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La salute orale, in quanto parte integrante del benessere dell’intero l’organismo, risente delle condizioni di stress in misura sempre più rilevante: secondo una recente indagine svolta da Key-Stone per Curasept, azienda italiana leader nella cura dell’igiene orale, l’81% dei medici igienisti ritiene che le patologie del cavo orale legate allo stress siano aumentate negli ultimi due anni.

“La correlazione fra stress e patologie della bocca è forse poco nota ma non ci sorprende del tutto. Una condizione di stress psico-fisico severo causa nell’organismo una sovraproduzione di cortisolo, conosciuto anche come ‘ormone dello stress’, che tra gli effetti principali ha proprio quello di ridurre le difese immunitarie, lasciando la bocca più esposta ad attacchi batterici” spiega Paola Della Bruna, Scientific & Clinical Affairs Manager di Curasept. 

Il peggioramento di questi ultimi due anni è ritenuto “consistente” dal 33% degli igienisti dentali consultati mentre il 48% ha rilevato un peggioramento “moderato”. Solo il 2% dei rispondenti, invece, ritiene che l’incidenza delle patologie legate allo stress sia diminuita o migliorata nell’ultimo biennio. 

Secondo gli igienisti che hanno notato dei cambiamenti riguardo all’incidenza e alla gravità delle patologie parodontali e del cavo orale collegate allo stress, la parte di popolazione più esposta è mediamente quella degli adulti: soprattutto la fascia di età 36-55 anni seguita dai giovani adulti. Gli igienisti più attenti al cambiamento relativo a queste tematiche, ritengono che la fascia meno colpita sia invece, in media, quella degli over 66.

“I problemi legati alla salute di bocca e denti dovuti allo stress possono essere di diversa entità: penso a disturbi circoscritti nel tempo, come le afte, ma anche a problemi più complessi, come le parodontiti che hanno a loro volta diverse implicazioni, o il bruxismo che può provocare mal di testa prolungati e, a lungo andare, una peggiore qualità della vita” commenta Della Bruna. 

BRUXISMO e disturbi temporo-mandibolari. Il 95% degli igienisti dentali ha indicato fra le patologie più riscontrate il bruxismo, l’involontario digrignamento dei denti che avviene principalmente di notte, sfregando le arcate dei denti o serrando molto forte le mascelle. Oltre ad essere dannoso per i denti, che possono indebolirsi e scheggiarsi, il bruxismo può causare anche nelle ore di veglia forti mal di testa o dolori mandibolari. In effetti, secondo il 66% dei professionisti, negli ultimi due anni sono aumentati anche i disordini temporo-mandibolari, che coinvolgono l’articolazione della mandibola con i muscoli, tendini e legamenti che congiungono le ossa del cranio e della mascella (circa all’altezza delle orecchie). Il disturbo può essere causato da tensione muscolare riconducibile, fra le diverse opzioni, proprio ad episodi di bruxismo e solitamente si manifestano con dolore all’articolazione e forti mal di testa. 

È sempre consigliabile chiedere il consiglio di un professionista: un odontoiatra potrebbe valutare l’introduzione di un byte da utilizzare di notte, come barriera protettiva dei denti.

Secondo il 68% degli igienisti le ulcere aftose sono la seconda patologia orale da stress più comune. Si tratta di piccole ulcere dolorose che compaiono sulla mucosa orale, singolarmente oppure in gruppo. La diffusione di questa problematica può arrivare ad interessare fino al 60% della popolazione e si stima che in un quinto dei casi gli episodi siano frequenti e ripetuti negli anni. Solitamente scompaiono entro qualche giorno, ma possono essere dolorose al punto da rendere difficile parlare o masticare. Tra i vari prodotti oggi in commercio possiamo trovare un’innovativa formulazione, arricchita di attivi vegetali, che non solo svolge un’attività protettiva ma anche antibatterica ed è in grado di ridurre il gonfiore, spegnere l’infiammazione e riparare le cellule tissutali, donando così un rapido sollievo e accelerando la guarigione.

Il 49% degli igienisti ha inoltre indicato la parondontite, conosciuta anche come piorrea, fra le patologie in crescita a causa dello stress. Si tratta di una vera e propria patologia che colpisce i tessuti che sostengono la dentatura. È provocata dalla risposta infiammatoria ad alcuni particolari batteri contenuti nella placca e nel tartaro e, se non correttamente trattata, può portare alla perdita dei denti. Sebbene possa essere asintomatica, i sintomi più comuni sono: sanguinamento gengivale, mobilità dei denti, alitosi, sensazione di spazi interdentali aumentati e gonfiore gengivale. Le malattie gengivali possono essere prevenute prendendosi cura di denti e gengive. Ciò significa sottoporsi a regolari controlli professionali e adottare buone abitudini nell’igiene orale domiciliare per la rimozione della placca, sia attraverso lo spazzolamento e l’ausilio di altri strumenti meccanici sia attraverso prodotti chimici. A questo proposito, l’utilizzo quotidiano di dentifrici e collutori contenenti olio d’oliva ozonizzato promuove la presenza di specie batteriche “buone” a discapito di quelle nocive all’interno del biofilm orale. Nell’intento di preservare e/o ripristinare la salute e lo stato di eubiosi del microbiota orale risulta decisamente utile anche l’utilizzo di probiotici e postbiotici. 

Il sanguinamento gengivale, indicato dal 43% degli igienisti, è una condizione spesso sottovalutata, ma che indica un processo infiammatorio in corso sul quale è opportuno indagare tempestivamente. Può essere episodico o frequente, si può verificare durante lo spazzolamento dei denti, la masticazione di cibi solidi o persino come sanguinamento notturno, senza sollecitazioni: quest’ultimo caso potrebbe già essere il sintomo di una grave problematica a carico dei tessuti gengivali. Per risolvere il problema è importante affidarsi sempre ad un professionista, ma un valido aiuto arriva dai dentifrici, collutori e gel a base di clorexidina, la molecola antisettica di prima scelta in ambito odontoiatrico, che in alcuni prodotti si presenta associata a sostanze capaci di ridurre il sanguinamento grazie ad un’azione astringente, decongestionante ed emostatica, come la Hamamelis Virginiana.