Un nuovo angiografo di ultima generazione al Poma di Mantova
Nuovo angiografo di ultima generazione per la Radiologia e diagnostica per immagini e per la Neuroradiologia del Poma di Mantova. Il vecchio sistema verrà sostituito da un apparecchio ultratecnologico che garantisce maggiore efficienza e sicurezza nella presa in carico del paziente.
Proprio in questi giorni si sta lavorando all’installazione del dispositivo dotato di un rilevatore digitale di grandi dimensioni e di altissima risoluzione, in grado di offrire un accesso semplice al paziente e una copertura totale delle zone anatomiche. Garantisce così una visualizzazione chiara dei distretti in indagine anche attraverso una vasta gamma di applicativi tridimensionali che permettono trattamenti veloci e precisi.
È particolarmente avanzato anche il sistema di gestione della sicurezza del paziente e degli operatori, grazie a una metodologia innovativa che combina funzionalità all’avanguardia pensate per ridurre la dose radiante a utenti e professionisti e che monitora costantemente la dose erogata.
Lo strumento è dotato di altre importanti innovazioni che migliorano significativamente la nitidezza delle immagini fluoroscopiche in tempo reale, della mappatura e delle immagini di riferimento permettendo, oltre ad una più nitida dimostrazione dei vasi, una migliore visualizzazione degli stent e delle loro maglie, delle spirali e dei fili guida.
All’aumentata domanda di procedure interventistiche, è sempre più importante rispondere incrementando l’efficienza del team clinico. Con questo obiettivo, l’angiografo è dotato di nuovi controlli con progettazione ergonomica che semplificano il flusso di lavoro e aiutano l’equipe medica a rispondere adeguatamente alle più avanzate richieste di imaging della Radiologia interventistica e della Neuroradiologia.
Anche la sala angiografica è stata completamente riprogettata e ampliata per consentire ad anestesisti e professionisti spazi adeguati. L’equipe utilizzerà anche un monitor da 56 pollici per configurare tutti i segnali provenienti dal paziente.
Il macchinario è costato 461mila euro e l’acquisto è stato permesso dai finanziamenti del PNRR.