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Sono stati pubblicati su diverse testate nazionali e internazionali i dati emersi nel trial DIPLOMA, presentato il 5 giugno all’ASCO, il maggiore appuntamento di oncologia mondiale. Lo studio stabilisce come la chirurgia mininvasiva sia un’opzione di trattamento efficace per il tumore del pancreas in fase iniziale.
Primo autore è il prof. Mohammad Abul Hilal, direttore dell’U.O. di Chirurgia Generale e dell’U.O. di Chirurgia Epatobiliopancreatica, Robotica e Mininvasiva di Fondazione Poliambulanza di Brescia, oltre a numerosi ricercatori della sua équipe. 
Il congresso di presentazione del trial, che si è tenuto a Chicago, ha visto la partecipazione di circa 40.000 esperti, provenienti da tutto il mondo.
La chirurgia mininvasiva non ottiene risultati inferiori rispetto a quelli della chirurgia tradizionale, con ulteriori vantaggi che consistono in tempi di recupero più rapidi e in minor rischio di infezione.
«Questo approccio chirurgico, che rimuove i tumori situati sul corpo e sulla coda del pancreas e della milza, utilizza piccole incisioni con un rischio minore di complicazioni gravi rispetto alla chirurgia aperta. Tra maggio 2018 e maggio 2021 abbiamo studiato i casi di 258 pazienti con tumore del pancreas resecabile di 35 centri di 12 paesi. 117 pazienti sono stati operati con chirurgia mininvasiva, laparoscopica o robotica, e 114 pazienti con chirurgia tradizionale», spiega il prof. Mohammad Abul Hilal, iniziatore dello studio e coordinatore dei centri coinvolti nel trial.
I risultati dello studio appaiono di grande valore in quanto la resezione radicale, o asportazione completa del tumore con parte del tessuto sano circostante, è stata praticata in 83 pazienti (73%) con chirurgia mininvasiva e in 76 pazienti con tecniche chirurgiche tradizionali. I risultati ottenuti nei due gruppi sono simili, e per la prima volta è stato dimostrato che la pancreatectomia distale mininvasiva è una valida opzione chirurgica per i pazienti con tumore del pancreas resecabile. 
DIPLOMA, infatti, è il primo studio randomizzato che paragona le due tecniche chirurgiche nel tumore del pancreas, fornendo rassicurazioni ai pazienti e ai medici: l’opzione mininvasiva che prevede alcune piccole incisioni offre risultati efficaci, diminuendo i tempi della riabilitazione post-operatoria.
Nel dettaglio, si tratta di un trial randomizzato, in cieco, che paragona i risultati della chirurgia in aperto e di quella mininvasiva nei pazienti con tumore del pancreas in stadio iniziale quando la malattia è sul corpo o sulla coda del pancreas. La pancreatectomia distale aperta utilizza una larga incisione, mentre quella mininvasiva usa diverse piccole incisioni. Nel corso dell’operazione, viene rimossa anche la milza per un ulteriore prelievo di linfonodi. Il numero dei linfonodi asportati durante la chirurgia, o resa media dei linfonodi, era 22 nel gruppo mininvasivo e 23 in quello aperto. La resa linfonodale minima per una pancreatectomia distale ben riuscita è 13 linfonodi. La recidiva intraperitoneale, o ricorrenza che avviene nella cavità peritoneale, era del 41% nel gruppo mininvasivo e 38% nell’altro. Le due tecniche si dimostrano altrettanto valide: ciò apre le porte a un sempre maggior utilizzo della chirurgia mininvasiva a beneficio del benessere dei pazienti. 
«La chirurgia ha fatto passi avanti significativi negli ultimi 20 anni. Uno dei più importanti è l’introduzione della tecnica mininvasiva. Per la prima volta anche nel tumore del pancreas abbiamo la conferma che la pancreatectomia distale mininvasiva è altrettanto valida della chirurgia aperta. La nostra ricerca fornisce rassicurazioni ai chirurghi e può aiutare i pazienti, offrendo loro le informazioni di cui hanno bisogno per prendere, insieme al medico, una decisione responsabile sul trattamento» , afferma il prof. Abu Hilal, aggiungendo che «con questi risultati sono molto contento per tanti pazienti in diverse parti del mondo che posso beneficare di questo approccio e non riesco a nascondere la mia personale soddisfazione, essendo stato il promotore dell’approccio mininvasivo dal 2007». Infatti, la tecnica mininvasiva è stata già approcciata e descritta dal Prof Abu Hilal e dal suo gruppo nel 2016.
Lo studio assume ancora maggior valore se si considera la stima che nel 2023 negli Stati Uniti 64.050 adulti riceveranno una diagnosi di tumore del pancreas, di cui solo il 12% di stadio iniziale, quando è possibile l’asportazione chirurgica del tumore. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni nel tumore del pancreas che può essere trattato con la chirurgia è del 44%.  
Il trial DIPLOMA, inoltre, ha da poco ottenuto l’autorizzazione per essere pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet Regional Health”.