.
Raggiungere questo obiettivo in molti casi risulta essere non facile: ad esempio nel Lazio, circa il 62% dei pazienti non controlla adeguatamente i valori della colesterolemia LDL nonostante le terapie ipolipemizzanti convenzionali.
L’armamentario terapeutico per il trattamento dell’ipercolesterolemia si è ulteriormente arricchito con inclisiran. Il farmaco di Novartis, azienda con una storia di oltre 30 anni in ambito cardiovascolare, ha ricevuto la rimborsabilità da AIFA lo scorso ottobre ed è disponibile anche nel Lazio.

Inclisiran è indicato nel trattamento di adulti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista.
Inclisiran è prescrivibile in associazione a una statina o ad altre terapie ipolipemizzanti orali. In sintesi, possono ricevere inclisiran i pazienti che non rispondono alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, oltre che i soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare.
Inclisiran è la prima terapia che si basa sull’impiego della tecnologia del RNA interferente per la riduzione della colesterolemia LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia. Grazie al suo meccanismo d’azione, inibisce direttamente la produzione della proteina PCSK9, aumentando in questo modo la capacità del fegato di eliminare dal sangue le lipoproteine denominate LDL8. Questo meccanismo porta di conseguenza a ridurre fino al 52% i livelli della colesterolemia legata a queste lipoproteine.
Inclisiran viene somministrato ai pazienti da un operatore sanitario. Dopo la prima iniezione, segue la dose successiva a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi, per due volte all’anno.
“Questa molecola è la prima di una nuova classe di farmaci, che consente di affrontare direttamente la causa principale delle Malattie Cardiovascolari ischemiche, invece di contenere solo i suoi sintomi. Abbiamo grandi aspettative per questa innovazione terapeutica che – precisa Furio Colivicchi, Past-President dell’ANMCO – riteniamo abbia il potenziale per superare le sfide dell’aderenza e della persistenza del trattamento. Inclisiran viene infatti somministrato per via sottocutanea da personale sanitario solo due volte in un anno. Vi è quindi assoluta certezza della terapia e dei suoi risultati”.
Aiutare questi pazienti a raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL e mantenerli nel tempo è un obiettivo preciso per la Regione Lazio, come quello della migliore gestione territoriale della patologia cardiovascolare su base aterosclerotica.
“La gestione delle dislipidemie, compresa l’ipercolesterolemia, è di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e si rivela essenziale monitorare e gestire costantemente questi disturbi del metabolismo lipidico. Tuttavia, ci sono persone che non riescono a raggiungere i livelli di colesterolo LDL raccomandati nonostante l’impiego delle terapie convenzionali. Per queste persone, è fondamentale cercare opzioni terapeutiche aggiuntive e inclisiran rappresenta una promettente opzione terapeutica – conclude Marcello Arca, Past President SISA – per raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL”.