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I disturbi gengivali sono oggi in Italia un problema tanto diffuso quanto sottovalutato: sono ben 23 milioni le persone che soffrono inconsapevolmente di gengivite, ma di queste soltanto il 57% si rivolge a un esperto. L’arrossamento e il sanguinamento delle gengive spesso non vengono riconosciuti come sintomi di una patologia che invece può diventare la prima tappa di un viaggio verso una condizione più grave, che è quella della parodontite; condizione che può condurre fino alla perdita del dente e che oggi riguarda già il 10-14% dei nostri connazionali. Per creare consapevolezza sui disturbi gengivali nasce quindi “Destinazione: gengive sane”: un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione sulla salute orale e sui disturbi gengivali, realizzata da GSK Consumer Healthcare in collaborazione con l’Associazione Igienisti Dentali Italiani. L’iniziativa si svolgerà nei weekend del 13 e del 20 aprile a bordo di alcuni Frecciarossa sulla tratta Milano-Roma e permetterà ai passeggeri di scoprire come prevenire o intervenire su questo “viaggio” verso i disturbi gengivali, grazie alla consulenza gratuita di alcuni igienisti dentali.
Il gruppo di professionisti di AIDI sarà a disposizione dei passeggeri per un colloquio personale e una valutazione generale dello stato di salute del cavo orale. Il confronto sarà mirato a far conoscere i disturbi gengivali, a spiegarne caratteristiche ed evoluzione e a puntare l’attenzione sui segnali spia – anche in considerazione dello stile di vita e delle abitudini di igiene orale quotidiana – e sull’importanza della prevenzione come elemento fondamentale per promuovere la salute generale e del cavo orale.
La parodontite è una malattia molto diffusa – rappresenta infatti la sesta patologia al mondo per incidenza – ed è collegata ad una serie di altri disturbi o condizioni: dalla perdita del dente al possibile aggravamento di diabete e malattie cardio-vascolari, oltre a significativi problemi psicologici e relazionali. Eppure, la paradontite e i sintomi spia che la precedono o accompagnano sono spesso poco considerati o del tutto ignorati.
“Se è vero che non tutte le gengiviti non trattate evolvono in parodontite, è altrettanto vero che tutte le parodontiti sono l’evoluzione di una gengivite. Eppure, solo 1 italiano su 4 è consapevole di esserne affetto e conosce le conseguenze che comporta – spiega il Prof. Mario Aimetti, Presidente di SIdP – Mi riferisco alla parodontite e alla sua forte correlazione con diabete e malattie cardiovascolari, ma anche al suo considerevole impatto psicologico sulla persona. A questo si aggiunge anche il pesante impatto economico: ad esempio, in Italia, la parodontite costa 2,5 miliardi di euro all’anno per le sole spese odontoiatriche e il costo globale per perdita di redditività a causa della parodontite grave è di 54 miliardi di dollari all’anno. Per questo, è necessario programmare interventi d’informazione su vasta scala per ricordare alle persone che, in caso di anomalie per la salute della bocca come, ad esempio, il sanguinamento gengivale, bisogna sempre rivolgersi a un esperto. La prevenzione passa dal medico/dentista/igienista”.
La scarsa consapevolezza. Gli italiani ignorano le conseguenze dei disturbi gengivali e, proprio per questo basso livello di consapevolezza, più di 4 persone su 10 decidono di non affidarsi al parere di un esperto, preferendo il consiglio di un parente o di un amico, o cercando risposte sul web.
Fra le restanti 6 persone che, invece, decidono di mettere la propria salute orale nelle mani del professionista, emerge una buona risposta: una volta ricevuto il parere del professionista, il 46% si attiva per cambiare velocemente le proprie abitudini, il 54% inizia ad utilizzare prodotti specifici per il disturbo e il 37% si affida a un trattamento professionale, almeno come l’ablazione del tartaro.
Tra le persone che arrivano allo stadio più avanzato e soffrono di parodontite, si scopre che solo 1 su 100 si è sottoposto a terapie parodontali.
Le correlazioni. Gli studi hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra parodontite e diabete: oggi 1,5-2 milioni di italiani convivono con entrambe le patologie ed un diabetico ha un rischio 3 volte più elevato di sviluppare un’infiammazione alle gengive o di vederla peggiorare o di peggiorare il proprio compenso metabolico per la presenza di parodontite.
È stato inoltre dimostrato come alcuni batteri presenti nei pazienti che soffrono di parodontite possono entrare in circolo ed agire da fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.
In aggiunta, un interessante legame è poi emerso con lo stato di gravidanza: la particolare condizione ormonale della gravidanza può favorire l’insorgenza di disturbi gengivali[8]; inoltre è stata riscontrata una ricorrenza maggiore di parti prematuri nelle gestanti affette da parodontite grave non curata.
Infine, i disturbi del cavo orale, in primis l’alitosi, sono causa di un importante disagio sociale: per il 60% degli italiani l’alito cattivo provoca infatti un senso di imbarazzo e influenza negativamente le relazioni con le altre persone. Coinvolge circa 30 milioni di italiani almeno una volta nella vita e nella maggioranza dei casi è dovuta ai batteri presenti attorno ai denti e sul dorso della lingua.