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!att68ac6Dal 2005 al 2011 la spesa Ict della Pa è passata da 6.296 a 5.578 milioni di euro. Un trend di -2% medio annuo, di cui -3,5% per le amministrazioni centrali, -0,9% per le Regioni, -2,3% per gli enti locali.

La spesa Ict appare però in crescita per la sanità con un tasso medio annuo del + 2,4%, assorbita per il 45% dalle regioni del Nordovest , 23% Nordest, 19% Sud, 13% Centro. Ma con una spesa sanitaria in It pro capite di 15,78 euro, l’Italia è terzultima nella graduatoria europea guidata dal Regno Unito che spende 60 euro pro capite per la sanità digitale.

E’ quanto è emerso dal primo Osservatorio Assinform sull’Ict nella PA. "La dematerializzazione dei documenti pubblici è una via obbligata per risparmiare e lanciare i nuovi servizi digitali. La piena adozione della fatturazione elettronica, della Pec e della digitalizzazione del fascicolo del personale darebbe risparmi per 7,5 mld di euro e quella del Fascicolo Sanitario Elettronico per 2,2 mld. La strada giusta per lo switch-off della Pa verso il digitale è l’obbligo per legge di alcuni passaggi, come è stato fatto per i certificati medici on line e come avverrà entro l’anno per la Pec”, ha sottolineato Paolo Angelucci, Presidente di Assinform.
 

 

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