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GE Healthcare e il Vanderbilt University Medical Center hanno annunciato una partnership quinquennale per rendere più sicure e più precise le immunoterapie del cancro. Verranno sviluppati strumenti diagnostici multipli per aiutare a prevedere sia l’efficacia di un trattamento immunoterapico sia i suoi effetti collaterali per un paziente specifico prima che la terapia venga somministrata. Ciò consentirebbe ai medici di indirizzare meglio le immunoterapie, concentrandosi sui pazienti giusti, ed evitare trattamenti potenzialmente dannosi, inefficaci e costosi.

Le immunoterapie usano il sistema immunitario per riconoscere e attaccare le cellule tumorali e possono essere più efficaci dei trattamenti tradizionali, ma i tassi di risposta sono spesso bassi e gli effetti collaterali possono essere gravi. GE Healthcare e VUMC analizzeranno e correleranno retrospettivamente la risposta al trattamento immunitario di migliaia di pazienti del VUMC affetti da cancro, con i loro dati demografici, genomici, tumorali, cellulari, proteomici e di imaging in forma anonima. Svilupperanno quindi app basate sull’intelligenza artificiale che attingano a questi dati per aiutare i medici a identificare il trattamento più adatto per ogni singolo paziente.

Contemporaneamente, GE Healthcare e VUMC svilupperanno nuovi traccianti per imaging con Pet, che insieme alle app aiuteranno i medici a stratificare i pazienti oncologici per gli studi clinici. Attualmente sono necessari in media 12 anni e quasi 2 miliardi di dollari per portare un farmaco sul mercato. In molti casi, i pazienti inappropriati vengono reclutati per partecipare a studi di immunoterapia, incorrendo in spese inutili e rallentando l’approvazione di nuove terapie. La speranza è che i traccianti PET verranno infine utilizzati anche per monitorare l’efficacia delle immunoterapie nella pratica quotidiana.

“L’immunoterapia offre un’enorme promessa ma, data l’attuale imprevedibilità delle reazioni di alcuni pazienti ai trattamenti, è anche associata a un aumento della morbilità e dei costi. Questa partnership offre l’opportunità di sfruttare i punti di forza di entrambe le nostre organizzazioni per personalizzare ulteriormente la cura del cancro creando nuovi strumenti che consentano ai medici di prevedere con maggiore precisione in che modo i pazienti risponderanno a una terapia specifica”, ha dichiarato Jeff Balser, Presidente e CEO del Vanderbilt University Medical Center e Preside della Vanderbilt University School of Medicine.

“GE Healthcare e Vanderbilt combineranno le loro capacità di analisi dei dati, genomica, imaging e analisi cellulare per aiutare a migliorare il processo decisionale clinico. Questa partnership è un ottimo esempio della crescente convergenza di strumenti, tecnologie e dati utilizzati dagli innovatori attivi nel campo della terapia e dagli operatori sanitari”, ha affermato Kieran Murphy, Presidente e CEO di GE Healthcare.

Infine, la collaborazione vedrà GE Healthcare offrire le sue tecnologie digitali e di automazione al Vanderbilt-Ingram Cancer Center, la grande struttura per il trapianto di cellule staminali. Le tecnologie miglioreranno la produttività, l’efficienza e il costo delle operazioni di elaborazione del trapianto di cellule staminali automatizzando i processi, digitalizzando i flussi di lavoro, migliorando la capacità di trattamento e industrializzando le operazioni. Il primo prototipo dell’applicazione analitica sarà disponibile entro la fine del 2019 e la verifica di funzionamento del tracciante PET entro la fine del 2020.