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11mila visualizzazioni in due giorni e 1.200 medici ed operatori del settore collegati da 10 paesi del mondo. E’ il bilancio di chiusura di uno dei più grandi web congress sulla medicina estetica, organizzato da Aiteb-Associazione italiana terapia estetica botulino lo scorso 23 e 24 ottobre, che ha chiamato a confronto i massimi esperti mondiali sul futuro della tossina botulinica, facendo il punto sulle nuove ricerche e sugli utilizzi più all’avanguardia. 

“Botulinum Toxin: the best from the world” è stato il quarto appuntamento congressuale nazionale biennale Aiteb. Una formula adeguata all’emergenza sanitaria e alle normative anti contagio, trasmessa sulla web tv Aiteb, che si è rivelata vincente e soprattutto di grande attrattività per gli esperti del settore, con un coinvolgimento altissimo. “Grazie alla piattaforma web siamo riusciti ad organizzare un evento mai realizzato prima nel campo della medicina estetica, ospitando da remoto i maggiori esperti mondiali di tossina botulinica al mondo –  spiega il presidente di Aiteb, Massimo Signorini – I collegamenti e lo spazio per il confronto sono stati produttivi e molto seguiti, tanto da convincerci a organizzare anche per il futuro eventi che uniscano al live  i collegamenti online. Sfrutteremo al meglio le potenzialità della tecnologia per contribuire ad ampliare il confronto internazionale in campo medico, per condividere informazioni e renderle fruibili ad una platea più ampia di persone”.

Medici da tutto il mondo,  dagli Usa al Brasile, dalla Corea all’Australia, passando per l’Europa e l’Italia, sono intervenuti nelle tre sessioni – Asiatica, Europea e Americana –  per discutere e fornire approfondimenti sull’impiego della tossina botulinica, sui filler, la biostimolazione e i suoi utilizzi più avanzati, sia in campo estetico che in altre branche della medicina: i suoi impieghi vanno infatti dalla cura del mal di testa alla rimarginazione delle ferite, dal bruxismo  alla sudorazione eccessiva.

“Ci fa piacere rilevare la grande presenza di esperti italiani, circa 550, che ben evidenzia  l’interesse che l’evento ha suscitato a livello nazionale – spiega Piero Fundarò, coordinatore scientifico del congresso –  La discussione ha messo in luce aspetti importanti per gli sviluppo futuri, soprattutto nella prospettiva dell’arrivo di nuove tossine sul mercato e sullo stato della ricerca nel campo dell’ingegneria genetica. Oggi il botulino è il trattamento estetico più eseguito al mondo, il farmaco viene utilizzato in milioni di casi.  Va usato con accuratezza, ovviamente, e tutto il mondo scientifico è concorde sul suo elevato grado di sicurezza, registrando sempre le incidenze di complicazioni più basse”.

Tra gli aspetti trattati, anche l’impatto che il lockdown ha avuto sull’attività di medicina estetica. In quasi tutti i paesi  europei, ad esempio, la tendenza è stata comune: al calo degli interventi in clinica, legato all’altissima pressione che le strutture ospedaliere stanno subendo a causa della pandemia, si registra un aumento esponenziale di siringhe di filler e fiale di botulino. Molto hanno pesato anche le nuove modalità di socializzazione e lavoro, che vedono aumentare l’uso della webcam e che mettono ben in evidenza i difetti del volto. Da qui la richiesta sempre più frequente  di interventi mini invasivi per apparire più curati e mitigare le imperfezioni. Si è notato, inoltre,  anche una nuova tipologia di richiesta: più interventi in un’unica seduta, per paura di nuovi lockdown o quarantene.

“Sull’aumento dei trattamenti, molto ha pesato anche l’aspetto psicologico e l’impatto benefico che questo tipo di interventi estetici possono avere in situazioni così stressanti – conclude il dottor Fundarò –  In questo caso il medico ha un ruolo fondamentale, perché deve regolarne l’utilizzo e inibirne l’abuso, per garantire un risultato corretto e naturale del trattamento.”

La ricerca avanzata è stata al centro di un importante focus, che ha evidenziato lo stato dell’evoluzione delle nuove tossine botuliniche ottenute con tecniche di ingegneria genetica e i nuovi orizzonti che si aprono sugli utilizzi futuri. Al momento si contano circa 50 applicazioni terapeutiche, ma in futuro, come è stato annunciato nel convegno, si prevede l’utilizzo delle nuove tossine in diverse terapie mediche e il conseguente ampliamento delle sue possibilità terapeutiche, indirizzando il farmaco verso organi abitualmente non coinvolti, come ad esempio le  cellule pancreatiche per il trattamento  delle sindromi da ipersecrezione di insulina.

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