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Si sono conclusi i lavori di restauro e risanamento conservativo del reparto di Nefrologia, al quinto piano dell’ospedale di Desio (Monza Brianza). Il progetto era stato redatto già nel 2011 dall’Ufficio tecnico del presidio.
Sotto la Direzione Generale del dott. Matteo Stocco, grazie a un apposito finanziamento regionale il via al completamento, l’ammodernamento e il restyling dell’intero reparto, per migliorare la qualità del servizio sia sotto gli aspetti sanitari sia per l’organizzazione stessa del servizio. Il progetto in particolare prevede un’area di degenza e un’area medicoinfermieristica con i relativi spazi per i servizi di supporto.
Il reparto è composto da dodici posti letto di degenza ordinaria accreditati, con stanze da due letti con bagno e una stanza dedicata al ricovero solventi; 18 i posti dialisi, oltre a un posto tecnico Mac, Macroattività Ambulatoriale Complessa, una nuova modalità di
erogazione delle prestazioni riabilitative e un letto di day hospital.
L’attività si snoda in diversi campi, dalla prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie mediche del rene e delle vie urinarie al controllo e monitoraggio dell’insufficienza renale cronica per rallentarne l’evoluzione verso l’uremia e ridurne le possibili complicanze. La gestione e il trattamento dell’insufficienza renale acuta, la pianificazione e gestione della terapia sostitutiva della funzione renale nei pazienti uremici mediante trattamento con emodialisi o dialisi peritoneale, la collaborazione con i centri Trapianto di riferimento nella gestione dei pazienti in lista trapianto e dei pazienti portatori di trapianto renale.
La Struttura partecipa a protocolli di ricerca clinica nazionali e internazionali nel campo della dialisi peritoneale, emodialisi, metabolismo calcio-fosforo, anemia.
Alla guida dell’Unità operativa c’è il dott. Federico Pieruzzi: “La Nefrologia è caratterizzata da una strutturale interdipendenza dei servizi forniti al paziente in ragione della naturale evoluzione delle forme di insufficienza renale cronica in dialisi e nel trapianto. È necessario
dispiegare dei servizi in grado di rispondere ai bisogni del nefropatico sia in termini di continuità di cura che in termini di accessibilità della stessa. In quest’ottica i lavori eseguiti e l’apertura del nuovo reparto miglioreranno le prestazioni e i servizi”.