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Secondo una ricerca GfK il 93% dei medici, sia specialisti sia medici di base, utilizza ogni giorno il web per la propria professione per un tempo medio di 8 ore settimanali. Gli accessi avvengono non più solo da PC, ma anche da altri dispositivi visto che la loro “dotazione mobile” negli ultimi 5 anni ha avuto incrementi significativi: l’88% dei medici utilizza uno smartphone per lavoro (con un incremento del 51% rispetto al 2013) e il 61% un tablet (con un incremento del 55%).
Il medico cerca soprattutto aggiornamenti professionali e informazioni: linee guida per diagnosi e trattamenti, informazioni e studi sui farmaci, approfondimenti sulle patologie.
Più del 30% degli aggiornamenti scientifici dei medici avviene attraverso la rete, soprattutto per il medico specialista. Internet con i siti web, i portali dedicati, le banche dati, la letteratura, le riviste e gli articoli rappresenta uno dei primari canali di informazione.
I portali di servizio dedicati, come Univadis, rappresentano il terzo canale di informazione digitale più utilizzato dai medici.
I social ricoprono ormai un ruolo attivo anche nella formazione del medico: più della metà del campione, il 59% degli Specialisti e il 54% dei medici di base, utilizza i canali social per la propria professione: network di colleghi, associazioni scientifiche, riviste scientifiche e siti di aziende farmaceutiche.
Il 30% di tutti i medici utilizza Facebook, mentre LinkedIn viene consultato soprattutto dagli specialisti per il 28%, contro il 17% dei medici di base.
Molto attiva anche la comunicazione “peer to peer” per un confronto con i colleghi: si creano Gruppi WhatsApp (38% di specialisti e 32% di medici di base) o mailing list di gruppo tra colleghi che si conoscono (29% tra gli specialisti e 23% tra i medici di base). Gli argomenti variano molto anche in funzione della specializzazione del medico: ad esempio, mentre lo specialista utilizza il confronto con i colleghi soprattutto per analizzare casi clinici (80%), il medico di base, nell’82% dei casi, si scambia informazioni sugli aspetti normativi e burocratici della professione.
L’uso di Youtube è sostanzialmente analogo (46% per lo specialista vs 41% medico di base). È la finalità che cambia: lo specialista usa il canale per seguire congressi, presentazioni di esperti o tutorial sull’uso di un device medico; mentre il medico di base prevalentemente per diagnostica, per immagini e tutorial sull’uso di un device medico.
Anche le App dedicate alla professione vengono ampiamente utilizzate: l’85% dagli specialisti e il 73% dai medici di base, soprattutto per la posologia dei farmaci, per i calcoli di indici medici specifici e per le interazioni farmacologiche.
Gli strumenti digitali favoriscono il contatto fra medico e paziente e possono coinvolgere maggiormente le persone durante tutto il percorso di cura aumentando la consapevolezza, la capacità di gestire la malattia e l’aderenza alle cure. Oggi, il 10% dei medici consiglia al paziente app specifiche che consentono di ricordare al paziente le visite di controllo, monitorare l’aderenza alla terapia, comunicare e condividere esami e referti con il medico.