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Dal 14 al 16 giugno scorsi, si è tenuto a Parigi, al Palais des Congrès, la decima edizione della European Conference On Healthcare Engineering organizzata da IHF Ingénieurs Hospitaliers de France e da IFHE International Federation of Healthcare Engineering, una fiera che riunisce fornitori, produttori e consulenti, abbinata a forum di discussione dedicati all’innovazione tecnologica applicata al settore ospedaliero.

È stata l’occasione di fare il punto su temi importanti per il settore. Negli ultimi 3 anni, infatti, l’emergenza Covid-19 e la crisi energetica hanno rivelato l’urgenza di intervenire in ottica di sostenibilità e decarbonizzazione, oltre che di miglioramento della salubrità interna agli ambienti.

Gli ospedali, infatti, sono edifici complessi e altamente energivori: un ospedale consuma da 2 a 5 volte più energia di un edificio del terziario, e in Europa un insieme di 15.000 ospedali è responsabile di almeno il 5% delle emissioni totali annue di CO2, pari a 250 milioni di tonnellate. Per questo intervenire sulla gestione degli impianti di climatizzazione e riscaldamento rappresenta una delle grandi sfide del settore.

Un rilevante esempio applicativo è realizzato da Enerbrain, azienda torinese leader nel settore della digital energy che ha partecipato all’evento parigino della scorsa settimana proponendo il forum intitolato “Dal Cloud al Campo: la nostra esperienza nella gestione di progetti di efficienza energetica negli ospedali”. Enerbrain ha raccontato diversi suoi interventi, in particolare quello in collaborazione con GHU Paris, centro ospedaliero di Parigi, eccellenza francese nei settori psichiatria, neurologia e neurochirurgia.

La partnership prevede un intervento di Enerbrain negli edifici del complesso di GHU Paris tramite l’installazione del suo sistema IoT e cloud per gestire da remoto, in modo intelligente ed efficiente i sistemi HVAC: a fine 2023 saranno 32 gli edifici collegati alla piattaforma di gestione. Con un duplice obiettivo: ottimizzare i consumi energetici e mantenere le migliori condizioni di temperatura, comfort e qualità dell’aria in tutti gli ambienti interni. I risultati ottenuti nel 2022, quando il sistema Enerbrain era attivo sui primi 5 edifici, sono quantificabili in un risparmio nei consumi di energia termica medio del 20%, a parità di condizioni ambientali interne mantenute. Tali risultati consentono di stimare che nel 2023 i 32 edifici gestiti da Enerbrain ridurranno le loro emissioni totali di CO2 di circa 1000 tonnellate.

“Rendere un ospedale efficiente e intelligente dal punto di vista energetico è una sfida complessa perché si tratta di edifici che ospitano molteplici funzioni che richiedono specifiche condizioni ambientali.” ha spiegato Alberto Riboni, International Sales Manager Enerbrain. “Basti pensare alle diverse esigenze delle unità di terapia intensiva rispetto alle sale operatorie o ai laboratori di diagnostica. E poi ci sono gli ambulatori e i reparti di degenza dei pazienti, aree che tipicamente rappresentano le superfici più estese delle strutture e sono spesso servite da impianti idronici gestiti con una semplice regolazione climatica senza alcuna visibilità sulle condizioni ambientali interne. E’ proprio in queste aree che Enerbrain è intervenuta col suo sistema retrofit in grado di rendere adattiva una regolazione dei sistemi di distribuzione e di improntare strategie intelligenti di efficientamento abbinate a un monitoraggio ambientale su temperatura e qualità dell’aria. Siamo contenti del lavoro fatto insieme a GHU Paris, un partner lungimirante e impegnato a contribuire al progresso del settore,” Riboni ha concluso.

“Questa soluzione ci consente di far fare un upgrade ai nostri servizi e contribuisce al nostro piano architettonico orientato all’ambiente”, ha aggiunto la Works & Engineering Direction di GHU Paris.