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Celgene annuncia che la Commissione Europea ha approvato ozanimod  per il trattamento dei pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante-remittente con malattia attiva, confermata da caratteristiche cliniche o di imaging. Con l’autorizzazione alla commercializzazione da parte della Commissione Europea, ozanimod, un farmaco orale da assumere una volta al giorno, diventa il solo modulatore del recettore di sfingosina-1-fosfato approvato per i pazienti con RRMS con malattia attiva. L’approvazione si basa sui dati degli studi clinici SUNBEAM e RADIANCE Parte B  nei quali ozanimod, ha dimostrato di essere più efficace di AVONEX, portando alla riduzione del  tasso di recidive annualizzato e del numero e dimensioni delle lesioni cerebrali,

“L’approvazione della Commissione Europea offre, ai pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente in fase attiva, la possibilità di utilizzare ozanimod come nuova opzione di trattamento di prima linea, un importante progresso basato sui risultati degli studii di fase 3 che mostrano miglioramenti significativi nelle recidive e nelle lesioni cerebrali causate da questa malattia devastante –,afferma Samit Hirawat, chief medical officer, Bristol Myers Squibb.“Condividiamo questo risultato con la coraggiosa comunità di pazienti con sclerosi multipla in Europa e in tutto il mondo, e stiamo lavorando in stretta collaborazione con tutti gli stakeholders per fare in modo che i pazienti europei eliggibili possano beneficiare di ozanimod il più presto possibile.”

La sclerosi multipla è una malattia in cui il sistema immunitario attacca la guaina protettiva, che ricopre i prolungamenti delle cellule nervose, la mielina, dando origine a lesioni che rendono difficile il passaggio del segnale elettrico attraversarso le cellule stesse. Questa”interruzione del segnale” è alla base della sintomatologia e delle recidive.

L’approvazione si basa sui dati degli studi clinici randomizzati, controllati, di fase 3 SUNBEAM e RADIANCE Parte B, che hanno arruolato più di 2.600 pazienti di 150 strutture, in oltre 20 Paesi.

Ozanimod 1 mg/die ha dimostrato una riduzione relativa del tasso di recidiva annualizzato del 48% a un anno versus AVONEX nello studio SUNBEAM e del 38% a due anni nello studio RADIANCE.

Nello studio SUNBEAM, il trattamento con ozanimod 1 mg/die ha ridotto a un anno il numero delle lesioni cerebrali pesate in  T1 captanti gadolinio, alla Risonanza Magnetica,  rispetto ad AVONEX, con una riduzione relativa del 63%, e ha diminuito il numero delle lesioni cerebrali in T2, nuove o in espansione, sempre alla Risonanza Magnetica, con una riduzione relativa del  48%.

Nello studio RADIANCE B, il trattamento con ozanimod 1 mg/die ha ridotto a due anni il numero delle lesioni cerebrali pesate in T1, captanti gadolinio,  rispetto ad AVONEX, con una riduzione relativa del 53%. Ozanimod ha, inoltre diminuito il numero delle lesioni cerebrali nuove o in espansione in T2 rispetto ad AVONEX, con una riduzione relativa del 42%.

Ozanimod ha dimostrato, nel confronto con Avonex, una riduzione della variazione percentuale, rispetto al basale, dell’intero volume del cervello, a un anno nello studio SUNBEAM e a due anni nello studio RADIANCE B.

“Non esiste un approccio unico per il trattamento della sclerosi multipla. I pazienti rispondono in modo diverso alle terapie attualmente disponibili, il che rende così importante avere a disposizione opzioni indirizzate alle caratteristiche della RRMS,” continua Giancarlo Comi, Professore Onorario di Neurologia, Direttore dell’Istituto di Neurologia sperimentale  all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Vista l’efficacia dimostrata e il profilo di sicurezza, ozanimod rappresenta una nuova opzione di trattamento che sono entusiasta di offrire ai miei pazienti.”

Ozanimod è l’unico  modulatore del recettore S1P approvato, che offre ai pazienti con RRMS con malattia attiva la possibilità di iniziare il trattamento senza la necessità di un monitoraggio alla prima dose per la maggior parte di loro. Il monitoraggio alla prima dose è raccomandato solo nei pazienti ad alto rischio con determinate patologie cardiache preesistenti. Per raggiungere il dosaggio di mantenimento di ozanimod è opportuno adottare un regime incrementale della dose  dal giorno 1 al giorno 7, poichè si possono osservare diminuzione transitoria della frequenza cardiaca e ritardi nella conduzione atrioventricolare.

Ozanimod ha mostrato sicurezza e tollerabilità ragionevoli negli studi di fase 3 SUNBEAM e RADIANCE Parte B. E’ controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti, come descritto nel riassunto delle caratteristiche del prodotto; immunodeficienza;  infarto del miocardio negli ultimi sei mesi, angina instabile, ictus, attacco ischemico transitorio, insufficienza cardiaca scompensata con ospedalizzazione o insufficienza cardiaca di classe III/IV secondo la classificazione della New York Heart Association; pazienti con storia o presenza di blocco atrioventricolare di tipo II o blocco atrioventricolare di terzo grado o  sindrome del seno malato, esclusi i pazienti con pacemaker; gravi infezioni in atto, infezioni croniche in atto come epatite e tubercolosi; neoplasie; insufficienza epatica grave; gravidanza e donne in età fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. Ozanimod è associato  alle seguenti precauzioni di impiego e avvertenze speciali: bradiaritmia, danno epatico, effetti immunosoppressivi, aumento del rischio di infezioni, leucoencefalopatia multifocale progressiva, neoplasie cutanee, edema maculare, sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, aumento della pressione sanguigna, effetti a livello respiratorio e forte aumento della disabilità dopo l’interruzione di ozanimod. Gli eventi avversi più comuni  sono stati: infezione delle vie respiratorie superiori, aumento della transaminasi epatica, ipotensione ortostatica, infezione delle vie urinarie, mal di schiena e ipertensione.

“La sclerosi multipla è una malattia imprevedibile e spesso disabilitante che colpisce circa 700.000 persone in Europa. Siamo soddisfatti che sia ora disponibile una nuova opzione di trattamento che possa ritardare la progressione di questa malattia debilitante,” dichiara Pedro Carrascal, Presidente di European Multiple Sclerosis Platform.