Print Friendly, PDF & Email

Con l’arrivo del nuovo anno, Bayer fa un bilancio sui trend dei giovani e sul loro approccio alla sessualità e sulle conoscenze in ambito contraccettivo. Ne emerge che poco è cambiato rispetto al passato, e che persistano delle lacune in ambito di contraccezione, sebbene ci sia un’elevata facilità nel reperire le informazioni al giorno d’oggi grazie al web.
Dei 208 milioni di gravidanze annue in tutto il mondo, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il 41% rappresenta gravidanze non programmate. L’11% di questi casi riguarda donne tra i 15 e i 19 anni d’età, per un totale di circa 16 milioni di gravidanze adolescenziali all’anno. Uno scenario preoccupante, confermato anche dallo studio condotto dall’istituto di ricerche GfK Health e promosso da Bayer, che ha dato voce a 3.000 adolescenti sul loro approccio alla sessualità e alla contraccezione. Nello studio risulta altrettanto allarmante che il 25,1% degli intervistati non utilizza alcun contraccettivo poiché ritiene che l’eventualità di una gravidanza sia improbabile.
L’ultima analisi ISTAT pubblicata nel 2015, riporta che ormai la maggioranza della popolazione adulta utilizza metodi per pianificare o evitare una gravidanza.
Sì, ma quali? Tra i contraccettivi inclusi nell’analisi, viene considerato anche il cosiddetto coito interrotto, che si piazza addirittura al terzo posto per popolarità dopo l’uso del preservativo e quello della pillola.
Risultati che confermano quanto emerso dal più recente sondaggio condotto da Bayer, realizzato tra novembre 2016 e gennaio 2017: nonostante i notevoli progressi compiuti nel mondo della contraccezione femminile rispetto agli ultimi decenni, in Italia la pillola rimane il contraccettivo più conosciuto tra le ragazze di età compresa fra i 20 e i 29 anni.
Dalla ricerca** internazionale condotta da Bayer in 9 Paesi europei tra cui l’Italia su un totale di 9.000 donne tra i 21 e i 65 anni, emerge che le millennial dichiarano di sapere poco riguardo al funzionamento dei contraccettivi ad azione prolungata. Il 70% circa di quelle che utilizza o non utilizza i LAC afferma di non averne compreso il funzionamento, mentre il 50% delle baby boomer ha dichiarato di conoscere bene come funziona la spirale al rame.
Oggi le conoscenze riguardo al funzionamento della pillola sono più elevate, tanto che solo una piccola percentuale, pari all’8% delle millennial dichiara di non sapere come agisce.
Dallo studio* condotto da Bayer e GfK Health, più della metà degli intervistati ha ammesso di aver avuto rapporti non protetti. Le ragioni sono svariate: molti hanno volutamente scelto di non utilizzare protezioni e affidarsi alla fortuna, mentre oltre il 40% dichiara di non aver avuto alcun metodo di contraccezione disponibile al momento.
Un ulteriore dato allarmante, fornito dal Ministero della Salute, è il rapido aumento della contraccezione di emergenza, decuplicata nell’ultimo anno; testimonianza di una lacuna informativa tra le alternative di contraccezione.
Sempre la ricerca internazionale condotta da Bayer rileva che quando si tratta di scegliere un metodo contraccettivo, poco è cambiato da una generazione all’altra.
Al giorno d’oggi le millenial affrontano la prevenzione in ambito sessuale in modo molto simile alle loro madri, le baby bommer.
Il 51% delle baby boomer riteneva di non possedere le informazioni necessarie per intraprendere una scelta consapevole e lo stesso problema viene riferito dal 35% delle millennial, malgrado queste ultime abbiano accesso a più informazioni rispetto al passato.
Il 41% delle millennial ha riportato la paura di esposizione a ormoni sintetici come prima barriera all’utilizzo della pillola e il 26% il timore della dimenticanza di assunzione quotidiana; dato simile registrato anche per le baby boomers.
Proprio come le loro mamme, il 24% delle millennial ha riferito che a influenzare maggiormente la scelta del primo metodo contraccettivo è soprattutto il dialogo poco proficuo con gli operatori sanitari che non presentano in maniera esaustiva tutte le opzioni disponibili, alimentando la percezione di non possedere tutte le informazioni necessarie per una decisione consapevole sulla scelta più adatta alle proprie esigenze.
Non aver mai discusso con il proprio medico le possibili opzioni contraccettive, subire le convinzioni dei medici riguardo ai contraccettivi da utilizzare, non aver trovato sufficienti fonti di informazioni sul tema sono le altre ragioni esplicitate dalle millennial.
Nell’intimità del rapporto di coppia è più influente il partner o la madre?
L’influenza della madre, anche se appartenente a età differenti, è sempre più rilevante nella scelta del contraccettivo rispetto a quella del partner; è importante dunque un dialogo proficuo intra generazionale che comunque dovrebbe essere supportato adeguatamente anche dagli operatori sanitari.