La generosità degli imprenditori modenesi, reggiani e parmensi e il loro amore per il territorio ha reso possibile la donazione da parte della Fondazione Modena ARTS di una seconda console chirurgica robotica per il blocco operatorio del Policlinico di Modena, del valore di 420.000 euro. Il progetto di fundraising è stato avviato a dicembre 2022 nel corso dell’evento per il primo anno dalla costituzione della Fondazione, avvenuta nel 2021 e presieduta dal prof. Fabrizio Di Benedetto. Nel corso del 2023 alcuni imprenditori locali hanno sostenuto il progetto promosso dalla Fondazione a beneficio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e della cittadinanza, che si è concretizzato con l’installazione di una seconda console robotica il 28 settembre 2023.
Dotarsi di una seconda console chirurgica ha infatti un duplice scopo: contribuisce a rendere la formazione dei giovani chirurghi più  veloce e allo stesso tempo incrementa la sicurezza per il paziente durante il training. Grazie, infatti, ad una configurazione assimilabile a quella di un’auto per la scuola guida, il chirurgo in formazione esegue l’intervento accanto al chirurgo più esperto, che può controllarne i movimenti ed in qualunque momento assumerne completamente i comandi. La console donata è inoltre dotata di un simulatore che consente ai giovani chirurghi di allenarsi prima degli interventi ed affinare le proprie competenze tecniche. Il fundraising coordinato da Modena ARTS Foundation ha visto la collaborazione dell’imprenditoria di Modena, Reggio Emilia e Parma con le Aziende Transmec, Interacciai, Montecchi SPA, FinMasi, Trancerie Emiliane, Imal Group, Sfem Italia, Navy Group. La Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero ha curato tutte le fasi organizzative di gestione delle donazioni e ha contribuito inoltre in maniera sostanziale al raggiungimento di questo straordinario obiettivo. Si tratta di attività non legate al mondo della sanità ma che hanno radici profonde nel territorio e che hanno sposato il progetto di sviluppo tecnologico e formativo locale.
Nata nel 2021 da un progetto promosso dal Prof. Di Benedetto e il Prof Di Sandro, insieme con personalità dell’imprenditoria modenese come Emilio Mazzoli, la Fondazione ARTS ha lo scopo di sostenere i progetti di ricerca e formazione in sinergia con l’Università e l’AOU di Modena. La Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato del Policlinico ha una tradizione consolidata di adozione della tecnica robotica nell’ambito della chirurgia addominale e della trapiantologia. In quasi un decennio di attività sono 540 gli interventi eseguiti con approccio robotico, ed in particolare nell’ultimo anno sono stati eseguiti i primi 10 casi in Europa di prelievo di emifegato da donatore vivente a scopo di trapianto con tecnologia robotica. Questa grande esperienza maturata nel centro di Modena richiede tuttavia strumenti adatti alla diffusione delle competenze e all’insegnamento.
“La formazione dei giovani chirurghi e l’incremento della sicurezza del paziente sul tavolo operatorio sono elementi prioritari in una sanità che funziona e che vuole confermare la propria eccellenza – si è complimentato Raffaele Donini, Assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia – Romagna – Questa sanità viene fatta in primis ovviamente dagli operatori sanitari, ma anche da tutto quell’indotto che permette di ampliare qualità e quantità di strumenti a disposizione e che con la propria azione trasmette l’idea di comunità vicina e di supporto preziosissimo. Siamo grati alla sensibilità di questi imprenditori e al lavoro della Modena ARTS Foundation che hanno reso possibile questo importante passo in avanti nella chirurgia modenese”.

Per il sindaco di Modena e presidente del Ctss Gian Carlo Muzzarelli “Ancora una volta la generosità delle imprese del territorio, in collaborazione con la Fondazione Modena ARTS, garantisce un contributo tecnologico e concreto per sostenere e qualificare la sanità pubblica, a partire dalla formazione dei chirurghi, con l’obiettivo della tutela della salute di tutti i cittadini. Questo approccio rende la nostra comunità più forte e coesa”.
“La tecnologia è un elemento fondamentale della chirurgia – ha commentato il Direttore Generale Claudio Vagnini – perché consente da un lato interventi mini-invasivi, dall’altro ci permette di intervenire su pazienti che un tempo non eravamo in grado di trattare. La tecnologia, però, necessita di continui aggiornamenti e della possibilità di una continua formazione dei giovani chirurghi. Per questo ringrazio la Fondazione ARTS e tutti gli imprenditori e che hanno partecipato alla cordata per questa importantissima donazione che guarda al futuro.”
“La generosità e il sostegno della Fondazione ARTS e di imprenditori illuminati, che hanno reso possibile l’acquisizione di questa seconda console chirurgica robotica, segna un momento significativo per la missione clinico-formativa del nostro Ateneo e per il Policlinico – ha aggiunto Carlo Adolfo Porro, Magnifico Rettore di UNIMORE – Questo strumento, infatti, arricchirà notevolmente la formazione dei nostri giovani medici, in quanto fornirà loro le competenze e le esperienze necessarie per affrontare le sfide della moderna chirurgia, innovativa e tecnologicamente avanzata. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al prof. Fabrizio Di Benedetto per il suo impegno in questo progetto e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa importante donazione. La collaborazione tra l’Ateneo e il tessuto imprenditoriale è cruciale per il progresso tecnologico nel settore medico-sanitario.”
“Il nostro impegno è da sempre quello di dare un aiuto concreto alle realtà del nostro territorio che operano in ambito sociale, culturale e, come in questo caso, sanitario”, afferma il Presidente della Fondazione BSGSP Claudio Rangoni Machiavelli. “Con la nostra donazione alla Modena ARTS Foundation abbiamo contribuito all’acquisto di macchinari fondamentali per la formazione in ambito chirurgico dei medici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria del Policlinico di Modena che si conferma un’eccellenza nel panorama sanitario nazionale. Avere sul nostro territorio, grazie al nostro contributo, medici ancora più preparati ed efficaci al momento di operare ci riempie di soddisfazione ed è un ulteriore sprone a proseguire su questa strada”.
“La ricerca scientifica fonda la sua missione su due fronti principali: il consolidamento delle nuove conoscenze raggiunte e lo sviluppo di nuove frontiere. Nell’ambito chirurgico abbiamo assistito all’ingresso di nuove tecnologie che hanno incrementato la qualità dell’assistenza e la precisione del gesto tecnico, con l’esito di rafforzare la sicurezza dei pazienti e migliorare i risultati a breve e lungo termine. Il progresso tecnico viaggia di pari passo a quello medico, e fornisce costantemente nuovi orizzonti per affinare gli strumenti a disposizione dell’assistenza sanitaria.” – spiega il prof. Fabrizio Di Benedetto, direttore della Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato dell’AOU di Modena e Professore Ordinario di UniMoRe – “Il paradosso attuale della formazione, specialmente nell’ambito chirurgico, è la limitante assenza di strumenti dedicati all’apprendimento delle moderne tecniche chirurgiche, quali la robotica, che rende la formazione potenzialmente meno competitiva rispetto ad altre realtà internazionali. La seconda console chirurgica e il simulatore robotico rispondono esattamente a questa esigenza, e dal momento della sua installazione abbiamo già avviato percorsi di formazione dedicati a studenti di medicina, medici in formazione di chirurgia generale, e giovani specialisti. Allo stesso modo, grazie a spazi di simulazione integrata, è oggi necessario formare i giovani medici ad approcci multidisciplinari realizzando contesti di urgenza-emergenza simulati con l’utilizzo di manichini e riproduzioni di sale operatorie e terapie intensive, disponibili nel nostro Ateneo. L’integrazione delle figure professionali presenti all’interno dell’Università e la condivisione degli obiettivi di ricerca sono alla base delle attività promosse dal nostro centro e sostenute dalla  Fondazione, dall’Università e dall’AOU di Modena, e rappresenta la strategia con cui ci prefiggiamo di riaccendere nei giovani  medici l’interesse per le branche specialistiche che hanno visto quest’anno perdere numerosi iscritti a livello nazionale. Desidero infine ringraziare la cordata imprenditoriale e la Fondazione BSGSP per l’impegno profuso e la fiducia dimostrata nella nostra progettualità, e tutti i miei collaboratori  che ogni giorno danno valore a questa fiducia con la loro dedizione e professionalità”.

“Negli ultimi anni – ha aggiunto Giovanni Chierego, Anestesia e Rianimazione 1 del Policlinico, diretta dal prof. Massimo Girardis – i progressi tecnologici e le nuove opportunità terapeutiche hanno rivoluzionato il campo della chirurgia complessa e dei trapianti di organo solido, rendendo possibile trattare pazienti con condizioni mediche estremamente complesse, migliorando notevolmente le possibilità di successo e la qualità della vita dei pazienti con condizioni difficili. La diffusione della chirurgia robotica necessita formazione specifiche per gestire l’interazione tra i sistemi robotici e le esigenze anestesiologiche del paziente. Questa formazione comprende l’apprendimento delle tecniche di posizionamento del paziente, l’ottimizzazione della gestione delle vie aeree e la capacità di intervenire prontamente in caso di anomalie nel funzionamento del sistema robotico durante l’operazione. Inoltre, gli anestesisti devono padroneggiare le strategie per adattare l’anestesia alle diverse fasi della chirurgia robotica, garantendo il comfort del paziente e una stabilità fisiologica ottimale durante l’intervento. La comprensione della farmacocinetica e della farmacodinamica dei farmaci anestetici diventa cruciale per gestire al meglio le variazioni nel flusso di lavoro e nell’uso dei robot chirurgici. Infine, la formazione continua è essenziale in questo campo in continua evoluzione. Gli anestesisti devono rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie e metodologie, partecipando a corsi specifici e collaborando con i team multidisciplinari per garantire un’assistenza ottimale durante le procedure chirurgiche assistite da robot.
“Negli interventi di  chirurgia robotica, partendo dal presupposto che il lavoro di equipe è alla base della buona riuscita per il paziente, anche la formazione dei chirurghi e la sicurezza del paziente gioca un ruolo fondamentale. L’acquisizione della seconda consolle e l’’implementazione dell’attività, sono anche dal punto di vista infermieristico sicuramente un momento di valorizzazione della professione”. Ha ricordato Silvia Zivieri, Coordinatore Infermieristico Responsabile Piattaforma sale operatorie AOU di Modena.