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Nell’ambito del congresso ESHRE 2023, il dottor Andreu Quintana Vehì, embriologo di Eugin, ha presentato i risultati di una ricerca[1]finalizzata a stabilire l’effetto dell’indice di massa corporea paterno sullo sviluppo dell’embrione: sono stati analizzati oltre 10.500 embrioni di 1.400 coppie sottoposte a trattamenti di fecondazione in vitro con ovociti di donatrici.

Dalla ricerca è emerso che gli embrioni generati utilizzando sperma di uomini con un BMI superiore a 25, considerati quindi obesi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, impiegano più tempo per effettuare le divisioni iniziali e mostrano una qualità leggermente inferiore, ma successivamente si sviluppanonormalmente.

Pertanto, gli uomini con un BMI più elevato, sottoposti a trattamenti di fecondazione in vitro con ovociti di donatrici, hanno le stesse possibilità di successo degli uomini con un BMI normale, contrariamente a quanto accade per le donne. Per una donna, infatti, avere un BMI superiore o inferiore al range del normopeso è un fattore che compromette il successo riproduttivo e deve quindi essere rivalutato prima di iniziare un percorso di riproduzione assistita.

“Le donne in forte sovrappeso o obese hanno cicli mestruali poco frequenti, assenti o comunque irregolari. Di conseguenza, anche la loro ovulazione non sarà regolare. Si riduce così la possibilità di ottenere una gravidanza. Livelli ottimali di estrogeni, androgeni e progesteronesono fondamentali per concepire e anche per portare a termine una gravidanza. Il sovrappeso eccessivo comporta spesso uno squilibrio proprio di questi ormoni così importanti. Questo vale sia per gravidanze ottenute in modo naturale che quelle ottenute ricorrendo alla fecondazione assistita. Inoltre, nella donna in sovrappeso o obesa aumentano in maniera sensibile tutte le problematiche mediche in gravidanza ovvero l’ipertensione, il diabete gestazionale e così via”. Afferma il dottor Mario Mignini Renzini (nella foto), Referente Medico per gli aspetti clinici dei Centri Eugin in Italia e Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.