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Il Meyer di Firenze ha inaugurato un nuovo Laboratorio di Ricerca di oncologia e ematologia pediatrica, in collaborazione con l’Università di Firenze. Il nuovo centro ospita attrezzature all’avanguardia e uno staff di giovani ricercatori al lavoro su nuove prospettive terapeutiche per i tumori più difficili dei bambini, come leucemie e linfomi refrattari alle terapie convenzionali, sarcoma di Ewing, tumore di Wilms, neuroblastoma ad alto rischio e tumori cerebrali.
Il laboratorio, diretto da Claudio Favre comprenderà linee di ricerca di base e traslazionale coordinate dalla dottoressa Maura Calvani per l’Oncoematologia generale e dal dottor Iacopo Sardi per la Neuroncologia. Questi filoni di ricerca si aggiungeranno a quelli preesistenti sulle Istiocitosi e sulla immunoregolazione post trapianto.
Saranno 12 i professionisti coinvolti nei progetti, alcuni dei quali sono già in fase avanzata e aprono importanti prospettive terapeutiche.
Il principale settore di ricerca del Laboratorio riguarda l’individuazione di nuovi target tumorali. Avvalendosi anche della collaborazione di chimici, sarà possibile arrivare a sintetizzare nuove molecole in grado di colpire bersagli tumorali specifici.
Un altro filone di ricerca è la nutraceutica: i ricercatori stanno studiando come alcuni nutrienti possono influenzare la progressione della malattia interagendo con le chemioterapie convenzionali. Si valuterà come bilanciare i micronutrienti nei pazienti in cura, per rendere più efficace la terapia, mantenendo il paziente in un equilibrio biochimico nutrizionale adeguato.
Una terza linea di ricerca si concentra sullo studio della risposta immunitaria ai tumori: i ricercatori stanno analizzando come il sistema immunitario dei bambini reagisce all’insorgenza dei tumori, per fare in modo di abbattere la tolleranza dei loro organismi al “corpo estraneo”.
La ricerca neuroncologica, che pure troverà casa nel nuovo laboratorio, diretta da anni dal dottor Iacopo Sardi, è invece incentrata sullo studio dei meccanismi che, in alcuni tumori del sistema nervoso, inducono farmacoresistenza, impedendo la risposta alle comuni terapie.
L’obiettivo finale del Laboratorio e del suo team è quello di arrivare a fare ricerca traslazionale: si parte dallo studio delle cellule per arrivare al piccolo paziente. Ogni paziente è unico e reagisce in modo completamente diverso da un altro paziente colpito dalla stessa malattia. L’obiettivo è quello di studiare il singolo, in modo da giungere ad una terapia personalizzata.
A fare la differenza, nei locali del Cubo 3 che ospitano il nuovo laboratorio del Meyer, sono anche le attrezzature. Strumenti di ultima generazione che permetteranno di valutare contemporaneamente più parametri molecolari e cellulari nei campioni biologici dei piccoli pazienti.
Come un citofluorimetro appositamente dedicato alla ricerca scientifica di base ed una piattaforma di strumenti che processano i tessuti fino ad arrivare a differenti sottopopolazioni cellulari.
Inoltre il laboratorio sarà dotato di una vasta gamma di strumenti deputati all’imaging: microscopi di ultima generazione che permettono la visualizzazione in “time lapse”, scandendo nel tempo i movimenti e le interazioni delle cellule.
I ricercatori, con le modernissime strumentazioni del nuovo laboratorio, simuleranno le condizioni microambientali in cui il tumore viene a trovarsi in vivo, così da capire meglio come combattere l’esponenziale crescita neoplastica.
Le attrezzature sono state acquisite con il sostegno della Fondazione Meyer, anche grazie alle donazioni di tanti privati, tante aziende e tanti eventi. All’impegno della Fondazione si affiancano i contributi di tanti privati, famiglie e associazioni legati all’Oncoematologia del Meyer. Un investimento complessivo di circa 800mila euro.