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Si chiama “microperimetro” il nuovo macchinario di ultima generazione introdotto nelle scorse settimane nell’Ambulatorio di Ipovisione e Riabilitazione visiva, attivo in Casa Sollievo della Sofferenza e diretto dal medico oculista Anna D’Ambrosio, utile per la diagnosi e la riabilitazione di alterazioni retiniche.

La microperimetria è un’indagine diagnostica che associa la perimetria centrale alla retinografia e che permette uno studio dettagliato della sensibilità retinica. «Sostanzialmente – spiega l’oculista Anna D’Ambrosio – nella microperimetria viene analizzata la parte centrale dell’occhio, definita appunto perimetria centrale, che è la parte con cui noi “fissiamo” in modo più accurato, è cioè la parte che ci permette ad esempio di leggere, di riconoscere i dettagli delle figure».

Attraverso questo macchinario è possibile studiare la sensibilità di tutti i punti della perimetria centrale, riuscendo a distinguere non solo il punto in cui l’occhio riesce a fissare in modo più preciso, ma individuando anche la presenza di “macchie scure”, dette scotomi, dove cioè l’occhio non vede o vede poco.

Attualmente il microperimetro è lo strumento più diffuso nei Centri Oculistici per la chirurgia retinica e per l’ipovisione: nel primo caso viene usato per valutare la sede e la qualità della fissazione in pazienti con diverse patologie oculari che possono essere sottoposte ad intervento chirurgico.
Nell’ipovisione invece viene utilizzato per le patologie che meritano una riabilitazione visiva: «una volta individuato il punto esatto in cui il paziente vede meglio – continua l’oculista – con l’uso del nuovo macchinario andiamo a stimolarlo per renderlo più funzionale e in caso di mancata risposta riusciamo facilmente localizzarne un altro e lavorare su di esso».
Inoltre il microperimentro può essere utilizzato anche per valutare la potenziale tossicità retinica di alcuni farmaci che provocano o potrebbero provocare una degenerazione maculare, analizzando l’occhio prima e dopo l’assunzione del farmaco.

L’oculista Anna D’Ambrosio, ha commentato: «L’introduzione di questo nuovo macchinario attualmente considerato gold standard per la riabilitazione – conclude D’Ambrosio – ci consentirà di partecipare a studi multicentrici in cui esso viene utilizzato, poiché è alla base della valutazione in pazienti con patologie della retina nella maggior parte dei Centri nazionali e internazionali dell’ipovisione»

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