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I ricercatori del King’s College di Londra hanno sviluppato un materiale che consente il trapianto di cellule staminali che formano l’osso in gravi fratture ossee e accelera il processo di guarigione. Lo studio, pubblicato su “Nature Materials” e supportato dal BRC di NIHR Guy’s and St Thomas, descrive le cellule staminali e le cellule ossee mature coltivate su un biomateriale, in una struttura che simula parti dell’osso sano. La svolta potrebbe portare a meno complicazioni, infezioni e scarsi risultati per lesioni gravi.
Il biomateriale, come una benda, è rivestito da una proteina che viene utilizzata in tutto il corpo per la crescita e la riparazione. Questa benda può essere attaccata alla frattura come un cerotto e migliorare la capacità naturale dell’osso di guarire, accelerando il processo di riparazione. Il processo può essere accelerato ancora di più coltivando cellule staminali ossee che generano cellule ossee in un gel tridimensionale sulla benda e trapiantando questa benda simile all’osso nella frattura.
La svolta potrebbe fare una drastica differenza nei tempi di recupero per i pazienti con gravi fratture ossee. Il processo di guarigione da una frattura grave può essere lento o addirittura fallire in pazienti vulnerabili come gli anziani o quelli con condizioni di salute sottostanti.
I metodi attuali per riparare l’osso consistono nell’usare impianti sintetici o tessuto donatore – dove l’osso viene prelevato da altre parti del corpo – per riparare la rottura. Questo metodo si basa sulla capacità del corpo di guarire, che può essere indebolita dopo un grave infortunio.
Le terapie cellulari, in cui vengono coltivate cellule aggiuntive e introdotte nella frattura, finora sono apparse promettenti. Tuttavia, le cellule impiantate nelle tecnologie esistenti spesso muoiono e non supportano a lungo termine l’osso in via di guarigione. La “fasciatura simile all’osso” supporta la sopravvivenza e la capacità di formazione dell’osso di queste cellule staminali e ossee extra durante il processo di guarigione.
Lo studio, sviluppato dai ricercatori del laboratorio Habib presso il Center for Stem Cells & Regenerative Medicine di King’s, ha sviluppato il design per mirare specificamente alla frattura e non colare nel tessuto sano. Le bende possono anche essere rese biodegradabili per essere semplicemente assorbite dal corpo quando la guarigione è terminata. Queste caratteristiche di sicurezza, e il potente effetto delle bende, significa che potrebbero avere il potenziale per essere utilizzate negli ospedali.
“La nostra tecnologia è la prima a progettare un tessuto osseo da cellule staminali ossee umane in laboratorio entro una settimana e trapiantarlo con successo nel difetto osseo per avviare e accelerare la riparazione ossea. Il concetto del tessuto ingegnerizzato 3D e del bendaggio ha il potenziale per essere sviluppato per diversi tessuti e organi danneggiati”, ha sottolineato il Dr Shukry Habib del Center for Stem Cells & Regenerative Medicine.
Lo staff di Habib porterà le bende ossee negli studi clinici e mira a sviluppare ulteriormente l’idea del concetto di bende per migliorare la guarigione in altri organi e tessuti.