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Rinnovarsi.  Stare al passo con i tempi. Semplificare. Avere un’identità immediatamente riconoscibile. Sono queste le motivazioni di base che, nel corso degli ultimi anni, hanno portato Auxologico a un progressivo cambiamento nel nome delle proprie sedi per renderle facilmente identificabili e riconducibili alla “casa madre”. Auxologico attualmente conta infatti 18 sedi tra strutture ospedaliere e di diagnosi, di analisi e di ricerca, distribuite tra Lombardia, Piemonte, Lazio e Romania. Anche a livello di comunicazione, sempre tesa ad abbreviare le lunghe e complesse definizioni, è ormai noto ed invalso il nome di “Auxologico” anziché lo storico, da oltre 60 anni, “Istituto Auxologico Italiano”. In nuovo nome sarà dunque “Auxologico IRCCS” e si accompagnerà a un rinnovato marchio, dalla grafica moderna, intuitiva e lineare che comunica, attraverso due cuori intrecciati, professionalità, empatia e accoglienza, ideato dallo Studio Anchora e una supervisione scientifica del prof. Mario Piazza.

Tutto ciò inoltre si associa alla imprescindibile necessità da parte di un ente come Auxologico, da sempre dedicato oltre che alla cura anche alla ricerca medica e scientifica, di confrontarsi con la complessità dei tempi in funzione non solo con la cura del corpo ma pure dell’ambiente. Dopo la lunga esperienza della pandemia e della attuale crisi energetica è del resto fin troppo evidente a tutti che non vi può essere salute individuale senza una scrupolosa e costante attenzione all’ambiente. Le strutture ospedaliere si trovano del resto ad affrontare una delle più grandi sfide nella storia recente della sanità, in termini di sostenibilità ambientale: come è noto gli ospedali sono necessariamente, per garantire ricoveri, cure e analisi 365 giorni all’anno, entità energivore con necessità di smaltire in modo corretto ed ecologico i rifiuti ospedalieri. A questo riguardo, e anche per seguire un protocollo di sostenibilità ambientale riconosciuto a livello internazionale, Auxologico entra a fare parte, tra le prime organizzazioni sanitarie in Italia, della Global Green and Healthy Hospitals il cui motto è “Agire insieme per la salute ambientale”.

«Auxologico ha una lunga storia dietro di sé, a partire dal 1958», commenta Mario Colombo, Direttore Generale di Auxologico, «e buona parte è stata accompagnata dal suo marchio, che ha contribuito a renderla visibile e familiare ai pazienti e ai cittadini. Dopo tanti anni, il rebranding che presentiamo oggi è stato un percorso di rinnovamento e di riattualizzazione della nostra identità che dà il senso di un’istituzione che è in continuità con il suo passato, vive il presente ed è proiettata nel futuro. Siamo arrivati al nuovo marchio attraverso un lavoro corale che ha coinvolto tanti colleghi sanitari, tecnici, amministrativi. Un lavoro utile e bello perché ci ha consentito anche di soffermarci a riflettere sui valori che stanno alla base del nostro impegno: il valore supremo, inviolabile, sacro, della vita umana che con il nostro lavoro abbiamo l’onore e l’onere di curare e tutelare.
Il nuovo marchio cerca di rappresentare questa grande ricchezza e opportunità, sia per noi operatori della ricerca sanitaria e della salute, sia per i nostri pazienti.
Due cuori intrecciati, a comunicare la relazione imprescindibile tra chi cura e chi è curato, tra coloro che fanno ricerca e i potenziali beneficiari di questo impegno, tra chi lavora nei servizi sanitari e i pazienti con le loro famiglie».

«La cura della persona, oggi», prosegue Mario Colombo, «è però necessariamente anche cura dell’ambiente, un imperativo di fronte al quale anche noi, operatori della sanità, non possiamo più sottrarci. Per questo abbiamo deciso di formalizzare il nostro impegno per la sostenibilità ambientale aderendo alla rete internazionale di Health Care Without Harm, confermando e mettendo a sistema tante azioni concrete che stiamo già facendo in ottica di efficientamento energetico, miglioramento nei processi di smaltimenti rifiuti, sostituzione della plastica con materiale compostabile nelle mense ospedaliere, e arricchendolo anche con altre progettualità che riguarderanno la sensibilizzazione, formazione, educazione alle buone pratiche dei nostri stakeholder».

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