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Partito due anni fa, il progetto GOAL – Games for Olders Active Life, finanziato con bando della Regione Toscana, è quasi in dirittura d’arrivo, con il reclutamento di un secondo e ultimo gruppo di pazienti su cui testare il sistema.
Realizzato dal Centro IRCCS Don Gnocchi di Firenze, in partnership con il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino dell’Università di Firenze, il Consorzio di Bioingegneria ed Informatica Medica di Pavia, la società Gutenberg srl, si rivolge a persone che, a seguito dell’invecchiamento o di patologie neurodegenerative, iniziano a manifestare problemi di deterioramento cognitivo. L’obiettivo è frenare il decadimento cognitivo e prevenire forme di invalidità più complesse da gestire in età avanzata e in contesti territoriali particolarmente sprovvisti di strutture assistenziali.
I due pilastri cardine sono l’impiego delle nuove tecnologie, in particolare di una web application resa disponibile in maniera molto semplice e accessibile anche a persone poco avvezze agli strumenti informatici e l’autonomia di utilizzo, direttamente da casa propria, attraverso un tablet lasciato al domicilio del paziente.
Nel concreto, si tratta di un programma di esercizi di tipo riabilitativo cognitivi e fisici, da svolgere quotidianamente per un periodo complessivo di 8 settimane. Il sistema funziona come una sorta di allenatore virtuale che suggerisce ogni giorno – anche attraverso video, spiegazioni e dimostrazioni – alcuni serious games, esercizi e altre attività dove vengono simulate le normali attività quotidiane. I risultati ottenuti, sono misurati attraverso un semplice dispositivo indossabile e attraverso i dati raccolti dalla web application. Il vantaggio è che tutto questo viene tranquillamente eseguito a casa e con un interfaccia molto semplice da usare, intuitiva, divertente e più coinvolgente dei normali esercizi spesso svolti in palestra o in apposite strutture.
Allo stato attuale, il sistema è stato testato su due gruppi di pazienti ed è già in corso il follow up a distanza di un anno, per verificare le condizioni nel tempo e misurarne l’evoluzione.
Il sistema prevede anche lo sviluppo di attività atte a favorire la socialità, coinvolgendo i caregiver, in modo da stimolare ulteriormente la sfera cognitiva in particolare le aree più indebolite, come la memoria. Il progetto dovrebbe terminare a fine anno.

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