Taglia il traguardo la XVI edizione del progetto ‘Una settimana per una vita sana’, nato nel 2009 per contrastare l’obesità infantile e promuovere un corretto stile di vita nella fascia d’età 11-13 anni. Al progetto hanno partecipato complessivamente, nelle sedici edizioni, più di 12.700 studentie studentessedelle seconde classi delle scuole secondarie di I grado.Il tema dell’edizione di quest’anno, ‘Circoliamo… per la salute di tutti’, ha voluto ampliare l’orizzonte, invitando anche alla ricerca degli strumenti giusti per contrastare lo spreco e favorire un’economia circolare in ambito alimentare.

Come ogni anno, la conclusione del percorso si è tenuta al teatro Arena del Sole, con un evento presentato dal comico Paolo Maria Veronica. Durante la mattinata, con il supporto dei tutors, sono stati illustrati e premiati gli elaborati creativi prodotti dai ragazzi delle classi coinvolte.

La classe vincitrice del progetto è stata la 2^E delle scuole Guido Reni. Ogni scuola ha inoltre partecipatoanche a un gioco a quiz in cui i ragazzi hanno risposto a più domande relative a ciò che è stato spiegato loro in classe durante i laboratori.

Il progetto, fondato su solide basi scientifiche, si propone di trasmettere a ragazzi e ragazze le linee guida per uno stile di vita equilibrato, fondamentale soprattutto in una fase delicata come quella della preadolescenza. Il percorso teorico-pratico del progetto è seguito nelle classi da cinque tutors afferenti al Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita e al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna.

Attraverso attività teoriche e sperimentali svolte con gli insegnanti, gli studenti imparano a sviluppare un approccio critico nei confronti del mondo della nutrizione e, allo stesso tempo, con la compilazione di questionari, forniscono alla comunità scientifica un quadro aggiornato sulle loro abitudini alimentari. I ragazzi diventano ambasciatori di buone pratiche alimentari nelle loro famiglie. Si innesca così una dinamica bottom up, dal basso verso l’alto: la spinta parte dai figli che riescono a coinvolgere le famiglie nel discorso e quindi il momento dedicato all’alimentazione acquista un nuovo senso e valore.

«Il progetto è in linea con alcuni obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile – commenta Pierluigi Stefanini, presidente della Fondazione del Monte –. Si tratta del Goal 3, che punta a garantire una vita sana e a promuovere il benessere di tutti a tutte le età, cominciando proprio dai più giovani; del Goal 12, relativo al consumo consapevole, che ha fra i suoi obiettivi il dimezzamento dello spreco alimentare globale pro-capite entro il 2030; e dei Goal 13-14 e 15, relativi alla salvaguardia del pianeta e di chi lo abita anche attraverso un’alimentazione consapevole e una dieta equilibrata, che hanno un minore impatto sull’ambiente in termini di utilizzo di risorse energetiche ed emissione di CO2».

Il contributo della Fondazione del Monte è stato di 24.000 euro, come per le edizioni precedenti, a favore del Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita dell’Università di Bologna.

Come ogni anno, l’evento conclusivo del progetto è stato arricchito dalla presenza di giovani sportivi che si raccontano e raccontano la loro esperienza nel mondo legato alla propria disciplina. Sul palco dell’Arena del Sole sono saliti Federico Mancarella, atleta bolognese paralimpico, della Federazione Italiana canoa accompagnato da Filippo Diaco, consigliere comunale di Bologna; Edoardo Francesco Boscolo studente-atleta Unibo, campione di Kick Boxing della Federazione WAKO; e alcuni rappresentanti della squadra del Bologna QUIDDITCH, disciplinache viene giocata da due squadre composta ognuna da sette giocatori ‘a cavallo’ di manici di scopa.