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Innovazione, tecnologia, interattività: sono queste le parole chiave che contraddistinguono la partecipazione del CRS Amplifon Italia alla 105^ edizione del Congresso SIO, che si svolge a Napoli dal 16 al 19 maggio. Si tratta di un congresso dei record per gli ORL italiani, con oltre 1.300 presenze e una fitta serie di incontri, tavole rotonde e panel.
“La tecnologia, soprattutto nel campo della preservazione dell’udito, sta facendo passi da gigante e viene in aiuto sia al paziente che ai medici, che devono diagnosticarla per tempo”, spiega Alberto Golinelli, Direttore dell’Area Medica e del CRS Amplifon. “Il CRS come sempre è impegnato a supportare la conoscenza degli operatori sanitari: per il 2018 abbiamo quindi sponsorizzato corsi con nuovi contenuti e nuove modalità didattiche. Tra i vari, un corso sull’imaging, uno sulla relazione tra medico e paziente e uno basato sull’analisi di casi clinici interattivi, che presenteremo al SIO.”
Senza dimenticare la promozione della ricerca scientifica, che passa attraverso l’appuntamento annuale delle Scholarship: tre borse di studio dedicate a nuove ricerche sull’udito, proposte da medici entro i 40 anni di età. “Le borse di studio vengono sfruttate dai vincitori per svolgere ricerche in Centri esteri. Significa che la ricerca italiana non è seconda a nessuno e può varcare i confini per confrontarsi con i migliori centri di eccellenza nel mondo”, conclude Golinelli.
Da un’indagine sugli utilizzatori svolta lo scorso anno è emerso che, a seguito della visita in filiale, una volta tornata a casa con la propria soluzione acustica, la persona si sentiva “sola” e smarrita. Proprio per questo, dopo lo sviluppo del protocollo Amplifon 360, attivo in tutta Italia da luglio 2017, Amplifon ha voluto accompagnare i clienti anche oltre la filiale, per essere loro vicina in ogni momento del percorso di prova. È nata così l’App Amplifon, a breve disponibile in esclusiva, che sarà presentata ai medici in anteprima proprio in occasione del SIO.
Si tratta di un’applicazione che rivoluzionerà il mercato, in quanto sarà la prima al mondo a potersi connettere con apparecchi acustici di marchi diversi. Si collegherà, in particolare, ad apparecchi selezionati per l’alto profilo tecnologico che, per la prima volta, a seguito di accordi esclusivi con le case produttrici, riporteranno anch’essi il marchio Amplifon, per essere sempre più unici e riconoscibili.
L’App metterà a disposizione servizi indispensabili per l’utente, come la gestione dei programmi e la regolazione volume, la riduzione del rumore ambientale e la prenotazione diretta di appuntamenti con la filiale di riferimento.
Ma c’è di più. L’App offrirà alla persona il servizio “Companion”, una vera e propria intelligenza artificiale in grado di analizzare i dati di utilizzo della soluzione acustica e fornire suggerimenti per ottimizzarne le prestazioni. Il Companion sarà disponibile per tutta la vita dell’apparecchio acustico, ma si rivelerà cruciale soprattutto nei primi 100 giorni dalla scelta della soluzione. Se per esempio il sistema rilevasse uno scarso utilizzo della soluzione, infatti, consiglierebbe all’utente di indossare gli apparecchi per più ore al giorno, così da poterne percepire il reale beneficio. Insomma, un vero e proprio compagno di viaggio per riconquistare un udito ottimale.
L’App sarà quindi in grado di raccogliere in un unico database tutti i dati rilevati dai singoli, che potranno essere impiegati per future ricerche, nonché per migliorare sempre di più nel counseling e nel supporto al cliente.
“Questa edizione si annuncia come quella dei record per numero di iscrizioni, esposizione commerciale e contributi scientifici”, spiega Ettore Cassandro, Presidente SIO. “Questi ultimi, nel format di Corsi Educazionali, Tavole Rotonde, Letture e Corsi monotematici, spaziano in tutti i campi della specialità, con il confronto di Scuole tra le più prestigiose in Italia e all’estero.”
E tra i numerosi simposi previsti ce n’è anche uno supportato da Amplifon, che vedrà la presenza di una relatrice di fama internazionale, Hélène Amieva. Titolo del simposio è “La rimediazione acustica dell’anziano in 4D”; il tema è stato ispirato da una recente ricerca prospettica della professoressa francese.
“In questo studio abbiamo comparato i percorsi di invecchiamento di tre gruppi di persone: anziani normoacusici, anziani ipoacusici e anziani ipoacusici portatori di apparecchi acustici”, ha dichiarato Amieva durante l’incontro Hear the future, tenutosi alcune settimane fa presso il Parlamento Europeo. “Volevo comparare il modo in cui questi tre gruppi di persone invecchiavano in relazione a quattro fattori negativi, strettamente legati all’invecchiamento, che sono demenza, disabilità, depressione e decesso.”
Dai dati sono emerse numerose correlazioni tra il calo dell’udito e questi elementi, spesso parzialmente riducibili grazie all’uso di soluzioni acustiche. Sicuramente c’è però almeno una buona notizia: nessun collegamento tra l’ipoacusia e l’ultima “d”, ovvero il decesso.

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